Un palco che le è congeniale, un palco che ha il sapore di casa. Malika Ayane è tornata per la quinta volta a Sanremo con il brano “Ti piaci così”. La due volte vincitrice del premio della critica nel 2010, quando l’orchestra stracciò gli spartiti protestando per la sua esclusione dal podio, e nel 2015, ci ha deliziati con le melodie della sua voce. “Qui sono iniziate tanti fasi della mia vita quindi è bello poterci arrivare con questo senso di gratitudine – ha detto Malika Ayane –. Mi sto divertendo che è la cosa migliore che si possa fare qua”. Dopo la serata delle cover, dove ha interpretato Insieme a te non ci sto più, al momento è nella top ten in classifica, al nono posto. Una voce cristallina, un’interpretazione classica e coreografie d’abiti bellissime, l’hanno portata a fare una riflessione sull’intonazione e sui problemi tecnici di alcuni concorrenti: “Mi metto a ridere quando sento che cantare bene non serve più a niente – ha commentato Malika Ayane – Devo dire che forse grazie alla lungimiranza e all’esperienza ho speso molto tempo delle mie prove spese per i parametrici tecnici, la priorità è stata sempre quella di sentire bene per cantare bene”. Parlando poi dei colleghi in gara ha espresso pareri positivi su La Rappresentante di Lista ed i Maneskin, affermando però come, in generale, il roster della 71esima edizione ha come qualità l’autenticità dei suoi personaggi che più o meno conosciuti, hanno comunque un bagaglio musicale ampio e una propria storia.
Malika Ayane:
"Cantare bene non serve?
Mi viene da ridere..."
La due volte vincitrice del premio della critica, che a Sanremo nel 2010 scatenò l’orchestra che stracciò gli spartiti protestando per la sua esclusione dal podio, ha risposto a chi pensa che ormai l'intonazione non serva a nulla per esibirsi su un palco