image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Vi sta sulle scatole Laura Pausini perché ha successo (e si fa platealmente i ca**i suoi)

  • di Micol Ronchi Micol Ronchi

2 marzo 2021

Vi sta sulle scatole Laura Pausini perché ha successo (e si fa platealmente i ca**i suoi)
Più che come una cantante dedita all’immagine, alle feste su zoom e ai ritocchini dal chirurgo, Laura Pausini appare come un muratore bergamasco che si alza alle cinque, per andare a tirar su una grondaia, da quanto lavora. È una donna di successo, vende dischi e vince premi internazionali, ma c'è sempre qualcuno che si sente in diritto di insultarla. Perché? Perché lei si fa, da sempre, platealmente i cazzi suoi

di Micol Ronchi Micol Ronchi

È uscito il nuovo singolo di Laura Pausini, “Scatola”. Potete ascoltarlo e vedere il video qui sotto.

Ripenso a quella mattina in cui dopo aver consumato il solito muffin mono porzione da 25 grammi e un caffè macchiato talmente caldo da non farmi sentire la distanza dalle ultime eruzioni dell’Etna, mi sono imbattuta nella felice notizia che la Laurona Nazionale ha vinto il Golden Globe per la migliore canzone originale con “Io sì (Seen)”, brano frutto della collaborazione tra Pausini, Diane Warren e Niccolò Agliardi. Che, per chi non lo sapesse, è la colonna sonora del film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti con Sophia Loren.

Nella notizia, assolutamente positiva, nulla avrebbe dovuto potermi far salire il Charles Manson molesto che, dopo un breve cazzeggio sui social, si è invece manifestato. L’elemento che mi ha avvelenato il sangue per almeno una buona ventina di minuti è stato il seguente: per celebrare la vittoria dell’artista, Netflix Italia ha pubblicato la clip dove la cantante giustamente urlava la sua gioia al cielo. Gesto gentile da parte del network, reazione più che legittima da parte della cantante. Dovessi vincere io, anche un autoctono David di Donatello, altro che urla su Skype: la mia reazione sarebbe correre nuda da Piazza del Duomo a San Siro.

E come mai avrà accolto la notizia e la visione di questo siparietto il web?

Da una parte i fan, ovviamente felicissimi per la vittoria della loro beniamina e le persone di buon senso appagate dal fatto che un’eccellenza come la Pausini abbia portato lustro alla bandiera e dall’altra parte i detrattori, quelli che si possono emozionare giusto con i balletti di Gianluca Vacchi a bordo piscina e che hanno condiviso sdegno e non richiesti pareri e insulti sotto la clip incriminata.

20210302 192835275 6526

Purtroppo la Pausini non è nuova all’odio da parte dei cretini: già nel 2018, quando aveva vinto ai Latin Grammy Awards, qualcuno in patria aveva storto il naso, ma percependo il premio come un riconoscimento minore (dai stiamo solo parlando dell’America Latina, 422 milioni di persone, ma tutto lì, mica la conoscono dopo il confine col Messico) la disapprovazione si era rivelata un po’ più contenuta.

A questo giro invece no, orde di fessi a urlare “abominio!”  Perché ragazzi, i Golden Globe sono roba grossa, una diretta mondiale attesissima e seguitissima, e insieme a lei hanno premiato gente come Sacha Baron Cohen e Anya Taylor Joy, mica una qualunque, ma la regina imparruccata degli scacchi stessa. E per molti questa vittoria è risultata intollerabile. E per colpa di questa grassa manica di stronzi urlanti il muffin mi è andato di traverso.

Facciamo mente locale: questa ha il suo faccione che svetta in mezzo a Times Square, prendendo il posto della Ferragni (altra donna di successo odiata esattamente per questo) e qualcuno si permette pure di sentirsi offeso. Che poi offeso de che?

Altro mistero a cui non riusciremo mai a rispondere. Da “ridicola” a “vince sempre solo musica di merda” gli insulti diretti alla sciura Pausini si sono sprecati. Vomitevole.

20210302 192856572 5699

Ricordiamoci tutti insieme le parole del mai dimenticato Enzo Ferrari sul fatto che gli Italiani non perdonano il successo degli altri e lasciatemi aggiungere che il fatto che una delle artiste italiane di maggior successo planetario, sia una “lei”, rende la questione ancora più difficile da digerire a questa manica di detrattori permalosi e suscettibili.

Inoltre la ragazza pare sia dotata di quella cosa chiamata “pudore”, il che la rende ancora più odiosa a chi vorrebbe vederla colare a picco come il Titanic.

La Laura su canali come Instagram o Facebook condivide poco della sua vita privata, non ti fa percepire eccessivamente il fatto che sia una delle cantanti più ricche del paese, non ti butta in faccia una routine fatta solo di glamour e lustrini.

Certo, com’è giusto che sia, condivide copertine, foto abbastanza istituzionali con la famiglia davanti all’albero di Natale, collaborazioni e presenze televisive importanti, ma del suo mondo personale, quello che ci incuriosisce per davvero, quello in cui vorremmo intrufolarci e immedesimarci, no. Quello lo tiene, com’è legittimo, per sé. Nel 2021, anno in cui siamo ancora rinchiusi in casa come sardine e in cui arrivano a rapire i cani di Lady Gaga, la romagnola più famosa del mondo di sé ci  racconta fondamentalmente solo una cosa: che lavora, lavora, lavora. Più che come una cantante dedita all’immagine, alle feste su zoom e ai ritocchini dal chirurgo, ci appare come un muratore bergamasco che si alza alle cinque, per andare a tirar su una grondaia, da quanto lavora.

20210302 194220621 5841

Si concede il lusso di snobbare senza fare una piega i trend su Instagram, non fa balletti, non parla di cucina vegana, non permette a nessuno di gettarla in pasto a giornalacci da gossip di dubbio gusto e si fa platealmente i cazzi suoi.

E, incredibile ma vero, le vendite dei suoi dischi non subiscono l’ombra di un calo. Un’artista di cui essere fierissimi per risultati e compostezza e che una parte del popolo del web riesce comunque a insultare perché indegna dei primi e considerata snob per la seconda. Della serie la normalità non deve appartenere a tutti e il prezzo da pagare per avere successo è buttarsi in pasto al pubblico senza lamentarsi.

Chissà cosa succederà ora, che ha confermato la sua presenza come ospite al festival di Sanremo: le perdoneranno mai la mancanza di cialtronerie, balletti e pettegolezzi e riusciremo finalmente a goderci un’ambasciatrice del Made in Italy che ce l’ha fatta? Alla sezione commenti l’ardua sentenza.

More

Bobo Rondelli: “Tutti gli uomini sognano un bordello”

di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

Musica

Bobo Rondelli: “Tutti gli uomini sognano un bordello”

Elisabetta Canalis, il body è già virale: "Si vede la fagiana". Lei risponde come Laura Pausini

di Redazione MOW Redazione MOW

Girls

Elisabetta Canalis, il body è già virale:  "Si vede la fagiana". Lei risponde come Laura Pausini

In The World’s a Little Blurry Billie Eilish vi spiega come diventare grandi

di Damiano Panattoni Damiano Panattoni

Musica

In The World’s a Little Blurry Billie Eilish vi spiega come diventare grandi

Tag

  • Laura Pausini

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Micol Ronchi Micol Ronchi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Claudio Coccoluto, il ricordo di DJ Ralf: “Ci vedevano come Inter e Juve, ma siamo diventati grandi amici”

di Cosimo Curatola

Claudio Coccoluto, il ricordo di DJ Ralf: “Ci vedevano come Inter e Juve, ma siamo diventati grandi amici”
Next Next

Claudio Coccoluto, il ricordo di DJ Ralf: “Ci vedevano come...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy