Obiettivo sfiorato di striscio per Fedez e J-Ax. E insomma, parliamoci chiaro, raccogliere con Love Mi solamente 130 mila euro, come da annuncio social a reti unificate, dopo tutta la promozione e l'allegato dispendio (dati alla mano), non si può definire esattamente un successo. E infatti, alla vigilia dell'evento, MOW aveva rivelato che Vivo Concerti si era accollato l'intera spesa, di ben 1 milione e 200 mila euro, con l'auspicio di ricavare la stessa somma dagli sponsor reclutati. Ma al momento si declamano solamente quei 130 mila euro. Meglio di niente, per carità, ma sono briciolette, specie se paragonate alla copertura mediatica del live.
Certo, l'intento rimane comunque lodevole, e il ricavato sarà davvero destinato a Tog-Togheter To Go (in aiuto dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse), ma alla fine della fiera, vince sempre il marketing, e non la beneficenza. Ed è inutile pure che Fedez si scaldi così tanto, e risponda piccato a chi fa notare che se la cricca di cantanti partecipi avesse donato personalmente, la cifra sarebbe stata sicuramente di sostanza. È un fatto innegabile.
E senza per questo lasciarsi condizionare dal dubbio che si dedichi, con la moglie, anche alla beneficenza silente. D'altra parte, è pur sempre ricambiata, visto che anche noi paghiamo, e in silenzio, il cachet stellare della Ferragni al Festival (intorno ai 100 mila euro), difeso però con le unghie e con i denti da Facchinetti Jr, il capitan uncino redivivo grazie alla mai spenta fama di papà.
E quindi il flop benefico è un dato di fatto.
E che dire poi di Fedez-paladino del mondo Lgtb, che si spende e spande per la causa, e contesta pure, a furor di popolo, ogni sparata dell'irriducibile Pillon? Ebbene il nostro, ancora durante Love Mi, si è crogiolato nel silenzio complice alla performance (si fa per dire) del trapper Paky, che sul palco insieme alla sua gang si è espresso con testi imbarazzanti (non che gli altri fossero più decenti, Rocco Tanica docet). E contenenti frasi come: "Figlio di puttana, non finocchio.... Metto rapper puttane in ginocchio". E poi la squisitezza finale: "La scena in Ita è piena di ricchioni". E intanto il rapper, tutto smaltini e inclusività, ha preferito non dissociarsi, né post né durante. In fondo il live era suo, sia mai. E nessuno osa rimarcarlo, perché ai Ferragnez si perdona qualsiasi cosa, anche gli inviti ad andare a puttane.
Ma lo sdegno è giunto a noi grazie a un addetto alla sicurezza (Ivano Monzani), già star di tiktok al pari della prof di corsivo de noantri. E sarà che siamo il Paese dei due pesi e due misure, e per Fedez, i paladini del politicamente corretto sono già tutti in vacanza. Ah, com'è bello fare gli inclusivi a comando.