Può un tatuaggio essere ironico? Ovviamente sì. Può essere autoironico? Senz’altro. Sono in qualche maniera un’opera d’arte e quindi ci si può fare quello che si vuole. Ma possono l’ironia e l’autoironia abbattersi come un cataclisma sulla “Vitto”? Non lo so. Ovviamente stiamo parlando dell’ormai celeberrimo tatuaggio della figlia dei Ferragnez tatuato sulla coscia di suo papà. Certo, Fedez ha fatto delle ironie peggiori, nei suoi testi e anche nel suo Podcast “Muschio Selvaggio”. Ma si sa per quanto riguarda i volti tatuati si corre sempre il rischio dell’ironia involontaria. Il tatuaggio della “Vitto” è ironia involontaria? La bambina, premettiamo, è bellissima, come tutte le bambine e i bambini. Stiamo parlando del tatuaggio – precisiamo – come opera d’arte, con un gusto del tutto soggettivo. Se la foto della bambina alla quale il tatuaggio si è ispirato è una bella foto di una bella bambina con un broncio bello e simpatico, il tatuaggio sembra quello di un basset hound (i deliziosi cagnoloni con le guance cascanti), effetto che con il passare del tempo e il cedimento dell’elasticità epidermica potrebbe addirittura accentuarsi trasformando il basset hound in un mastino napoletano.
È un effetto voluto? Sembra proprio di sì. Nella foto in cui Fedez alza il pantaloncino per mostrare al popolo il nuovo tatuaggio, il papà della “Vitto E allora ci viene un dubbio, suscitato dalla storia recente di Fedez: il litigio con Luis Sal, il botta e risposta tramite video, e la frase di Sal che è diventata un meme. E allora sì che tutto acquista un senso, ironico e autoironico. Dato il famoso “innamoramento” della “Vitto” per Sal, siamo certi che la bambina, nel duello verbale tra Fedez e Sal, parteggerebbe per Sal, ecco che il tatuaggio si spiega. Per rendere l’opera d’arte più fruibile, però, bisognerebbe aggiungere al tatuaggio il fumetto con la scritta: “Lo dico alla mamma, lo dico all’avvocato”. E allora sì che sarebbe un colpo di genio.” mostra la stessa espressione imbronciata.