Per valorizzare l’Italia culturale, far risorgere la meraviglia agli occhi le orecchie e i cuori nostri e onorare l’ammirazione che il mondo ha della storia italiana mostrando loro il nostro attuale saper valorizzare, la nostra bellezza artistica che nasce da una bellezza umana, non serve tirare fuori soldi e buttarli senza un senso, destinarli su progetti in mano a chi li disperde al vento, ma tirare fuori la grinta, la nostra cultura e preparazione, in pratica quel che in sanscrito si dice “tirar fuori le palle”.
Lo Stato compra la casa Verdi? Benissimo. Chiedo di affidarmi la direzione artistica di quella Casa Museo e io mi impegno a fare le seguenti cose:
1a. Rispettare il volere del Maestro Giuseppe Verdi che lasciò espressamente scritta la sua preghiera di non modificare nulla, ma conservarla intatta come lui l’aveva concepita e realizzata, ripristinando tutti gli strumenti musicali che ora giacciono decrepiti e in stato di indecente abbandono affidando il lavoro a giovani e appassionati liutai e ingegneri del suono italiani selezionati attraverso un concorso aperto a tutti.
1b. Restaurare l’edificio all’esterno e dal punto di vista strutturale architettonico affidando il lavoro a restauratori e architetti neo laureati presso accademie e Università italiane selezionati tramite concorso.
1c. Ristrutturare gli interni conservando tutto l’arredo originale, le tappezzerie, i rivestimenti murari, le stoffe, i mobili, i soprammobili, le pavimentazioni, i soffitti e i serramenti, i rivestimenti, le biancherie, l’illuminazione, tutto riportato allo stato originario affidando il lavoro ad una squadra di giovani designer e arredatori laureati nelle accademie e nelle Università italiane selezionati tramite concorso pubblico a numero aperto.
1d. riportare l’esterno terreno, giardino, lago, bosco, strade, vegetazione floreale e paesaggio dell’ambiente limitrofo affidando il lavoro ad architetti botanici e ingegneri agrari laureati nelle università italiane selezionati con un concorso pubblico.
1e. Salvaguardare, archiviare, se necessario restaurare, digitalizzare e ricollocare nelle posizioni originali tutti i libri presenti nell'edificio, ivi inclusi i manoscritti di Verdi, le partiture e gli spartiti. Creare un archivio digitale del contenuto letterario della casa.
1f. le carrozze di Giuseppe Verdi, le biciclette, le piccole imbarcazioni del laghetto artificiale vanno tutte restaurate, riportate in funzione, esposte ed utilizzate organicamente nel contesto originale sia come parte del museo che come elementi scenografici.
1g. Gli indumenti e gli accessori, le calzature, i gioielli, gli effetti personali del Maestro e della consorte Giuseppina Strepponi saranno riparati, recuperati qualora sparsi o dati per irreperibili, riportati tutti nell’edificio e custoditi in un’area creata per l’esposizione dei costumi, istituendo un gruppo di ricerca di giovani stilisti di moda italiani diplomati nelle accademie di fashion design; infine verrà creato un archivio della costumeria e verrà realizzato un catalogo fotografico con testi documentali, descrizioni e specifiche tecniche, che possa essere adottabile come libro di testo dalle accademie del settore.
1h. Le opere d’arte, i ritratti, i quadri, le fotografie saranno archiviate digitalizzate e come per i costumi si realizzerà un catalogo illustrativo del contenuto artistico della casa, analogamente all’obiettivo del punto 1g.
2- La Casa di Giuseppe Verdi avrà triplice funzione: Museo, Scuola, Teatro. Nessuna di queste tre funzioni avrà elementi di privatizzazione ma sarà Statale, tutelata e governata dal Ministero della Cultura, che attraverso l’incarico della direzione artistica designerà una figura responsabile di tutte le attività, il quale a sua volta assegnerà a tre vicedirettori la responsabilità direzionale dei comparti. Nell’edificio non si potrà alloggiare perché ogni zona verrà ripristinata come in origine. Per permettere lo svolgimento dell’attività e la presenza di studenti si utilizzeranno strutture esterne qualora preesistenti, quali portinerie e alloggi del personale che saranno riconvertiti per il nuovo utilizzo nel rispetto della struttura architettonica originale, senza apportare modifiche murarie e deformanti dell’aspetto estetico e costruttivo, incluso quello cromatico. Se necessario verrà costruito un edificio esterno al perimetro della villa e in prossimità di esso perché possa accogliere come alloggio e uffici tutto il personale.
3- La rinascita dell’opera. Un concorso aperto a tutti i musicisti del mondo: tre vincitori (un italiano e due stranieri) realizzeranno la loro opera originale presso la Casa Verdi in un tempo di tre mesi durante i quali costruiranno il loro melodramma ripresi dalle telecamere che racconteranno la vita quotidiana dei musicisti all’interno della casa interagendo tra loro e con gli altri musicisti e studenti che la frequenteranno. La narrazione di questa esperienza creativa sarà nella forma di un programma televisivo trasmesso quotidianamente sul portale digitale del ministero “ITsART” come DayTime preparatorio per tre puntate serali in cui verrà trasmessa l’opera di ciascuno dei tre compositori, su una rete nazionale Rai. In ciascuna delle tre puntate si racconterà la storia del compositore e la costruzione della sua opera, dopo la quale verrà trasmessa l’opera. Alla fine le opere si “sfideranno” e si proclamerà un vincitore trasmesso in televisione.