Nell'occasione della partenza dei live di X Factor sbarcano su MOW le pagelle storiche di Michele e Lucia Monina. Un appuntamento fra i più temuti da concorrenti e giudici. Due generazioni a confronto, per giudicare, appunto, artisti di diverse generazioni e che dovrebbero avere, oltre a talento e preparazione, anche una attinenza con il mercato. Sarà così? A scorrere le pagelle ci sono parecchi bocciati, diversi rimandati e stroncature senza appello. Come per Laura Pausini e non solo...
FRANCESCA MICHIELIN 3
Con quest’anno fanno nove edizioni di X Factor che mi ritrovo a commentare, tramite l’escamotage delle pagelle Padre/Figlia. Dovrei esserci quindi affezionato, anche perché nel frattempo quello che ai tempi del nostro esordio in coppia poteva sembrare un giochino, io da poco tornato sul campo come critico musicale, dopo una lunga pausa di dieci anni, lei ancora alle scuole medie, mentre ora la faccenda è decisamente più inquadrata e organica, aspettate che arrivi Sanremo e ne parliamo. Solo che, un po’ come capita in certi pranzi di Natale, ho in mente la puntata di The Bear dal titolo Pesci, sottotitolo The Berzattos, a volte quelli che dovrebbero essere bei momenti si trasformano in incubi. Tutto questo per dire cosa? Beh, per dire che, a parte la consapevolezza che ormai a guardare X Factor in Italia, e quindi nel mondo, X Factor esiste praticamente ormai solo qui, ci siamo rimasti io e mia figlia, inseguiti a ruota dai tanti wannabe che negli anni ci hanno seguito a ruota, seguire questo programma sempre più morto e povero di contenuti e anche di soldi per la produzione è diventata una specie di incubo, giustamente incarnato dalla conduzione di Francesca Michielin, una che a trent’anni, quasi, si esprime come neanche mia figlia Lucia quando questa esperienza delle pagelle Padre/Figlia è iniziata, palesando un entusiasmo fuoriluogo che mette decisamente a disagio. Finta. Inutile. Tristissima. Specie quando, a inizio programma, si ostina a presentarsi come cantante, con pose da popstar che, mhmm, forse non si può permettere. PS. Nel momento in cui Fedez chiede a chi andrà il ripescato di settimana prossima, lei risponde di getto, salvo poi fermarsi, avvisata via auricolare che deve comunicare la cosa dopo. Auricolare. Ambra. Boncompagni. Ordini dall’alto. Ok, ciao.
MORGAN 10
Ha eliminato probabilmente la concorrente in gara con più potenzialità fuori di qui, che poi, vista la piccolezza di X Factor di quest’anno, sarebbe come dire ovunque, quella Anna Castiglia che chiunque segua il cantautorato, specie al femminile, ben conosce per quella figata di Canta fino a dieci. Lo ha fatto dicendo che era troppo brava e non voleva rovinarla, dimostrando cosa in effetti pensi di X Factor, che è un po’ come dire a qualcuno che siccome ci si ritiene delle merde è meglio lasciarsi, e in fondo ci si ama sempre troppo. Poi, è vero, la produzione ha deciso questo giochino del ripescaggio, dove se la vedrà con la tipa che ha dissato Asia alle auditions, coi due vecchi di diciassette anni che fanno rock’n’roll e non ricordo chi altro, ma il danno è stato fatto. Ha approfittato dell’esibizione discutibile di Matteo Alieno per perculare Annalisa, fingendo di non conoscerla e di non conoscere Bellissima, e comunque dicendo che è una canzoncina inutile, fatto che ce lo pone più come snob che però è nel posto sbagliato che come dandy colto. Il momento in cui chiede a Fedez se sa chi è Mason dei Pink Floyd e a Ambra se sa cosa sia un do maggiore, va sottolineato, il solo momento interessante del programma. Aveva in squadra l’animale esotico di turno, e ben vengano le maschere di lattice e i suoni che con quel programma non c’entrano nulla, infatti se ne vanno, e quando parla regala perle ai porci, ma dire che il tempo in cui fare quei discorsi lì dentro aveva un senso è superato da tempo è dire indubbiamente l’ovvio. Aver detto che Ivano Fossati è il più grande autore di canzoni italiane vivente gli fa meritare il 10 che gli appioppo, anche se Selmi, il ragazzo della sua squadra cui affida Fossati, rende ad minchiam Parole che si dicono, e per questo dovrebbe essere coperto di pece e piume e fatto girare nudo per le strade di Genova. Comunque sentir citare Fossati stasera mi ripaga dall’aver dovuto guardare questo programma indegno, con tanto di Pausini come optional.
FEDEZ 4
Qui si apre un dubbio amletico, che per questione di anagrafe credo di non essere in grado di risolvere (amletico appunto perché forse una vera soluzione neanche esiste). Ci si può accanire a commentare in maniera sferzante che sappiamo è appena uscito da un momento particolarmente difficile, momento particolarmente difficile che, per il suo essere una popstar e un influencer, è stato spiattellato sotto gli occhi di tutti? Si può, dimostrando che la critica è in grado di innalzarsi e non tenere conto di quisquilie come la vita privata, seppur resa pubblica, o è scorretto, perché in tutti i casi dimostra una disumanità di fondo che alla lunga potrebbe essere nociva? Posso, cioè, dire che Fedez è sì uno dei due giudici anziani di questa edizione, edizione che è ben più che anziana, piuttosto morta e sepolta e neanche destinata a rialzarsi sotto forma di zombie, qualcuno avrà provveduto a infilare un paletto di frassino da qualche parte, o a prendere a colpi di mazza da baseballa la testa del programma, non sono particolarmente pratico di zombie, ma è al contempo quello a cui del programma frega evidentemente di meno, il che è tutto dire, come uno che fosse stato buttato sul palco mentre si trovava a passare di lì perché, azzardo, stava andando al Forum a guardarsi una partita di basket, o piuttosto un concerto di musica classica? Lo dico, Fedez è davvero fastidioso nel suo starsene del tutto anaffettivo nei confronti dei suoi ragazzi, degli altri e dell’andamento dello show, Dio mi perdoni per averlo chiamato Show. Forse avrebbe dovuto approfittare della situazione per prendersi una pausa. Il fatto poi che nel pomeriggio, ospite di Rtl 102.5, abbia ammesso candidamente di aver incontrato giusto un paio di volte i suoi ragazzi dice il resto che c’è da dire su di lui e su un programma allo sfascio. Il fatto che non conosca nessuno degli artisti che Morgan gli cita per parlare di batteristi che non necessariamente devono andare a tempo gli getto su un velo di ignominia.
AMBRA 5
C’è un modo di dire noto, “fare il matrimonio con pizza e fichi”. Un modo di dire che non intende dire fare il matrimonio con due piatti comunque assai buoni, a chi non piacciono la pizza e i fichi?, quanto piuttosto farlo con qualcosa di assai poco ricercato, lontano dall’idea di banchetto di nozze. In pratica mettere su un gala con gli stracci e gli avanzi della settimana prima. Ecco, sapere che dopo gli Home Visit, fatti invece che in luoghi esotici e fighissimi con superospiti e accompagnati da producer di grido, a volte, si è visti giudici e concorrenti giocarsela in agriturismi fuori porta, senza uno straccio di accompagnatori, noti o meno noti, ecco che salta fuori la grande novità di questa edizione, siccome non c’è più il becco di un quattrino, niente producer a accompagnare la gara, saranno i giudici a fare le basi dei concorrenti. A parte Morgan, è noto, nessuno dei giudici è un producer, a dirla tutta neanche lui, che però ho prodotto album e sa suonare svariati strumenti. Ambra meno di tutti. Fine delle trasmissioni.
DARGEN D’AMICO 5
Dove sempre fare la battuta giusta è un lavoraccio, lo dico perché, abituato a scrivere sempre cose un po’ ironiche, mi trovo spesso nella condizione di dover far ruotare discorsi vacui intorno a un’unica trovata brillante. Dargen sembra lì esattamente per questo scopo, i vestiti da pagliaccio e tutto il resto non fanno altro che provarlo. Solo che far ridere a un funerale è non solo praticamente impossibile, ma forse anche sbagliato, e X Factor di quest’anno è indubbiamente la cosa più vicina a un funerale che la tv stia trasmettendo di questi tempi, e ricordiamo che viviamo in tempi davvero oscuri. Non gli frega nulla di nulla, aver portato in squadra quello squinternato di Il solito Dandy ne è prova provata, almeno lo avessero pagato bene per farlo… PS. Paragonare Matteo Alieno a Giovanni Truppi, dai, non scherziamo.
LAURA PAUSINI 2
Sei un programma che per anni si è venduto come quello cool, che magari farà anche un decimo degli ascolti di Amici, ma ha le coreografie giuste (prima Tomassini, ora Laccio Modulo Project), dove vanno gli ospiti fighi, anche quelli internazionali, che tira fuori talenti veri, Mengoni i Maneskin, mica quella roba come Emma o la Amoroso. Regni sui social, che palesano numeri che poi nell’audience non ci sono più, ormai ridotti all’osso, ma provi a mantenere comunque uno stile, sei pur sempre X Factor. Poi però inviti Laura Pausini come ospite della prima puntata, e di colpo mandi tutto a puttane. Grezza come pochi, incapace di cogliere cosa significhi stare al passo coi tempi come pochi, dotata di un repertorio da far passare per elegante anche Pappalarado (il cantante di Ricominciamo o il generale, fa lo stesso). Una voce che giusto al mercato a vendere le uova, gridando più forte degli altri per farsi sentire sopra le colleghe, e anche lì, probabilmente, risulterebbe eccessiva e fastidiosa. L’anticool per antonomasia. E voi, maledetti, me l’avete fatta sentire per quasi dieci minuti. Pagherete tutto, pagherete caro.
SICKTEENS 3
Portati in gara da Morgan come se fossero i Take That, ma loro invece pensavano di essere i Green Day, cioè una teen band con le facce giuste e quel minimo di talento per non farti gridare allo scandalo, si dimostrano fatui come i fuochi cantati da Pierre Dreu La Rochelle, e faccio la citazione colta solo perché non sia mai passi l’idea che le può fare ad minchiam solo Morgan (ad minchiam è una citazione assai più colta, del professor Scoglio, se non sapete chi è guardate troppo serie tv come Blanca, maledetti). Impalpabili. E forse è un bene perché quando li si palpa non si può che rimanere inorriditi dalla catena di stecche che prende il cantante.
MATTEO ALIENO 5
Quando alle audition, sì, perché per fare le pagelle mi sono anche sparato tutte le audizioni, i Boot camp, le Home Visit, dovrebbero darmi una medaglia o almeno qualche droga pesante, si è presentato cantando Califano ho sussultato, primo perché c’era uno coi capelli da paggetto che sapeva chi fosse Califano e lo cantava pure bene, secondo perché in genere c’è sempre qualcuno che fa qualcosa di bello, ma lo trucidano sul nascere, sia mai che il talento venga riconosciuto. Invece il paggetto in questione è tra noi, ha un po’ di talento, una pettinatura che ci fa dimenticare di essere nel 2023, non perché ci riporta a un passato in cui quelle pettinature erano di moda, non siamo poi così vecchi, quanto piuttosto perché ci induce a fare del body shaming, come fossimo a prima del politicamente corretto. Il problema sta tutto nella scelta di Bellissima di Annalisa, per altro proposta nella versione lenta proposta dalla stessa Annalisa da Fazio, che non regge la versione veloce della medesima, e soprattutto non rende onore alla voce e alla poetica del nostro, vagamente messa alla berlina. Il fatto che mi sia ritrovato d’accordo con Fedez nel trovare peggiorativo il cambio di melodia è un’aggravante, perché io non voglio mai essere d’accordo con Fedez. Bruttina. Anzi, proprio perché a me Bellissima di Annalisa piace, nella versione originale, brutta e basta. Peccato. Sarà per la prossima volta.
MARIA TOMBA 7
Coi suoi pigiami, le risate incontrollate, questo entusiasmo spaventosissimo, entusiasmo che a volte, spesso, tracima in erotismo, è forse la sola tra le concorrenti in gara che mette oggettivamente simpatia. Solo che non siamo a Lol, ma a X Factor e anche se ha una grran bella voce e la sa usare credo che fuori di lì potrebbe faticare a farsi prendere sul serio. Il motivo per cui si trova lì, temiamo, sta tutto nei pigiami, nella risata incontrollata e nel suo entusiasmo spaventosissimo. Forse anche nell’aspetto, ma su questo Fedez si è comunque speso parecchio, quest’anno, e sì, il mio è cinismo becero, sto qui a fare le pagelle di un programma di merda, mica a dispensare valori e perle di morale. Comunque è molto brava, e non è poco.
IL SOLITO DANDY 6.5
Ecco, io a un concerto del Solito Dandy ci andrei. Ha un suo stile, un suo gusto passatista ben definito, specie se canta Brel, un look che ti prende a cazzotti negli occhi ma te lo farebbe riconoscere anche in curva a San Siro durante un derby. Ti sembra uno che non guarderebbe una cagata come X Factor neanche se lo obbligassero, e forse proprio per non doverlo vedere ci è finito dentro. Temo che presto potrebbe capitargli sotto mano la tentazione di farlo, destinato a non durare a lungo lì in mezzo.
ANIMAUX FORMIDABLES 8
Convengo con Morgan che due come gli Animaux Formidables, le loro distorsioni, quei tamburi tribali, le maschere in lattice, l’allure e l’hype che creano, li vorrei con me in tour, anche se io in tour non ci vado, e forse manco Morgan. Sono bravi, bucano e sono riconoscibili. Quindi non dovrebbero essere lì dentro. Ci sono, e almeno per tre minuti respiriamo, pur avendo probabilmente cannato il brano, troppo scontato. Hanno una visione, santo Dio, una visione in un mondo di orbi. Infatti escono. PS. Io avrei tifato per loro, ma l’idea di incontrarli in ascensore, magari in compagnia della tipa in pigiama, diventerà da oggi la mia personalissima fobia.
SARAFINE N.C.
Ogni tot anni, per ragioni che sfuggono a ogni logica, ci deve essere in gara qualcuna che sia palesemente fuori contesto. Perché, dicono, ha già una sua identità definita e poco affine al pop vacuo e effimero che da lì dovrebbe passare, e perché esprime una musica che potrebbe forse girare in un locale dove la gente va per ascoltare musica alternativa, non certo in un programma tv dove ti giochi, o ti dovresti giocare, tutto in pochi secondi. Sarafine, trentaquattro anni dalla Calabria, è la quota “stranezze” della squadra di Fedez, che gli affida addirittura Bizet, Fedez che di stranezze ne ha anche altre due, ma sorvoliamo. Ha trentaquattro anni, appunto, e canta facendosi basi ricercate, anche se molti avranno pensato stesse facendo la colonna sonora dello spot di ChanteClair come fossimo a un rave. Avesse davvero un suo percorso fuori di qui non sarebbe qui, a trentaquattro anni. Invece c’è. Porta decisamente musica migliore di tutta quella proposta prima e dopo di lei, con un occhio di riguardo per le ritmiche, ma è assolutamente fuori contesto. Totalmente. Signori della corte, abbiamo chiuso.
STUNT PILOTS 6
Sono la versione brava dei SickTeens, che detta così può quasi suonare come un insulto, anche se è il massimo dei complimenti che si possono fare dopo aver visto una rottura di coglioni immane come X Factor 2023, da dire 20 23, dividendo le coppie di numeri, pena l’ergastolo. Sembrano capaci, ma sembrarlo lì è non solo inutile, ma controprocudente, come saper giocare bene a pallone e finire in una partita scapoli contro ammogliati alla Fantozzi, magari potresti anche fare qualche numero, ma è più facile che ti prenda un calcione sulle caviglie o che infili un piede in una buca. La scelta di Whitney Houston è totalmente sbagliata, appunto. Il look peggio. Scappate, finché potete.
SELMI 3
Sosia del Mark Renton di Trainspotting, con la stessa capacità di variare sul suo unico tema, quello del piagnucolone sentimentale depresso di un messaggio registrato in una segreteria telefonica, è la prova che a volte anche senza un talento e senza particolari doti ti si potrebbe parare davanti una occasione. Solo che ti capita nell’anno in cui X Factor ha gli stessi spettatori che ho io la mattina quando mi affaccio al balcone per capire se ci attenda o meno un’altra giornata di merda. Forse un po’ meno. Il che, in fondo, è una fortuna, perché se tanta gente ti avesse visto deturpare quel gioiello di Fossati non so che china avrebbe preso la tua carriera, sempre che tu ne abbia una. Vergognoso.
GAETANO DE CARO 4
Bistrarsi gli occhi, indossare un paio di scarpe con le zeppe e cantare come se si avesse visto troppi video su Antony and the Johnsons (so che ha cambiato nome, ma se leggete le pagelle di X Factor per X Factor e non perché le abbiamo scritte noi è facile che non sappiate chi sia neanche col nome originale) su Tik Tok, e ora la piattaforma cinese vi bombarda solo con quelli, ecco, tutto questo non fa di voi un artista, men che meno un artista sensibile. Fa un clone malriuscito di qualcuno che c’è, e che è una eccellenza. Tradotto, evitando di cadere in qualunquismi degni di Vannacci, stiamo pur sempre parlando di un ragazzo di diciassette anni (quando un uomo di quasi cinquant’anni vestito di giallo lo ha sottolineato, lì, ha fatto sorridere parecchio), dovrebbe serenamente continuare a fare quel che gli pare, ci mancherebbe altro, ma se lo facesse lontano dalle nostre orecchie, almeno finché non troverà un minimo di originalità, che se voglio ascoltare qualcuno che è vivo preferisco l’originale, noi ne saremmo decisamente agevolati.
ASIA 3
Si crede Cardi B con la voce di Jessie J, invece è dentro un programma in cui le basi gliele fa uno che, a occhio, non saprebbe neanche accompagnarsi con il piffero con cui si facevano i saggi alle medie e a giocarsela con un manipolo di scappati di casa nell’edizione più senza investimenti economici della storia del programma. Lei, per altro, vestita come se stesse profondamente sul cazzo alla stylist, che forse ha sentito lo scempio di Empire state of Mind che poi è toccato a noi e si è voluta vendicare, canta e rappa in maniera non esattamente impeccabile, e dico non esattamente impeccabile perché dire che ha fatto cagare può suonare poco carino, strafacendo in maniera spavalda, certo sorretta dalla giovane età ma non, a occhio, dal talento. Insomma: sticazzi, per dirla con parole sue.
SETTEMBRE 2
Settembre, ci dicono quelli che dedicano al prepararsi a X Factor assai più tempo di quello che dovrebbero (per la cronaca se digitate X Factor su Google vi esce la domanda “chi ha vinto X Factor 2023”, X Factor 2023 che è appena iniziato, chi googola non lo sa, della serie “essere seguitissimi”), Settembre, dicevo, ci dicono quelli che dedicano al prepararsi a X Factor assai più tempo di quello che dovrebbero, ha già un suo percorso discografico, il fatto che ce lo dicano quelli che dedicano al prepararsi a X Factor assai più tempo di quello che dovrebbero e non la nostra conoscenza di Settembre attesta che spesso quelli che dedicano al prepararsi a X Factor assai più tempo di quello che dovrebbero sparano cazzate a raffica. È bravino, bellino, vestito carino e fa le cose giuste. Solo che le cose giuste che fa fanno cagare, facendo a Napoli lo stesso servizio che gli farebbe presentarsi vestito da Pulcinella brandendo un mandolino e una pizza Margherita. Meglio i neomelodici, verrebbe da dire, ma lì finiremmo nel campo del paradosso, e non so se a quest’ora me lo posso permettere senza poi farmi male.
ANGELICA BOVE 6.5
Oltre che la Lucia con cui sto facendo le pagelle ora, ho altri tre figli, due dei quali, Chiara e Francesco, dodici anni, sono gemelli. Angelica ha tre fratelli gemelli, quattro in tutti, e un vissuto tragico, ci ha fatto sapere negli Home Visit. Spiace, parecchio, e dalla sua voce tutto ciò trapela. Ma siccome non siamo qui a compiangere i concorrenti, specie quelli che un qualche talento indubbiamente ce l’hanno, Angelica è la vincitrice di X Factor 2023, è scritto, posso solo augurarle una vita felice e che non faccia la fine di Chiara Galiazzo, altra artista con grande talento e gran voce, non troppo diversa da quella di Angelica, passata di lì, vincitrice e oggi, immagino, a fare il karaoke in qualche bar di Padova. Certo, se le affidassero qualcosa di meno scontato e banale di Nothing Compares 2 U, magari, non la perderemmo subito. Lei comunque ha una gran voce.
PAGELLE DI LUCIA
FRANCESCA MICHIELIN 4
La Michielin ci ha dimostrato di non saper ricoprire in nessun modo la posizione di presentatrice, un po’ irrilevante su quel palco. Che non fosse al livello di Cattelan si sapeva, e poteva anche essere normale, data l’età e l’esperienza, ma il fatto è che non si vedono margini di impegno o miglioramento. Oggi in più occasione si è mostrata totalmente spaesata, non avendo idea di come gestire i giudici che litigavano, interrompendo Morgan quando non le piaceva cosa diceva, e sembrando sempre come i bambini che cercano di farsi ascoltare dai genitori che sono a cena fuori con gli amici e non hanno la minima voglia di degnare di attenzioni il proprio figlio.
MORGAN 7
Morgan di musica ne sa, possiamo contestare i modi in cui esprime le sue opinioni, ecco quello sì, però se non ci fosse stato lui ci saremmo addormentati all’inizio della puntata e svegliati il mattino dopo.
FEDEZ 5
Fedez ha indubbiamente la squadra più studiata e forte, soprattutto tutta al femminile e io apprezzo, perché a Xfactor ci voleva un po’ di femminile. Oggi non mi sono neppure trovata in disaccordo con lui come di solito mi capitava sempre gli anni passati. L’unica domanda che mi è sorta spontanea per tutto il tempo era: PERCHÉ FEDEZ? (Immaginatelo con la voce della ragazza del video di Justin Bieber, se non capite la reference mi spiace per voi). Ma perché Fedez continua negli anni a fare un programma di cui si vede non gli importa minimamente, seguendo gente di cui gli frega anche meno. Di sicuro possiamo escludere il fattore economico, non penso sia una necessità. Possiamo anche escludere una passione, per come si atteggia. Dicci di più Fedez, ora vogliamo sapere, sanno qualcosa su di te e ti obbligano con lettere minatorie?
AMBRA 4
Ambra oggi la ricordiamo solo per la bruttissima figura di merd* durante la lite con Morgan, in cui ha dimostrato di non saperne nulla di musica e di non avere senso di stare lì.
DARGEN D’AMICO 6
Dargen non mi dispiace mai, sembra sempre un po’ sul suo mondo, sembra sempre divertirsi, anzi vorrei stare a tratti nella sua testa durante queste puntate. Detto questo anche lui non ha una brutta squadra, potrebbe tenerci in serbo delle belle sorprese.
SICKTEENS 6
Iniziano la serata, essendo anche tra i più piccoli concorrenti, normale si facciano prendere dall’emozione e non facciano la migliore versione delle proprie possibili performance. Detto questo non me la sento di dire che sono da buttare come gruppo, ma sicuramente non rientrano tra i più bravi di questa edizioni e varie incertezze e voci rotte lo hanno dimostrato.
MATTEO ALIENO 5
Scelta del tutto fuori di senno, totalmente non in linea con Matteo, sia come personaggio, che musicalmente. La sua bellissima (per fare una cit) voce non viene per niente valorizzata, ma anzi, la mette un po’ in difetto, in più lo stesso testo e il mood della canzone stona con lo storytelling fatto fin’ora.
MARIA TOMBA 9
Showgirl incredibile. Oltre a essere la mia preferita di quest’anno, è l’unica che riempie il teatro di X Factor di musica, con una voce meravigliosa e una presenza non indifferente, che balla, si muove, e sa stare sul palco e tra il pubblico, forse è più il pubblico ad aver bisogno di lei che viceversa.
IL SOLITO DANDY 8-
Il Solito Dandy è un esempio di scelta azzeccata di un brano per un progetto. Che Dargen su questo sia più bravo di Ambra non c’erano dubbi, ed è per questo che Il Solito Dandy, oltre a essere molto bravo, farà sempre più una bella figura rispetto a Matteo Alieno, perché si immerge talmente tanto nel brano da riuscire a farlo suo, facendo uscire la sua personalità molto interessante artisticamente.
ANIMAUX FORMIDABLES 7
A me a differenza del giudizio generale sono piaciuti, sia alle audizioni che ora, ma sinceramente ho totalmente scordato qualsiasi cosa avessi avuto da dire sulla loro esibizione dopo il mega dramma Morgan-Ambra.
SARAFINE 7.5
Lei è una producer davvero forte e come producer secondo me farà grande cose e non avrà difficoltà a trovare spazio fuori da qui. La mia domanda è cosa ci faccia lei lì, non la vedo comforme al target di programma e agli altri concorrenti, trovo davvero dura pensare a come inserirla bene a ogni puntata o come paragonarla agli altri, perché sono mondi paralleli, però di questo si vedrà.
STUNT PILOTS 6.5
Non sono male, non vorrei che con questo voto tendente al basso si pensi questo, è che in mezzo a tanti concorrenti non spiccano, non lasciano un segno forte tanto quanto altra gente che mi ha colpito di più questa sera, ma confido che la mia idea si possa ribaltare, un po’ come la classifica di quattro ristoranti dopo il voto di Borghese.
SELMI 4
Lui doveva essere a casa e al posto suo doveva esserci Anna Castiglia, e non aggiungo altro.
GAETANO DE CARO 6-
La canzone a me piace molto, mi sembra una scelta più azzeccata rispetto a quella di Matteo, ma forse anche questa non era del tutto perfetta, visto che l’ha messo un po’ in difficoltà sul finale e l’ha un po’ sovrastato. Lui è bravo, è anche piccolo, ha solo 17 anni e ha un sacco di tempo per farsi più forza, perché vocalmente è bravo ma ancora emergono più le sue insicurezze e paure piuttosto che la sua bravura.
ASIA 6
Non è male neppure lei, la canzone è nelle sue corde e affine al suo stile, ma come alle audizioni, spesso le manca il fiato, e questa è una cosa da migliorare per chi fa rap, soprattutto scegliendo certi tipi di canzoni, non semplici, come ha fatto lei. Penso possa migliorare, soprattutto avendo appena 18 anni, perché così ora come ora non la vedo benissimo.
SETTEMBRE 5
A me lui non piace, mi ricorda molto Linda dell’anno scorso, un po’ superflua. Il mio dubbio è qualcuno di noi si ricorda di Linda, o sa ora dove sia? Ecco.
ANGELICA 8
Indubbiamente brava e forte, non solo vocalmente, ma anche come performer, sa portarti dentro al brano, con tutte le emozioni che ne concernano. Mi piace, e molto e oggi mi ha colpita, come mi aveva colpita alle audizioni, spero solo in una crescita durante il programma e che non si areni su questa corrente che sa che funziona.