image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Sia lodato Cristiano Malgioglio: tra aneddoti piccanti e critiche al vetriolo (a tutti) è l’unico motivo per guardare l’Eurovision 2022

  • di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

11 maggio 2022

Sia lodato Cristiano Malgioglio: tra aneddoti piccanti e critiche al vetriolo (a tutti) è l’unico motivo per guardare l’Eurovision
Si è alzato il sipario sull'edizione italiana dell'Eurovision Song Contest, con tutte le sue luci e tutti i suoi limiti: dai rigidi conduttori ufficiali, alle canzoni trascurabili, inclusa la favorita Ucraina (per fortuna è arrivato Diodato) e l'omaggio ridicolo alla Carrà. Ma per fortuna c'è anche Cristiano Malgioglio nel terzetto degli opinionisti in lingua italiana, che coi suoi commenti dissacranti e pure piccanti ("Ma i lupi mangiano le banane? Allora non solo Malgioglio mangia le banane"), ci salva dalla noia mortale della gara. Anzi, perché non c'è lui sul palco principale?

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Da Torino si è alzato il sipario sull'Eurovision Song Contest, che torna in Italia a 31 anni dall'ultima edizione. L'evento, pompato a destra e a manca, visto il fior fiore di soldi spesi per palco e scenografia (ma non per i volontari e dipendenti, chiaro), è annualmente atteso con trepidazione da migliaia e migliaia di appassionati, stavolta pure italiani. Insomma, non ce lo siamo mai filati di striscio, e adesso ci scopriamo ansiosi davanti alla tv accesa, con la facile lacrimuccia in tasca, perché lo organizzano dalle nostre parti. Come siamo sentimentali! E allora via, che si aprano pure le danze sulla prima semifinale (sono tre serate, argh!).

Da subito lo show risulta però poco italiano, stile Sanremo accelerato, e alle 23 abbiamo già levato le tende, dopo le esibizione di tutti i concorrenti e allegato di ospitate. Ma sono le regole dell'EBU, e neanche il buon Amedeo della Rai (Amadeus) avrebbe potuto fare altro. E cominciamo pure con le dolenti note, alias i tre presentatori ufficiali, Mika (il migliore del terzetto), Pausini (vestita da evidenziatore fucsia) e Cattelan (un po' ingessato nel suo completo blu). Rigidi e forzati più che impeccabili, senza, insomma, sarebbe stato uguale. Fino alla fine, quando arriva il colpo di grazia, ed esce fuori tutta la Romagna della Laura, che nell'elencare i Paesi passati di turno in finale (dieci su diciasette) si fa sfuggire un sonoro "porca vacca" in eurovisione live. E ci piace. Anche per l'omaggio, da lei fortemente voluto, ma poi ridicolo, alla Carrà nazionale (grande supporter dell'eurofestival). Che non passa nemmeno sullo schermo con una mezza foto risicata. Insomma, "Fiesta" il cavolo!

20220511 123320185 8335
Pausini, Mika & Cattelan

E siamo pure così fieramente patriottici, che a differenza degli altri anni, negli stacchi tra un cantante e l'altro le cartoline delle location da sponsorizzare le mostriamo solo dall'Italia, e mica da tutta l'Europa. Perché siamo il Paese più bello del mondo, e anche Macron, oui, ci deve stare. Voleva la squalifica dei Måneskin lo scorso anno? E noi gli serviamo il companatico. Ma il livello medio-basso d'inglese degli italiani ci salva perlomeno dalla noia della gara, e dal sole accecato sul palco (stendiamo un velo pietoso sulla sua sorte ingrata) perché costringe l'ammiraglia a rispolverare i commentatori in lingua madre, propinandoci un altro terzetto "meraviglioso". L'orpello Carolina Di Domenico, e la coppietta dello scorso anno, che ha tanto portato fortuna alla band romana, alias Gabriele Corsi e l'irriverente Malgy. E aggiungerei, meno male che c'è Cristiano Malgioglio. È lui la vera star. Coi suoi imprevedibili commenti senza filtri, ci terrà svegli fino alla finale. Con una perla iniziale che regala già nei primi minuti. Vestito e truccato in maniera improponibile (tra strass e lustrini), commenta sulla prima cantante in gara (l'albanese singer), che in body striminzito mostra il corpo prosperoso come una Beyoncé de noialtri: "Denunciate il suo stilista!". Inappuntabile. E anche attaccabile di inclusività e altre simili amenità. Ma con questo politically correct ci avete un po' stufato! Il pensiero (per fortuna) non sfiora di certo il buon cantante, che per tutta la serata continua a sparare commenti dissacranti e piccanti. A partire da: "Ma i lupi mangiano le banane? Allora non solo Malgioglio mangia le banane". E giudizi schietti sui gareggianti: "In Moldavia un viaggio me lo farei, ma se suonano questa musica, alla prima fermata scendo!". Elencando, tra le altre cose, le decine (forse di più?) di fidanzati sparsi per il mondo: "Ho avuto un fidanzato anche in Croazia". Miscelato a "sono un infedele per natura". E lanciando pure l'amo oltre le Alpi: "In Islanda ci sono gli uomini più belli del mondo". Insomma l'autore di tanti brani per i big italiani affonda compiaciuto e con nonchalance, tra aneddoti personali e per questo spassosissimi. E va pure in brodo di giuggiole per il cantante inglese Sam Ryder (già in finale).

Ma alla fine, stringi stringi, musicalmente parlando le azzecca proprio tutte, tanto che alla fine chiede a Corsi: "Ci capisco o no di musica?". Perché potrà pure fingersi macchietta, ma sicuramente è un autentico esperto. 

20220511 125858392 8533
Malgioglio & Corsi

E andiamo pure di volata ai brani in concorso, se proprio dobbiamo. Che almeno con i commenti sopra le righe dell'opinionista d'eccezione, ci siamo dimenticati fino all'ultimo istante. Livello musicale precipitoso verso gli abissi e oltre, canzoni sinceramente trascurabili. Per fortuna sul finire appare Diodato, e "fa rumore" sul palco del PalaOlimpico, intascandosi ad honorem una vittoria che avremmo già bissato nel 2020, se il Covid non ci avesse fregato. Per chiudere sulle canzoni, se già prima non proiettavo per merito l'Ucraina sul podio finale, dopo la prima serata ancora meno. La tanto favorita "Stefania" dei Kalush è alquanto insignificante. 

Ma tornando al protagonista indiscusso della serata: giù le mani dalla regina Malgy, altro che visione con audio originale. Dio ce ne scampi, almeno con lui ci divertiamo. È l'unico che ha dato ritmo a una semifinale di una pallosità mortale. Anzi, perché non c'è lui sul palco principale? Petizione immediata alla Rai!

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Trash Italiano (@trash_italiano)

More

Il lato oscuro dell'Eurovision: paghe da fame e turni estenuanti in "condizioni quasi disumane"

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Yah, questa è l'Italia

Il lato oscuro dell'Eurovision: paghe da fame e turni estenuanti in "condizioni quasi disumane"

L'ucraina Kalush Orchestra vince l'Eurovision Song Contest 2022 (e noi ve lo avevamo detto)

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Come volevasi dimostrare

L'ucraina Kalush Orchestra vince l'Eurovision Song Contest 2022 (e noi ve lo avevamo detto)

La guida definitiva all’Eurovision 2022

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Dopo il successo dei Maneskin

La guida definitiva all’Eurovision 2022

Tag

  • Alessandro Cattelan
  • Laura Pausini
  • Musica

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo ascoltato in anteprima Ranch di Salmo: essere invecchiati è crudele ma averlo fatto così è un lusso. La recensione di MOW traccia per traccia

    di Cosimo Curatola

    Abbiamo ascoltato in anteprima Ranch di Salmo: essere invecchiati è crudele ma averlo fatto così è un lusso. La recensione di MOW traccia per traccia

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Lettera d'amore per Richard Benson, l'ultimo antidoto all'alienazione contemporanea (come Fabrizio Natalini)

di Nicola Vicidomini

Lettera d'amore per Richard Benson, l'ultimo antidoto all'alienazione contemporanea (come Fabrizio Natalini)
Next Next

Lettera d'amore per Richard Benson, l'ultimo antidoto all'alienazione...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy