L’Eurofestival non l’ho visto, e le cazzate che leggo uscire dalla mia bocca sui giornali sono battute leggere di sfottò che faccio quando mi viene riferito: sai che c’erano questi quattro? Io: ma dai! Wow sembra il "Muppet Show"! E poi facciamo una risata e dico: guarda non so nulla dell’Eurofestival, non l’ho visto. Com' era, bello? Poi apro i giornali: "Morgan attacca l'Eurovision! Sono dei burattini ”.
Ma dai, per favore, siate seri, per favore giornalisti sfruttate l’occasione per scrivere cose che abbiano un senso una volta tanto. E le cose sono queste: l’Eurofestival è una trashata e lo è sempre stato. Per di più è in playback, quindi non ha alcun valore musicale. Come sfilata di giovani talenti non saprei, la musica versa in uno stato talmente pietoso e la tv brancola nel buio. Siamo un Paese culturalmente allo sbando. C'è una guerra in atto, sto facendo lezione in conservatorio e dovrei pensare all’Eurovision? Ma per favore! Qui c’è da rimboccarci le maniche. E “gli addetti alla cultura”, come li chiamerebbe Battiato, facciano il piacere di uscire da questo torpore.
Per cui, non fatemi parlare di cose di cui non vale la pena parlare, quando il problema è proprio questo: mancano i modelli di bellezza, mancano le espressioni intelligenti. L’Italia è sommersa di stupidaggini e la cultura vera soccombe. Io ti parlo di Umberto Bindi, non dell’Eurofestival. Io ti parlo di Bindi perché lo insegno ai giovani musicisti in conservatorio, per imparare a scrivere le canzoni belle. Perché siamo alla frutta. E ricordo che la forma - canzone è la forma più diffusa della musica e che la musica è la più diffusa forma d’arte al mondo. Ed è anche la più connessa all’anima e ai sentimenti.
E poi è grave che in Italia il Festival della canzone sia affidato, ad esempio, da ben tre edizioni a un team di esperti di quiz. E che l’istituzione più valida nell’ambito della salvaguardia della canzone d’autore, ossia il Club Tenco, faccia la fame. E io che ho proposto mille volte alla Rai di portarlo in televisione in chiave divulgativa, io che sono da tutti riconosciuto come competente in questo settore, sia rimbalzato puntualmente da palinsesti pieni di vuoto.
Stamattina, alla mia lezione, c'era anche Ernesto Assante, e ha detto che non potrà venire questa sera al concerto che faremo con Sergio Cammariere e Ernesto Bassignano a Roma, perché dovrà vedere l’Eurofestival. Che ridere.