Amadeus lascia la Rai. La storia tra il conduttore e la rete nazionale volge al termine ufficialmente con il suo passaggio al Nove. Dietro questa mossa sicuramente un contratto importante (si parla di 100 milioni in 4 anni) offerto da Discovery (come per il collega Fabio Fazio), ma ci sono anche altre ragioni. L'ad Roberto Sergio ha denunciato “una infinità di false notizie sul contratto di Amadeus”, in riferimento alle richieste dell'azienda, che includerebbero Povia come cantante a Sanremo, Hoara Borselli come ospite, Mogol come co-direttore artistico, e non da ultimo, un pranzo “di cortesia” con Pino Insegno. Ma le speculazioni attorno a questo inatteso addio non si placano.
Secondo il Corriere, l'ex volto di punta nel corso della trattativa con la Rai avrebbe manifestato il desiderio di avviare una società propria per produrre format da vendere alle tv. Ma il modello Fazio non è più fattibile a viale Mazzini, a causa di nuove regole che impediscono ai produttori di essere allo stesso tempo conduttori. Inoltre si dice che Ama avrebbe chiesto un programma per la moglie Giovanna Civitillo, e il bando del suo ex manager Lucio Presta, con cui i rapporti si sono interrotti a fine 2023, dopo anni, senza svelare pubblicamente il motivo. Una condizione, quella di allontanare l'ex agente, che lo stesso Presta avrebbe confermato, rilanciando sui suoi social un articolo che ne parlava. Questa lotta intestina non è da prendere sotto gamba, anzi è ragionevolmente la causa principale della rottura insanabile con la Rai.
“Buongiorno a tutti, #menouno”. Da un po' di tempo a questa parte il cinguettio mattutino di Presta è sempre lo stesso, rivolto presumibilmente all'ex pupillo, su cui alla fine ha prevalso. Chi è nel giro della televisione, infatti, sa perfettamente che con la sua ArcobalenoTre l'agente di Cosenza ha conquistato il quasi controllo dei palinsesti dell'ammiraglia, e soprattutto di Sanremo. Basta dare un'occhiata alla lista dei conduttori del Festival per rendersi conto: Presta è un punto fermo accanto a Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Gianni Morandi, senza dimenticare il dominio delle cinque edizioni di Amadeus. Ma il suo regno non si ferma qui. Abbiamo già detto che gestisce Antonella Clerici, che con il suo The Voice e derivati e il contenitore mattutino, È sempre mezzogiorno, batte regolarmente la concorrenza. Effetto Clerici, già ribattezzato, dalle parti di Rai Pubblicità.
Senza dimenticare il suo colpaccio della stagione, la conquista dell'Eredità, il fiore all'occhiello di Rai 1, originariamente destinato all'amico “di governo” Pino Insegno e invece brillantemente preso in mano da Marco Liorni. Il presentatore che Diego Righini, manager di Insegno, chiama senza mezzi termini Presta's boy. Per farla breve, quelli di Presta - che rappresenta tra gli altri Roberto Benigni e Checco Zalone (e anche alcuni alla corte di Mediaset), la compagna Paola Perego e Simona Ventura (che condividono il salotto di Citofonare Rai2) - vanno in onda sui canali Rai dall'alba al tramonto, sette giorni su sette, oltre a essere, numeri alla mano, i volti più amati dagli sponsor. Nella sua scuderia figurano, per esempio, anche Eleonora Daniele, da 20 anni al comando di Storie italiane (e non solo) Daniela Ferolla, nuovo volto di Unomattina, e Ingrid Muccitelli, alla guida (con Beppe Convertini e Monica Setta) di Uno Mattina in Famiglia, tre programmi leader della fascia mattutina. Il suo stato di grazia nel servizio pubblico è dunque indiscutibile. Dopotutto un intero palinsesto fortunato non si sostituisce con un solo presentatore - Amadeus (anche se è garanzia di ascolti).