“X Factor ha fatto il picco di ascolti ieri, posso attribuirmene il merito?”. Si chiede a ragione Morgan, nell'ormai celebre chat, quella della conferenza stampa, dove aveva risposto alla sua cacciata e dove ha poi commentato la puntata, senza vederla naturalmente, dimostrando quanto misuri il peso della sua mancanza. D’altra parte il giudice più discusso (non solo di questa edizione, ma di tutte quelle a cui ha fatto parte), colui che ha resuscitato un talent da anni in caduta libera, non era seduto tra i suoi colleghi imbalsamati (un cartonato avrebbe avuto più vita), eppure c'era eccome: a pochi minuti dall'inizio, quando diffonde un video in cui denuncia che sarebbero stati mandati in onda dei fuorionda delle litigate (che poi non si sono visti, ma hanno creato hype), nella sintesi della puntata precedente, che ha mostrato solo ciò che lo poneva in negativo, con chiusa della Michielin sulla ‘sede opportuna in cui si risolverà’ (“la settimana complessa”), per poi concedersi con gli altri del bullismo vigliacchetto sul licenziato, che almeno aveva le palle di dire ciò che pensava. “La cosa allucinante è che ci perdono loro”, asseriva l'ormai ex giudice, e la profezia si è già avverata.
Basta pensare che la cosa migliore del quinto live è il super ospite Max Pezzali, ossia l'unico cantante dietro al banco, che riesce a rianimare pure gli altri, che dicono tutti, di volta in volta, diversi giudizi un po’ idioti. “Perché non esci dalla tua comfort zone?”. Ma ci stai prendendo per il cu*o?, avranno pensato gli altri spettatori a casa, con la stessa faccia schifata del batterista degli Astromare, quando scopre che al posto di Morgan gli tocca Ambra. Coraggio, pat pat sulla spalla. Si diceva, momento migliore della puntata. Ok, abbiamo mentito: non è sua maestà L'uomo Ragno, a cui comprensibilmente cascano anche le pall* e non solo i capelli dopo la domanda sulla calvizie della presentatrice, ma i commenti estemporanei di Morgan nella suddetta chat con un centinaio di giornalisti musicali, compresi quelli che, come suggerisce Michele Monina, avranno già girato i contenuti ai giudici rimasti. Di tutt'altra pasta rispetto all'ex Bluvertigo, che è anche simpatico di natura, e alla prima boutade della Michielin butta lì: “Le sedi opportune (in cui risolvere la vicenda ndr)... intendeva le sale d'incisione, è lì che tutto si sistema. Garageband è il giudice di pace, Ableton il dibattimento di primo grado, Logic la Cassazione e Pro tools la Corte costituzionale”. Geniaccio. E poi, subito dopo, immagina di tarare l'AI a sua immagine e somiglianza. L'esito è esilarante: “Bisogna insegnare all'intelligenza artificiale a parlare come la Michielin. Michieline Learning, tu fai una domanda, la macchina ti risponde. Regaz, non trovo che info di me*da su questo topic”.
Continua: “Tu chiedi chi era Ivan Graziani all'intelligenza artificiale FM e esce: Mi*chia anche tu con questa bufala, ci sta. Allora ti do una info che non trovi googlando: Graziani è quel feat con Colapesce e Dimartino per cui mi stanno asfaltando dalla terza live. È anche noto perché Morgan mi ha seccato nella quarta con un dissing per il quale è stato cacciato dal banco della giuria. Vuoi altre info?”. Risate. Ma il momento clou deve ancora arrivare. Facciamo un passo indietro. Morgan, che in principio, aveva assegnato agli Astromare De Andrè, che alla fine si ritrovano a rovinare i Pooh. Come commentare. Che l'assente ha sempre ragione, visto che i presenti sono imbarazzanti. Ma è qui che il Castoldi se ne esce con un'altra delle sue: “agli Astromare volevo assegnare Viva la mamma, poi ho pensato che Fedez l'avrebbe presa troppo sul personale”. E noi altri a pensare: ‘dillo alla mamma, dillo all'avvocato’. Ecco cos'è il carisma, il sarcasmo e la capacità di riempire il vuoto, cari Ferragnez, Ambra Addolorata e Dargen addobbato per Natale. Una sola cosa avremmo dovuto imparare, ma come al solito abbiamo la curva d’apprendimento piatta: Morgan manca e mancherà, e dopo questa puntata, si fa fatica a immaginare una futura edizione di X Factor.