Michele e Lucia Monina tornano con le Pagelle padre e figlia di Sanremo 2024. Quarta serata è il momento delle cover, tra chi omaggia dei pezzi storici e chi punta sulla propria discografia. Geolier sbanca e vince con un medley tra rap e classici napoletani, Angelina seconda ma impeccabile, Skin voce perfetta (peccato per Amadeus che chiama Matilde De Angelis e cringia Alessandro dei Santi Francesi). Loredana Berté aveva promesso un duetto che ci si aspettava incredibile ma si esibisce da sola, e in molti non arrivano alla sufficienza.
Le pagelle di Michele
Amadeus 5
Amadeus ci flexa, portando chiunque sul palco, dove per chiunque si intendono anche nomi giganteschi, penso alla Nannini, Umberto Tozzi, Roberto Vecchioni, Riccardo Cocciante, Pino D’Angiò, non vado oltre, ma potrei. Stasera sembrerebbe meritare un bel voto, perché fa anche poche sbavature, almeno fino a quando l’orologio non va oltre la mezzanotte e arrivano un po’ di delusioni, e anche di noia. Non era proprio possibile mettere in gara meno canzoni?
Lorella Cuccarini 4
La Cuccarini infonde simpatia. Come un braccio infilato nel culo, se non sei uno di quelli che apprezzano farsi infilare le braccia nel culo. Io non sono tra questi.
Arisa 9
La voce. La grazia. L’emozione.
Sangiovanni e Aitana 5
Sangiovanni nella serata che un tempo era delle cover fa una cover del brano che ha portato in gara due anni fa. Nel farlo porta come ospite Aitana, artista molto famosa in Spagna, infatti quello che sentiamo non è un solo brano, ma un medley tra la sua Farfalle, e la sua Mariposas, cioè Farfalle nella versione spagnola. Il risultato è sentire una canzone in due lingue, il che implica che se non te ne piace una, non ti piacerà nulla. Appunto.
Annalisa e La Rappresentante di Lista 8,5
Nel caso qualcuno sospettasse che il successo strameritato di Annalisa fosse dovuto solo a certi motivi orecchiabili tirati fuori negli ultimi tempi, tutti rivolti agli anni Ottanta, ecco che Annalisa tira fuori tutta la voce andando a confrontarsi con Annie Lennox nella Sweet Dreams degli Eurythmics. Al suo fianco, oltre a un coro gospel, La Rappresentante di Lista. Il risultato è un gioiello, le voci di Nali e Veronica che si fondono, lasciando più spazio alla prima che alla seconda. Ottimo. Forse anche di più. Annalisa non ha solo i motivi giusti, ha una voce clamorosa, e anche un’energia che potrebbe alimentare tutta Sanremo, nel caso il nubifragio che da ore si abbatte in città facesse andare via la voce.
Rose Villain e Gianna Nannini 7.5
A sentire Click Boom!, canzone più originale tra quelle in gara, il pubblico sanremese ha imparato a capire che Rose Villain è un bel soggetto, dotato di tante sfumature. A sentirla cantare con Gianna Nannini, quelle sfumature si arricchiscono tanto ma tanto, perché si va di rock, quasi di punk, ma anche di melodia. Con Gianna a fare il solito troiaio, parole sue in un precedente passaggio sanremese, mentre Rose va dritta come una spada, brava quanto bella, di bianco vestita e a piedi nudi, e siamo su livelli molto ma molto alti.
Gazzelle e Fulminacci 6
L’intonazione non è esattamente la cifra caratterizzante Gazzelle, almeno stasera, ma l’emozione gioca sempre brutti scherzi, specie se affronti grandi classici come Notte prima degli esami. Di fatto, però, la presenza di Fulminacci al suo fianco, e anche l’emozione che appunto i due hanno saputo infondere al brano, già emozionante di suo, ha portato a un risultato strano, ma comunque di sufficiente. Stramba come Gazzelle, del resto.
The Kolors e Umberto Tozzi 8
Cioè, che vogliamo dire a questo combo, Umberto Tozzi è un pilastro della nostra musica, anche oggi che la voce non è che lo sostenga poi tanto, e i The Kolors oggi come oggi sono un killer che sforna hit, spesso andando a pescare nello stesso stagno dell’autore di Ti Amo, Tu e Gloria.
Alfa e Roberto Vecchioni 8,5
Alfa si diverte, anche mentre ha al fianco Roberto Vecchioni, lo si vede da come salta sul palco, ma quel divertimento diventa presto emozione, visibili, palpitante, un’emozione che commuove, come del resto commuove Sogna ragazzo sogna. La parte nuova del testo, scritta dal giovane cantautore genovese è incisivo, e vedere Vecchioni che lo ascolta a occhi chiusi richiama una giusta standing ovation. Tutto meritato, commozione come standing ovation.
BNKR44 e Pino D’Angiò 8
Vedere, ma soprattutto sentire Pino D’Angiò, malconcio ma energico, mi immalinconisce oltremodo. Farsi immalinconire da Ma quale idea non si dovrebbe, mai. Infatti a un certo punto si mette a ballare, passandoci la mano tra i capelli, che non ha più, facendomi sorridere. Bravi. Bravo.
Irama e Riccardo Cocciante 7
Irama ha una gran bella voce, ma Cocciante, a settantasette anni, è ancora Cocciante. Il confronto non regge, ma questa non è una gara, ma un duetto e il duetto gira bene, specie quando Irama alza, letteralmente, la voce, lasciando quelle note basse che sono decisamente più cifra di Cocciante. Bene.
Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani 7,5
La scelta di riproporre i due brani che si sono contesi la vittoria nel 2017 è quantomeno bizzarra, forse anche un po’ paracula, ma mentre sentire Gabbani fare Che sia benedetta, sulla carta, non destava punti di domanda, sentire la Mannoia fare Occidentali’s karma lasciava qualche dubbio. Ma la Mannoia è la Mannoia e quindi porta a casa il risultando con grande sapienza e ironia.
Santi Francesi e Skin 8
Due voci della Madonna. Ecco. Tutto perfetto. Tutto tranne la mossa cringe di Amadeus che richiama il cantante per salutare la fidanzata presente in sala, Matilde De Angelis. Poveri loro, poveri noi.
I Ricchi e Poveri e Paola e Chiara 9
Faccio outing: sono gay.
Ghali e Ratchopper 9,5
Pensare a Salvini che impreca, a casa, mentre sente Ghali prima cantare in arabo, poi Cara Italia e infine L’italiano di Toto Cutugno, ripetendo “sono un italiano vero”, dopo aver detto che “quando mi dicono a casa, io dico sono già qua” è una delle cose che più mi ha fatto godere in una serata che comunque è già di suo molto bella.
Clara, Ivana Spagna e il Coro delle Voci Bianche del Teatro Regio di Torino 7
Le orecchie a sventola del ragazzino dietro Clara. Ho fissato tutto il tempo quelle. Poi c’è anche Il cerchio della vita, perché come ci ha detto Clara, ha sempre guardato Il re leone, le due voci ben mescolate, e Clara che dimostra di essere ben altro da Mare Fuori.
Loredana Bertè e Venerus 6
Duetto che duetto non è, e che quindi ripropone un vecchio brano non troppo diverso da come era. Occasione persa per farci sentire anche Venerus.
Geolier con Guè, Luché e Gigi D’Alessio 9
Geolier sbanca con questo medley. Perché con a fianco un campione come Guè, che sarà anche uno sbruffone, ma ha un flow che levate d’ananze, Luché che fa il suo e Gigi D’Alessio che con Chiagne mette d’accordo tutti ci porta un momento altissimo di show, rap di prima grandezza e melodia napoletana di quelle che ti fanno scendere la lacrima. Ecco pecche’ chiagn’.
Angelina Mango 10
Chi ha detto che Angelina Mango era una paracula che voleva vincere facile non sa cosa sia il dolore. Questa prova, portare una canzone, Pino Mango, morto su un palco mentre stava sul palco, quando lei aveva quindici anni, una canzone che parla di lasciare andar via e quindi di assenza, è una prova di grande maturità, altro che paraculaggine, oltre che di grande stato di grazia. In un arrangiamento scarno, col quartetto d’archi a fare da contrappunto alla sua voce, che parte lieve e si fa poi straziante, canzone per altro difficilissima, Angelina c’è, come Dio in certi cartelli stradali.
Alessandra Amoroso e Boomdabash 2
La Amoroso, dopo la faccenda della bambina fatta piangere e del video “mi sveglio ancora cacata” su Tik Tok bullizzata sui social ha pianto in Sala Stampa, leggendo i commenti più violenti. Non una mossa azzeccatissima, ma ci sta. Solo che stasera decide di mandare a puttane quanto di buono fatto con Fino a qui andando a proporre il medley più tamarro della storia dell’umanità. Medley tamarro arrivato dopo il momento più emozionante di questo Festival. Una roba da andare su Tik Tok a bullizzarla. Un po’ come ha fatto Amadeus mettendola in questa parte della scaletta.
Dargen D’Amico e Babelnova Orchestra 6
Esperimento riuscito, quello di Dargen, di rappare sulla colonna sonora che il maestro Morricone ha scritto per La leggenda del pianista sull’oceano. Interessante, anche se ne sarebbero bastati venti secondi. Lancia un nuovo appello per il cessate il fuoco, e ha ragione lui, anche perché non ha pelusche stavolta. Il voto è per quello.
Mahmood e i Tenores di Bitti 7,5
Una versione in realtà molto fedele di Come è profondo il mare, quella di Mahmood con i Tenores di Bitti, ma ciò nonostante decisamente elegante e impeccabile. L’arrivo, sul finale, della voce di Dalla è un colpo basso, ma del quale alla fine beneficiamo tutti. Grazie.
Mr Rain e i Gemelli DiVersi 5
Quando mia figlia Lucia, qui, era piccola, capitava che quando alla radio passassero Mary, e spesso alla radio ai tempi passavano Mary, lei si mettesse a cantarla a squarciagola. Sentire la propria bambina piccola cantare “Quella bestia non è il mio papà” non è molto bello. Forse anche per questo la cover con due quarti di quei Gemelli DiVersi lì non mi ha detto molto.
Negramaro e Malika Ayane 7
In Ricominciamo tutto Giuliano cita per due volte Battisti, parlando di discese e risalite e poi citando direttamente il tuo cognome e le bionde trecce, indicando quindi La canzone del sole. Ovvio, quindi, che nel giorno delle cover i Negramaro andassero a fare quel brano, decidendo di giocare in casa, chiamando al proprio fianco Malika Ayane. L’interpretazione è di cuore e di mestiere, le voci che si amalgamano senza mai forzare la mano all’originale, se non ne cantato, fatto proprio da entrambe le voce. Grandi.
Emma e Bresh 7,5
Oh, quest’anno Emma ha voluto proprio spiazzarmi. Apnea lo trovo un ottimo brano, e questo medley di Tiziano Ferro che la vede al fianco di Bresh, uno dei migliori della scena urban italiana, oggi, è altrettanto di livello. Sia quando resta sui binari strettamente ferraiana, sia quando entrambi si addentrano sul percorso che il rapper genovese e genoano ha segnato apposta per l’occasione. Ottima amalgama, ottima scelta dei brani, tutto bello.
Il Volo e Stef Burns 7,5
Coerenza, questa la parola d’ordine. Coerenza e classe. Anche coraggio, a dirla tutta, visto l’originale con cui confrontarsi. Coraggio ben riposto e ripagato da una ottima esibizione.
Diodato e Jack Savoretti e Filippo Timi 6
Il brano è bello, l’interpretazione un po’ troppo didascalica e telefonata. Sarà anche che nel mentre è arrivata l’una di notte.
La Sad e Rettore 5
Non saprei dire se questa versione alla Blink di Lamette mi piace. Ma non lo saprei dire sempre per la medesima ragione, è tardi, troppo tardi per prestare attenzione alla ventiseiesima canzone. Energia ce n’è. Grinta pure. Ma manca il guizzo, e visti i tipi sul palco suona strano.
Il Tre e Fabrizio Moro 5
Piacerà al pubblico, questo medley, perché entrambi sembrano incontrare i gusti di chi poi la musica la ascolta. Non mia, oggi. Succede. Specie se si punta sempre e solo allo stomaco e mai alla testa.
BigMama e Gaia, La Nina e Sissi 8
Oh, finalmente una variazione sul tema. E che variazione. Bigmama continua col suo pussy power e chiama tre amiche sul palco, e le chiama a fare Lady Marmelade, che del pussy power è inno indiscusso. Un po’ caciarone, certo, e molto massimalista, ma anche molto personale, e in una serata che prevede una variazione sul tema, essere personali credevo fosse il dress code.
Maninni e Ermal Meta 6
Ermal sostituisce Fabrizio Moro con Maninni, che è come lui barese. Anche loro piaceranno alla gente, seppur sostituire qualcosa che funziona comporta sempre dei rischi. Ma Maninni è bravo, forse ancora un po’ incolore, ma bravo. Bene, ma non benissimo.
Fred De Palma e Eifell 65, 3
Tamarri alla riscossa? No, tamarri e basta.
Renga e Nek 7,5
Nell’incertezza meglio andare sul sicuro, vuole un vecchio adagio. Quindi, approfittando del fatto di essere già in due, e di aver già un tot di concerti insieme, oltre che un doppio repertorio da cui attingere, Renga e Nek viaggiano in folle, in discesa, andando spediti verso la standing ovation. Il finale davvero comico, a canzone finita, per conseguire punti al Fantasanremo ci dice chiaramente come la coppia sia vera e non di facciata.
Le pagelle di Lucia
Amadeus 2
Ama io fino alle due non riesco a starci in piedi, soprattutto con questi ritmi e queste gag agghiaccianti e ridicole, devi avere pietà di noi, siamo alla quarta sera e manca tutto domani, così ci muore qualcuno Ama, e la responsabilità è tua. Detto questo il siparietto in cui chiami Matilde De Angelis trattenendo Alessandro dei Santi Francesi, dicendo che è la sua ragazza e mettendolo in imbarazzo in modo assurdo, non l’ho proprio capita, chi te l’ha consigliamo Ama? P.S. ci siamo rotti di vedere ripresi più volte Giovanni e Josè piuttosto che i cantanti in gara.
Lorella Cuccarini 5,5
Insegnami a scendere le scale con tacchi 15 e quella eleganza e classe. A parte questa parentesi avrei preferito evitarmi anche lei. Ma è possibile che ogni co-conduttore deve fare siparietti comici, balletti con tanto di Fiorello mascherato che si struscia su di lei, un livello di cringe talmente alto che sono contenta di guardare rai uno una volta all’anno e rimanere nella mia bolla che mi salvaguardia la sanità mentale.
Sangiovanni e Aitana 5-
Brava Aitana, di Sangiovanni abbiamo sentito poco la voce, quindi non è che si possa dire molto, se non che certamente questi brani sono più i suoi che quello portato in gara, “Finiscimi”, in cui con la tecnica e l’attitudine del ragazzo languido e piagnucolante non solo sembra tale e quale a Blanco ma arriva meno e si distacca troppo dall’immaginario che aveva creato. Quindi oggi meglio, nonostante le canzoni siamo indubbiamente discutibili.
Annalisa e La Rappresentante di Lista 8
Un duetto come si deve, con la voce preponderante di Annalisa che ha mostrato tutto il suo talento canoro, che gli scorsi giorni si è intravisto ma è uscito definitivamente fuori oggi, con una canzone non semplice che però, oltre a essere riuscita molto bene, ha dimostrato che potenza che ha intrinseca. Talmente è meravigliosa e forte la sua voce che ha finito per eclissare del tutto Veronica della Rappresentante di Lista, che poteva persino essere nel divano, comunque ci saremmo tutti soffermati solo su di lei. Domanda seria: perché non ha portato questo tipo di brano in gara, invece che adagiarsi su un pezzo uguale ai suoi precedenti ma che funziona meno?
Rose Villain e Gianna Nannini 7
Bravissima, non dico bravissime, perché Gianna è Gianna e non ci si poteva aspettare altrimenti.
Le loro voci insieme hanno funzionato a meraviglia, e Rose è riuscita a prendersi il suo spazio e a mostrare la su bellissima voce. La scelta dei brani, con il percorso di Rose lo trovo coerente e nelle corde giuste. In più aver dedicato la canzone a tutte le donne e specialmente a sua madre che non c’è più ammetto che è stato molto emozionante.
Gazzelle e Fulminacci 5,5
Allora, metto le mani avanti, il voto è prettamente per la scelta della canzone, che funziona, e per la scelta di portare sul palco Fulminacci, che ha salvato letteralmente l’esibizione, che nonostante la standing ovation del pubblico in sala, è stata davvero una brutta esibizione e a Gazzelle non ha giovato per niente, immagino causa emozione della serata.
The Kolors e Umberto Tozzi 7+
Togliendo Tozzi che ha stonato una cinquantina di volte in una sola esibizione e a una certa si è pure dimenticato il testo, The Kolors hanno fatto un figurone, tirando avanti e portando un’energia stimabile, paragonabile ad Angela dei Ricchi e Poveri, in positivo, ovviamente. Loro in queste forme funzionano, essendo fatti per fare hit e Umberto Tozzi, con questi brani, è un cultore delle hit, da prima che si usasse il termine hit. Mi sono piaciuti.
Alfa e Roberto Vecchioni 8,5
Alfa è di una freschezza e allegria che accostati alla sua voce e al suo modo riescono in una maniera incredibile. Oggi con Roberto Vecchioni ci ha mostrato che è un performer fenomenale ma anche estremamente umano, commuovendosi sul palco a cantare con un professionista. Vecchioni ha osannato i suoi pezzi in maniera perfetta, non stonando mai e lasciando anche il giusto spazio a Alfa, senza sovrastarlo. La cosa che forse ho apprezzato di più è stata la parte finale rappata, scritta da Alfa stesso, che ha reso ancora di più l’idea del suo personaggio e della sua bravura, nonostante la giovanissima età.
BNKR44 e Pino D’Angiò 8
Vedere Pino D’Angiò che non è quasi riuscito a cantare e che non riusciva a parlare ha fatto molto quasi tenerezza. Nonostante questo i bunker hanno fatto un lavoro pazzesco e omaggiarlo vestendosi anche come lui è stato un bel gesto. In più la divisione del pezzo con le loro voci corali ha portato a un bel risultato, molto meglio della canzone che hanno portato in gara.
Irama e Riccardo Cocciante 6,5
Noioso, poteva essere una giocata semplice per prendersi il pubblico ma Irama ha cantato male tutto il tempo, rovinando una voce come quella di Cocciante, con una canzone che poteva uscire incredibilmente bene. Ha recuperato un po’ verso la fine, ma non abbastanza da farmi cambiare idea. Meglio quando aveva portato Grignani, più iconico.
Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani 8,5
Ma cosa gli vuoi dire? E intendo a entrambi, incredibili. I loro due pezzi uniti in questa sola esibizione ha mostrato quanto Fiorella Mannoia sia una cantante incredibile che cavalca il palco a settantenni come se ne avesse venti e Francesco Gabbani la accompagna in una maniera perfetta, senza cozzare o essere fuori posta, ma anzi essendo il sale perfetto per un piatto di pasta eccezionale. Bravissimi, belli, ironici, godibili da ascoltare e guardare, mi sono piaciuti davvero molto, bravi.
Santi Francesi e Skin 8 (10 Skin)
Lui ha una voce bellissima che questa canzone valorizza, essendo molto dolce e delicata, e Skin è stata una scelta ottima e terribile allo stesso tempo, ottima perché probabilmente Skin ha una delle voci più belle al mondo, pessima perché, soprattutto sul finale, lei lo ha fatto scomparire in un istante. Nonostante questo lui bravissimo, lei bravissima, loro incredibili. Il siparietto in cui Amadeus chiama la fidanzata di lui sul palco, dichiarandolo anche, al quanto imbarazzante, e il suo disagio era abbastanza palpabile, pessimo nei confronti di lui e del tutto fuori contesto.
P.s ho apprezzato che sono stati gli unici uomini, insieme ai Negramaro, a portare una donna sul palco come duettante.
Ricchi e poveri e Paola e Chiara 9
L’inizio in spagnolo mi aveva spiazzata, ma hanno recuperato in due nano secondi, Paola gemella separata alla nascita di Angela, penso il duetto più iconico di questa serata, ma si può superare l’unione dei Ricchi e Poveri con Paola e Chiara? Hanno cantato, si sono divertiti, hanno ballato, hanno fatto alzare tutto il pubblico a ballare con loro, cos’altro dovevano fare più di così?
Ghali e Ratchopper 10
Ghali ha fatto la mossa della serata, iniziare cantando in arabo, proseguendo con Cara Italia, che ha un testo geniale e concludendo con L’italiano di Cotugno, è stato il mix perfetto per fare uscire fuori di testa i leghisti e i razzisti. Non vedevo l’ora di vedere questa serata e non ha per niente deluso le mie aspettative, anzi. In più il fatto che ha quasi riso per tutta l’esibizione, dopo aver dichiarato che voleva fare arrabbiare Salvini, mia nuova mossa preferita ufficiale.
Clara 7
Clara ha decisamente fatto una esibizione superiore alla media delle sue precedenti, insieme a Ivana Spagna ha portato una canzone che è venuta molto bene, nonostante il coro di voci bianche dietro, molto alla Mr Rain tanto da trovarla una paraculata, quasi autodistruggente nei confronti della canzone stessa. Okay il Re Leone, ma non siamo alla Disney.
Loredana Bertè e Venerus (per modo di dire) 5,5
Per me è no, non tanto la canzone di Tenco che è splendida, ma quanto più che si è fatta un autogoal, portando una canzone che ha già fatto, in un modo che aveva già fatto, niente di nuovo, niente di fresco, niente di originale. Per di più non ho capito perché bullizzare Venerus così, lasciandolo a suonare la chitarra, quando ha una voce splendida e poteva dare un po’ di novità a questa esibizione fallita.
Geolier 8+
Geolier ha portato il folclore napoletano, con un mix di canzoni già potenti di per sé. Accompagnato da personaggi come Gigi D’Alessio, Gue e Luchè ha fatto il bingo portandosi a casa parecchi voti e la simpatia del pubblico. Tra l’altro lui bravo, non scontato accostato a certi nomi, ma ne è uscito bene.
Angelina Mango 10 e lode
Wow, potrei dire un milione di cose, a partire dal fatto che ha cantato benissimo, nonostante l’emozione a mille e qualche lacrima che giustamente le scendeva, nonostante l’emozione poteva giocare brutti scherzi e rovinarle l’esibizione. Lei ha retto egregiamente. Con una voce incredibile, eleganza e cuore, che si è sentito tutto, ha portato questo omaggio bellissimo a suo papà. Non penso davvero ci sia bisogno di dire altro, perché ha detto tutto lei, unendo il suo stile alla canzone del padre, con questa performance da professionista vera e propria.
Alessandra Amoroso e Boombadash 5,5
Perché? Passare da Angelina Mango a questo mix, discutibilissimo e tamarrissimo, mi lascia veramente senza parole. E il fatto che abbiano dovuto chiedere l’applauso ha coronato l’imbarazzo in pieno.
Dargen D’Amico 6,5
Testi incredibili come sempre, probabilmente Dargen, insieme a Ghali, è il più impegnato quest’anno e io non posso che apprezzarlo e condividere ogni singola parola, ogni singola. Perché nonostante possa sembrare semplice, possano sembrare discorsi banali e retorici, non è così facile avere il coraggio di dire certe parole in diretta Rai, in un periodo come questo. A me la canzone non è piaciuta, non è piaciuta questa cover e questo duetto con l’orchestra, nonostante ciò mi è piaciuto lui e la sua scelta, quindi lo promuovo.
Mahmood e Tenores di Bitti 8,5
Genio, pezzo di Dalla, che non ti aspetti da Mahmood ma è riuscito a cantare mantenendo se stesso e omaggiando Dalla, anche con la voce di Dalla stesso. Non solo mi è piaciuto molto, ma ho adorato i tenori che lo accompagnavano in maniera perfetta. Mahmood senza troppi problemi un papabile vincitore del festival.
Mr Rain e Gemelli Diversi 5
Non lo so, nel senso che ho apprezzato l’intento di voler raccontare un tema delicato come quello dell’abuso di un padre su una figlia, ma saranno stati i Gemelli Diversi, che hanno una voce discutibilissima, o il brano “Supereroi” che parte alla fine totalmente a random, non mi ha fatto arrivare il messaggio. Probabilmente se avesse cantato solo lui, con le farfalle dietro, sarebbe uscita molto meglio.
Negramaro e Malika Ayane 6,5
Che sia bravissimo Giuliano non penso sia mai stato messo in dubbio da nessuno, ha una voce tutta sua, che non si può che riconoscere, il problema qual è allora? La noia, forse il duetto con Malika o forse il modo in cui hanno cantato e si sono esibiti che l’ha fatta rendere piatta e poco godibile, soprattutto come ventiduesima canzone.
Emma e Bresh 6,5
Non lo so, un po’ lo stesso discorso dei Negramaro, sarà che oggi la competizione era alta e molto difficile, soprattutto cantando dopo certi pezzi che hanno spiazzato e emozionato tutti.
Sia lei che Bresh non hanno cantato male, le canzoni poi erano belle, ma un’esibizione
Il Volo 7,5
Non mi ha convinto nemmeno la loro esibizione, sicuramente voci nettamente superiori alle precedenti, che metterebbero a tacere chiunque, il brano scelto era bello e lo hanno fatto in una maniera loro che lo ha rispettato ma anche ravvivando un po’ la sala. L’unica cosa che mi ha fatto un pelo storcere il naso è che loro sono bravi, è evidente, lo sanno e ormai fanno sempre la stessa cosa, anche se in inglese la solfa non cambia.
Diodato e Jack Savoretti 7,5
Ho apprezzato molto la poesia recitata all’inizio da Filippo Timi. Diodato bravissimo, il pezzo è molto bello, Jack Savoretti lo stesso molto bravo. La canzone è la canzone più adatta che potevo immaginarmi per Diodato. Unico appunto Diodato, che è molto mogio come modo, non lo si può mettere all’una di notte, o ci volete morti.
La Sad e Donatella Rettore 4,5
Io vi ho sempre difesi, ma così mi risulta difficile stavolta: questa esibizione è indifendibile.
E la vera domanda è perché Donatella Rettore si sia prestata a questa buffonata che ha deturpato una canzone che era una hit fighissima all’originale. Assolutamente no, in tutto e per tutto.
Il Tre e Fabrizio Moro 7-
Paradossalmente, con veramente zero aspettative, non mi è dispiaciuto per niente questo duetto, e anche il Tre ha fatto un ottimo lavoro, molto meglio della sua canzone “Fragile”, con la quale è in gara. Forse dovrebbe pensare di seguire le orme di Fabrizio Moro che lo fa esaltare molto di più e gli dona più una struttura più stabile come personaggio ben delineato, cosa che adesso manca.
Big Mama, Gaia, Sissi e La Nina 6,5
La parte di Big Mama con un rap bello aggressivo e potente mi è piaciuto, la canzone non rientra sicuramente tra le mie esibizioni preferite, ma ci voleva una potenza tutta al femminile e BigMama, che è sempre attenta a queste cose, ha portato non una ma ben tre duettanti donne e giovani, brava.
Maninni e Ermal Meta 6-
Il pezzo è venuto bene, Maninni alla fine ha una bella voce e Ermal è molto bravo, la questione è che a me non è arrivato Maninni, mi è arrivato Ermal Meta, con un pezzo di Ermal Meta. La sua personalità canora è stata totalmente sotterrata in questo pezzo. Poi bravi, bravi entrambi, ma lui singolarmente non mi ha convinto abbastanza.
Fred De Palma e Eifell 65 4
Io non ho fatto niente, e non è una risposta al brano di Ermal Meta, ma una richiesta di cessare il fuoco a Amadeus che ci ha piazzato questa esibizione indegna all’una e mezza di notte. Per favore, pietà. Il freestyle alla fine è stata la mazzata finale.
Renga e Nek 6,5
Renga e Nek che letteralmente portano il repertorio di Renga e Nek e qui si gioca in casa, perché le poche mamme ancora sveglie stanno ballando più di Paola e Chiara. Bravi, senza dubbio, le canzoni di Renga, per di più, pure più belle, ma un po’ qui c’è il mi piace vincere facile, ma senza ritegno. Però bravi, nulla da dire, soprattutto ho apprezzato il voler svegliare il pubblico che dormiva dato l’orario e le trenta canzoni che ci siamo sorbiti in precedenza e anche data l’età media, che immagino non sia bassissima.