Vasco Rossi, il Supervissuto, continua a macinare primati. Con i sette concerti in programma nel giugno prossimo a San Siro, oltre a mettere in fila un numero mai visto di spettacoli allo stadio il Blasco raggiungerà la quota record di 36 show totali al Meazza. Finora ne ha fatti 29 in 29 anni, ai quali si aggiungeranno quelli del 7, 8, 11, 12, 15, 19 e 20 giugno 2024. Ma secondo alcuni addetti ai lavori il rocker di Zocca avrebbe voluto farne anche di più, addirittura dieci di seguito: a impedirglielo sarebbe stata la stretta sul numero degli eventi imposta dal Comune di Milano. Ma le cose stanno effettivamente così? A quanto pare non proprio...
“Possiamo dirle le voci? Le voci sono che ne fa dieci”, ha detto Luca Dondoni nel podcast Pezzi: dentro la musica. “Non ci sono i giorni nel calendario. C’è questa cosa terribile – la risposta di Andrea Laffranchi – che adesso il Comune di Milano ha deciso di contingentare gli spettacoli nella zona di San Siro, quindi San Siro stadio più ippodromo più altro ippodromo sono contingentati. Quindi credo che non ci sia proprio lo spazio fisico per arrivare alla doppia cifra. Perché Vasco l’anno scorso a Bologna aveva detto ‘l’hanno prossimo tengo giugno libero e piazzo dieci date’”. E se Paolo Giordano ha proposto un escamotage (“Potrebbe fare come facevano i Pooh negli anni Settanta, due spettacoli al giorno, magari fa San Siro il pomeriggio e la sera, fa la doppia”), in realtà almeno per il momento non parrebbero esserci ostacoli amministrativi formalizzati a un numero maggiore di concerti (anche se ovviamente i giorni in un mese o in un’estate sono per forza di cose non infiniti…).
È vero che era stata annunciata una delibera restrittiva da parte del Comune di Milano, con un limite di non più di 41 concerti all’anno, di cui solo 16 a San Siro (quest’anno 20 quelli in programma), un massimo di 15 all’ippodromo del trotto Snai e non più di 10 all’ippodromo La Maura, perché “i quartieri non reggono”. Ma è anche vero che, dopo le polemiche e le proteste suscitate da quell’annuncio, quella delibera non risulta essere mai stata approvata, con il sindaco Beppe Sala che si è detto “contrario a un tetto troppo stringente” e ha parlato sostanzialmente di iniziativa presa da alcuni assessori a sua insaputa.
Negli ultimi giorni il tema è tornato comunque all’ordine del giorno del Consiglio comunale, con l’invito a sindaco e Giunta a “definire con urgenza, in collaborazione con i principali operatori del settore e prima che vengano definite date ed eventi per l’estate 2024, un piano che consenta di organizzare gli eventi in base alla singola “capacità di carico” di ognuna delle tre location in oggetto e non in base a un numero massimo di eventi fissato a prescindere da queste considerazioni”, nonché “a considerare l’area fieristica di Rho-Pero e eventuali altre aree” e a “evitare che, nella stessa giornata, si sovrappongano eventi in aree prossime”. Questo dopo che il Comitato tutela Parco Ovest ha fatto circolare un appello per ridimensionare il limite dei 78.500 spettatori totali tollerati nelle tre sedi “critiche” (Meazza, ippodromo del galoppo e La Maura).