image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Lettera d'amore per Richard Benson,
l'ultimo antidoto all'alienazione
contemporanea (come Fabrizio Natalini)

  • di Nicola Vicidomini Nicola Vicidomini

11 maggio 2022

Lettera d'amore per Richard Benson, l'ultimo antidoto all'alienazione contemporanea (come Fabrizio Natalini)
Il popolare chitarrista Richard Benson è morto all’età di 67 anni. L’annuncio sulla pagina Facebook ufficiale. Di origine britannica, ma naturalizzato italiano, ha segnato la musica e la tv underground romane dagli Anni ‘70. Una figura mitologica di una Roma ormai scomparsa e non è un caso, forse, che ci abbia lasciato in concomitanza con un altro simbolo della Capitale come l’intellettuale Fabrizio Natalini: entrambi rappresentavano una città in cui tutto era ancora possibile, quella delle cantine teatro e dei cineclub. Il ricordo sentimentale di Nicola Vicidomini

di Nicola Vicidomini Nicola Vicidomini

Svaniti, per ironia dell'assurdo, lo stesso giorno, due tra i più meravigliosi panorami di una Roma sospesa.
Il primo a dileguarsi è stato Fabrizio Natalini, immenso intellettuale e docente presso l'Universita degli Studi di Tor Vergata. Ha prodotto alcuni tra i saggi più belli che abbia mai letto; uno, tra i più interessanti, tratta di Leonor Fini e del suo particolare legame con la Dolce Vita di Fellini. Fabrizio è stato probabilmente il maggior studioso di Ennio Flaiano... Ha anche sulla coscienza il fatto di essere stato tra i primi ad occuparsi seriamente del mio lavoro... A seguirlo, Richard Benson chitarrista, compositore, poeta, attore e playboy. Due figure apparentemente diverse, ma  entrambe accomunate da un senso anarchico di onnipotenza bambina. Fiumi in piena in preda a visioni fuori dal tempo, erano in grado di proiettare attraverso il flusso del discorso universi altri.

20220511 100208195 2810
Richard Benson e dietro Nicola Vicidomini (foto Luca Rea del 2013)

Entrambi, quasi coetanei, provenivano da una Roma in cui tutto era ancora possibile, quella delle cantine teatro e dei cineclub. Richard ha corteggiato l'altrove tutta la vita, attraverso la militanza in gruppi di rock progressive come il Buon Vecchio Charlie, fino al teatro sperimentale, quando nel 1978 - memore delle lezioni dei De Berardinis e dei Bene -  scrive e realizza lo spettacolo Skizzona: "Cabaret cantato con finale tragico che coinvolge tutti". Qui, forse per la prima volta, individuerà la dinamica base di ogni sua futura performance,  che muove da una tensione autodistruttiva, reazione diretta all'alienazione contemporanea. Richard restituisce il collasso del senso. Nell'immolare se stesso - ed elevare a sistema la lapidazione scenica -  sbatte in faccia al pubblico italiano - prevalentemente borghese e poco avvezzo a considerare una propria radicale sconfitta - il fallimento di tutto e tutti. Di seguito, non rimarrá, come unica impossibile verità, che il fluire del delirio fuori da ogni narrazione tra "betulla, fico sacro,  coboldi, elfi eoni, nani", intriso di immaginari anacronisticamente  medioevali. Rispetto a tale assunto, la performance del "Cristo Canaro" su musica di Ennio Morricone, rimane, a mio avviso, tra i momenti più straordinari della televisione di tutti i tempi e risente fortemente di queste esperienze nell'underground teatrale, come anche di un imprinting punk che Benson è stato in grado di distillare attraverso la propria tensione. Richard, tra le persone più intelligenti e colte che abbia mai incontrato, è stato dopo Klaus Kinski - per dinamica -  l'ultimo Cristo volontario del palco, e ha serbato un rispetto verso il pubblico superiore a quello di qualsiasi grande mattatore teatrale. Chi gli lanciava "un pollo" e altri liquami, seppur illuso di poter essere tra gli ilari artefici della serata, non si rendeva conto di essere in realtà diretto da Benson e di giocare in questa idea totalizzante e dilagante di performance il ruolo di antagonista mancato, perché lui nei suoi eccessi è stato un evento anche senza pubblico. A verifica di tanto, il percorso da divulgatore musicale per emittenti locali. Enumeratore instancabile di nomi e formazioni, era in grado a primo ascolto di individuare da un unico fraseggio l'autore del solo. Tornando alla matrice underground, è stato anche compositore e arrangiatore della colonna sonora del film sperimentale l'Inceneritore, per la regia di Pier Francesco Boscaro Degli Ambrosi con Flavio Bucci (altra pietra miliare del teatro d'avanguardia) e Ida Di Benedetto, regalando al film anche una sua apparizione da attore. 

20220511 095012928 6929
Richard Benson con i produttori dell'ultimo album che uscirà postumo

Richard Benson ha rappresentato in un'epoca mirata alla demolizione dell'epos, del culto religioso e del rito - in un società corrosa e seduta, dove la psicanalisi, per dirla con Karl Kraus,  "è quella malattia mentale di cui ritiene essere la terapia" - un rarissimo spiraglio di catarsi, dando voce e sfogo a tanti giovani trafitti e tramortiti da questa grande dissociazione che è il quotidiano e dalle sue degeneranti declinazioni morali. Chiunque entrasse in sintonia con i deliri urlati di Richard, iniziava a liberarsi in realtà di se stesso e della propria carcassa sociale. 

Ho appena ascoltato in anteprima assoluta il suo ultimo singolo, molto ben suonato e cantato, qui sintetizza, finalmente, tutto il suo spessore poetico. Finalmente il disco che Richard avrebbe voluto fare da sempre. Per la prima volta, la sua voce pura, è priva di difese, non è contaminata da alcuna volontà espressiva o vagamente  provocatoria. Egli si è compiuto poco prima di lasciare il mondo della rappresentazione. Dispiace sia accaduto proprio quando è pienamente riuscito nell'intento di manifestarsi in forma pura. Grazie a chi ha realizzato questo lavoro con lui. "Scrivo stupide e inutili metafore / sono un imbroglio, un inganno / è il mio castigo / per sentirmi vivo. / Nei sospiri di un tempo andato / e in quello che non accadrà / sentirsi svanire / e riemergere in un mare in tempesta". Se Richard Benson ha giocato al trash è perchè poteva permetterselo: "Sono la mente di un altro / nel corpo di un altro ancora / che poi morì". 

More

Gloria Campaner: “Le donne al potere? Anche nei teatri la leadership è maschile”. E la bellezza femminile? “Un ostacolo per la credibilità”

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Women have the power

Gloria Campaner:  “Le donne al potere? Anche nei teatri la leadership è maschile”. E la bellezza femminile? “Un ostacolo per la credibilità”

Alziamo il volume con Nina Zilli e la sua "Munsta", un singolo di trasformazione

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Disco per l’estate

Alziamo il volume con Nina Zilli e la sua "Munsta", un singolo di trasformazione

Le Brigate Rosse sono tornate, questa volta in musica. Chi sono i P38 che inneggiano alla lotta armata?

di Lorenzo Longhi Lorenzo Longhi

Li indaga la Digos

Le Brigate Rosse sono tornate, questa volta in musica. Chi sono i P38 che inneggiano alla lotta armata?

Tag

  • Culture
  • Richard Benson

Top Stories

  • Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?

    di Beniamino Carini

    Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?
  • Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…

    di Giulia Ciriaci

    Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…
  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • Abbiamo visto il film “Il mio anno a Oxford” con Sofia Carson e Corey Mylchreest su Netflix, ma com’è? È l’ennesima storia d'amore con cui “farsi del male”?

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto il film “Il mio anno a Oxford” con Sofia Carson e Corey Mylchreest su Netflix, ma com’è? È l’ennesima storia d'amore con cui “farsi del male”?
  • LA VERITÀ, VI PREGO, SU DEN HARROW ! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico". E su Tom Hooker e la major...

    di Gianmarco Aimi

    LA VERITÀ, VI PREGO, SU DEN HARROW ! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico". E su Tom Hooker e la major...
  • Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?

    di Riccardo Canaletti

    Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?

di Nicola Vicidomini Nicola Vicidomini

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Guardate come sale le scale di Roma in moto Jason Momoa, il cattivo di Fast & Furious 10 [VIDEO]

di Redazione MOW

Guardate come sale le scale di Roma in moto Jason Momoa, il cattivo di Fast & Furious 10 [VIDEO]
Next Next

Guardate come sale le scale di Roma in moto Jason Momoa, il cattivo...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy