Ha scosso il mondo della cultura, la morte del fotografo Giovanni Gastel, 65 anni, che era ricoverato in condizioni già gravissime a Milano per Covid. Figlio di Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, nipote di Luchino Visconti, si era affermato come fotografo di moda, per poi occuparsi anche di tanti altri progetti. Fra le personalità che ha immortalato, Barack Obama, Maradona e Fiorello, da Pino Daniele a Johnny Depp. Sue le immagini della campagna pubblicitaria di Chiara Boni con Malika Ayane a cui ha dedicato un post su Facebook la scorsa settimana. Il MAXXI a Roma recentemente gli aveva dedicato la mostra 'Giovanni Gastel. The People I like'
Uno dei tanti colleghi illustri che lo hanno voluto ricordare, e che lo aveva sentito poco prima della scomparsa, è Oliviero Toscani. Al Corriere, ha spiegato come solo qualche giorno fa gli mandò un messaggio via WhatsApp: «Gli ho scritto lunedì: vecchia roccia, stai quieto, pensa a guarire. E lui mi ha risposto: stai tranquillo, lo farò». E ha poi ricordato come si erano conosciuti: «Tutti e due siamo fotografi e non “scattini”, non facciamo scatti, ma vere fotografie» ha premesso, per poi spiegare: «Erano gli anni Ottanta, gli anni di Edimoda e delle riviste di Flavio Lucchini: un giorno ho avuto con Lucchini una litigata violentissima e alla fine ho detto che non volevo più lavorare con lui. Bene, mi ha risposto, prenderò come fotografo il primo che trovo. Sono uscito e fuori della porta c’era proprio Giovanni». Inoltre, Oliviero Toscani ha sottolineato quali erano le qualità, umane e artistiche, di Giovanni Gastel: «Gli invidiavo la capacità di essere sempre gentile con tutti, anche con chi non se lo meritava. Nelle sue fotografie c’è una classe innata, naturale, direi che la sua è una regalità contemporanea».