Prende piede questa sera, nell'ambito della Milano Music Week, la prima edizione dei Premi Siae, detti anche SIAE Music Awards, ossia quei premi che celebrano gli autori e gli editori italiani di maggior successo nel nostro Paese e all’estero. Curiosa, per esempio, la combinazione di alcuni nomi in lizza nella stessa categoria (11 in totale più 2 speciali), come la Canzone Italiana all’Estero, che vede gareggiare, ad esempio, i Måneskin - con I Wanna Be Your Slave - e Giacomo Puccini - con Nessun dorma. Comunque evento di prima linea per il presidente Siae, Salvatore Nastasi, ma non per Morgan che solleva ben altre priorità a tutela dell'ingegno degli autori...
Che ne pensa di questi riconoscimenti?
Prima di fare queste cerimonie, Siae dovrebbe occuparsi di non permettere il pignoramento totale dei diritti di un autore, perché i cantautori mantengono le loro famiglie con quei diritti.
Vuole spiegarsi meglio?
Faccio un esempio: sapete quale è stata la più grande hit del 2020 in Italia?
Immagino il suo adattamento di Sincero a Sanremo.
Esattamente. Un testo che tutta Italia mi ha visto improvvisare sul palco dell'Ariston. È indubbiamente farina del mio sacco, o no? Ecco, non ho percepito un solo centesimo come autore di quel testo. Perché? Cosa è se non un’opera originale?
Forse perchè non depositata originariamente in quella maniera?
Non è stato possibile, anche se non esiste una legge che vieta un'altra versione di una canzone, tant'è che a Sanremo non siamo stati esclusi per quello, ma per defezione, per via di Bugo che ha lasciato il palco. Quindi per colpa sua, eppure sono stato punito io, legalmente e discograficamente. Alla fine quel testo è stato depositato come poesia, versi che conosce chiunque, ma che io non posso neppure eseguire in pubblico. Mentre gli altri....
Gli altri?
La cosa sbalorditiva è che non si è trattato solo di un testo, ma di un vero e proprio claim, cioè uno slogan usato commercialmente in mille occasioni, senza che mi venisse riconosciuta la paternità. Trasmissioni televisive intitolate ‘Che succede’, t-shirt con estratti del testo, addirittura gadget ufficiali di Sanremo con le mie frasi, Bugo che vendeva magliette ai concerti con la scritta: ‘dove è Bugo’... Quindi oltre ad aver incassato altri ciò che mi spettava come autore, quegli stessi mi hanno fatto causa per ottenere un risarcimento. E la Siae in tutto questo non ha mosso un dito. La stessa Siae, che mi nega i proventi di una trasmissione radiofonica che ho condotto su Rai2, solo perché all'epoca ero pignorato, ma quei proventi sono maturati adesso. Altro motivo per cui sono passato a Soundreef: non mi sembra che l'altra sia una società a tutela dell'opera d'ingegno, no?
Com'è possibile non riconoscerle la paternità del testo Le brutte intenzioni?
Chiediamolo in coro al presidente Siae.
Tornando ai premi, cosa c'entrano i Måneskin con Puccini?
È il melodrammeskin: forse il motivo è che Damiano e Giacomo finiscono entrambi con la ‘o’ o forse perché la Siae è stata rilevata dalla Ferragni, ma non lo sappiamo ancora - scherza e butta lì un'altra boutade delle sue - ma farei rispondere all’intelligenza artificiale FM (Francesca Michielin). La domanda che ho posto è questa: perché Puccini e i Måneskin sono nella stessa categoria? Questa la risposta: è una info che non troverai googlando, anche se è una domanda demm*rda: Puccini ha fatto un feat con i Måneskin quando non se li cag*va nessuno, infatti adesso ha firmato per la Warner, anche se non ha mai imbroccato una hit. Vuoi altre info?.