Mi chiedo come si faccia a non capire la violenza, lo squallore e i propositi manipolatori della roba Lgbtq+, e a quali esiti inevitabilmente conduca. I diritti di ciascuno di vivere la propria sessualità sono rivendicati da decenni e mai come negli Anni Settanta sono stati rigorosi e netti, tanto da condurci ormai a una società non solo del tutto tollerante (qua in Italia, dico) ma ormai (parola orribile) pacificamente "inclusiva". Ecco allora che, nello smarrimento (pilotato) di ogni valore ideologico e/o spirituale, dilaga 'sta roba infausta. Un tempo si rivendicava il diritto a una vita in cui fossero rispettate la congruità tra lavoro e retribuzione, una concezione dell'uomo che fosse il più prossima all'idea di una comunità e non all'isolamento. Quel tempo è stato cancellato da una nuova, ottusa, mostruosa, "precipitata dall'alto" (da Davos, dal WEF) distopia per infoiare le masse a perdere la propria identità e con entusiasmo pure, con la convinzione fuori asse di affermare dei "valori".
È propriamente un travestimento di una ideologia quanto mai repressiva in imposizione "blanda" di pseudovalori. L'identità "fluida" è una porcheria falsificatrice o, meglio, una sottrazione proprio dell'identità. Chi scrive è stato a fianco per decenni ai movimenti per i diritti di qualsivoglia sessualità (legale, chiaro). E vedere oggi questo fumo gettato negli occhi delle masse che non colgono quale sia l'effettiva funzione di 'sta roba (un altro passo avanti verso il transumano) mi spaventa. Molto.