"Non voglio morire, non voglio morire, ho paura che i miei figli non si ricorderanno neanche di me". Sono le parole, tra i singhiozzi, di Fedez allo psicologo nel giorno in cui ha scoperto di avere un tumore al pancreas. È lo stesso artista a pubblicare domenica l'audio nelle stories di Instagram. "Buongiorno. Non so perché oggi ho deciso di riascoltare la seduta fatta dallo psicologo il giorno in cui ho scoperto di avere un tumore al pancreas - scrive Fedez -. Sto piangendo, piango di dolore e di gioia. Un solo pensiero riusciva a devastarmi più della paura della morte: non essere ricordato dai miei figli. Beh, oggi mi chiedo se tutto questo mi sia stato realmente d'insegnamento. Perché l'essere umano tende a rimuovere, dimenticare. E io non voglio. Non voglio dimenticare che le cose importanti non sono cose. Tenete quella finestra aperta sempre. Con il cuore".
Mentre scorrono gli scatti dei piccoli Leone e Vittoria, il rapper parla anche della moglie, Chiara Ferragni: "E poi ci sei tu che sei dovuta essere la più forte di tutti". Poi chiosa: "Prendete queste mie esternazioni come meglio credete: voglia di condividere, manie di protagonismo, o narcisismo fine a se stesso. Non me ne frega molto. Vorrei solo che chi sta affrontando una situazione simile sappia che è normale provare determinate sensazioni. Non siete soli, non siete strani. Là fuori c'è a chi può fare bene tutto questo. E tanto mi basta. Scusate l'asciugo, buona domenica".
La circostanza, naturalmente, ha fatto discutere. E per capire meglio come inquadrare la questione, abbiamo chiesto un parere allo psicologo Matteo Merigo: “Un terapeuta può chiedere al paziente di riascoltarsi, quindi di registrare la seduta. Come può farlo il terapeuta stesso. Solo che in seguito, se si vuole divulgare quel contenuto, può essere fatto soltanto per la parte che compete al cliente, oppure anche quella del terapeuta dopo avergli fatto firmare una liberatoria” ha chiarito in premessa. È un po’ come tanti altri controlli medici: “Se faccio delle analisi e decido di pubblicarle, posso farlo ma devo occultare il nome del medico se lui non è d’accordo”. Anche perché, ci ha sottolineato prima di entrare nella questione, “il segreto professionale è a carico del terapeuta, per ripercussioni deontologiche e legali. Il paziente può fare un po’ quel che gli pare”.
Detto questo, Fedez non sembra essere il primo ad aver divulgato qualcosa di così privato: “C’è un podcast di Saverio Raimondo dove in 12 puntate va da 12 medici diversi (“Da uno bravo”, Audible, ndr), compresa l’intera seduta dallo psicologo”. E allora perché tante polemiche? “Sappiamo tutti ormai che Fedez Chiara Ferragni non fanno mistero delle proprie debolezze, come nella serie andata in onda su Prime. A volte c’è un miscuglio tra vita privata e pubblica, che ormai sono fuse insieme. Ma in questo caso mi sembra che Fedez abbia pubblicato la testimonianza di aver provato un particolare dolore. In tanti ormai lo fanno con le visite mediche, certo lui è più esposto mediaticamente rispetto ad altri. È un po’ da istrionici, però mi sembra che sia utile per la sensibilizzazione, che lui e la moglie fanno eccome. Anzi – ha proseguito lo psicologo – loro due fanno molto più di quanto stiano facendo gli organi competenti. In pratica non fanno altro che dimostrare l’importanza della figura dell’aiuto psicologico. La direzione è questa, di rendere pubblica la propria esperienza personale. E nel caso dei Ferragnez la gente è portata a pensare: se ci vanno loro due perché non posso andarci anch’io? Fino all’altro giorno Fedez aveva paura di morire – ha concluso Merigo –, ma perché gli era stato diagnosticato un tumore apparentemente inguaribile, invece fortunatamente ne è uscito. A posteriori racconta il suo disagio, anche dal punto di vista psicologico. È stato come tirare un sospiro di sollievo. Ci sta che oggi dica: guardate come stavo prima e guardate come sto ora. Lunga vita ai Ferragnez!”.