Mauro Repetto ha inseguito il sogno americano, ma gli 883 non li ha mai abbandonati. L’ex componente del duo è tornato a parlare della band dal palco del Teatro della Api di Porto Sant’Elpidio, provincia di Fermo. A margine del suo spettacolo “Alla ricerca dell’uomo ragno”, che ripercorre la storia degli 883, Repetto è tornato a parlare del suo rapporto con Max Pezzali. “Siamo ancora amici, non ho mai lasciato Max”. Ma c’è una cosa su cui Mauro Repetto sente di aver sbagliato. Qual è l’errore di cui parla? Lo ha raccontato lui stesso: “L’unica cosa che abbiamo sbagliato io e lui è stato il titolo di quel brano ("Hanno ucciso l’uomo ragno", ndr.). Perché nessuno può uccidere l’uomo ragno che è in noi”.
Negli scorsi giorni, ve lo abbiamo raccontato qui, le scelta di conferire a Mauro Repetto un sansirino, ovvero il premio della città di Pavia ai suoi cittadini illustri, non sembrava essere stata particolarmente apprezzata da Max Pezzali. Scatenato il polverone sui social, ma anche fuori, è stato proprio il cantante a voler chiarire la questione, pubblicando su Instagram due foto con Mauro Repetto. “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita” ha scritto Pezzali su Instagram. “Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me”. E ha concluso: “nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronza*e che si dicono nei film”.