Dopo l'esclusione da X Factor Morgan ha annunciato una conferenza stampa, convocando un centinaio di giornalisti. Dove? Su Whatsapp, con una chat di gruppo creata ad hoc e intitolata “Morgan conferenza stampa”, gestita e moderata da Enrico Silvestrin (ex MTV e ora Youtuber). Il tema dell'incontro - durato due ore - è chiaramente il licenziamento, altrimenti ribattezzato in gergo mediatico “l'editto satellitare”, già paventato dallo stesso Marco Castoldi con un intervento di suo pugno sulle pagine di MOW. Morgan si manifesta con un video alle 17.50: “Sono qui per questa conferenza stampa via chat, Whatsapp, una nuovissima modalità. Sono pronto per le vostre domande e quindi non vedo l’ora!”. Poco dopo aggiunge: “Anzitutto vorrei brindare assieme a voi per l’uscita del mio singolo che prelude all’album e per l’aumento in tempo reale dei followers su Instagram che sono diventati 302 mila”.
Poi spiega, sulle parole utilizzate nelle prime ore di questa mattina: “Mi sento come un uomo che vive in una realtà alla deriva, che assiste con i suoi occhi ad uno spaventoso naufragio umanistico. Dove la censura delle parole, dove la mancanza di valori morali e culturali sono arrivate a un livello impensabile all’epoca degli editti di Biagi e Santoro”. E sul discusso ritorno nei panni del giudice fa sapere: “Sono venuti a cercarmi per coinvolgermi con insistenza assordante perché io non avevo la minima intenzione di fare X Factor. Mi hanno scompigliato la vita, il mio equilibrio, ì i miei progetti riconquistati con tanta dedizione e fatica negli anni. Ho attraversato momenti difficili da cui sono emerso sempre con le forze della mia dedizione, con lo studio, con l’amore per la musica, con la divulgazione appassionata. Avevo ristabilito un equilibrio delicato e tanto agognato. Mi hanno lusingato con promesse da marinai, perché nessuna hanno mantenuto. Ho detto loro: vi prego non devastatemi ancora la tranquillità io sto facendo finalmente il mio programma in Rai, Stramorgan, una vera oasi musicale in un mondo che aveva perduto la bellezza, stavo terminando il mio album di inediti con Panella, ho detto loro supplicandoli di non venire a distruggere la mia quiete con la loro smania. Hanno corteggiato a tal punto che mi hanno detto di chiedere qualsiasi cosa volessi: non ho chiesto denaro, ma garanzie di qualità e di rispetto. Quindi: protezione mediatica. Libero arbitrio nelle scelte dei brani; e non è avvenuto, come ho scoperto da scorsa puntata. E da quella in preparazione, con ospite Max Pezzali. Ancora: la possibilità di fare un evento estivo di musica in televisione prodotto da loro in collaborazione con Rai…”.
Allora sgancia la prima bomba: “Ora vi dirò quello che è successo a fine puntata, il vero scandalo che viene mantenuto occulto, eppure una telecamera c'era ed è stata cacciata. Due pesi due misure. So anche che dopo la mia uscita pesanti diffamazioni sulla mia persona, ma parleranno i miei avvocati di questo, non è la sede - prende fiato - Quel che ho detto a Fedez è stato qualcosa di ironico, chiedendogli subito scusa via messaggio, malgrado lui sia stato molto violento nei miei confronti, con mia figlia di tre anni presente. Gridava e bestemmiava: o lui o io, dovete cacciarlo”.
“La cosa assurda è un'altra - prosegue - ed è che mi chiamano per fare quello che vogliono da me, ma quando vado lì non mi trattano bene. Mi son trovato una strana modalità di organizzare tutto, quello che è l'apparato della creazione dello spettacolo, dove non solo io non avevo quell'arbitrio che dovrei avere, quella decisionalità che un giudice deve avere, ma ero in condizioni di inferiorità pesante, pesantissima rispetto a tutti gli altri giudici. Questa volontà è incomprensibile. La si può leggere come un tentativo di zavorrare chi si staglia all'orizzonte, chi si differenzia troppo. La realtà è questa: io lì dentro, quando ho avuto la possibilità, ho fatto vedere la competenza. Sono stato chiamato anche per parlare. Sennò mettevano una foto, se volevano uno che non parlava perché io ho commentato più delle volte in maniera da risultare particolarmente competente. Questo ha scatenato anche parecchia invidia da parte degli altri...”.
Esplicita la stoccata: “La questione è che nel momento in cui sono andato a minare determinati equilibri di sistema, economici, smascherandone l'illegittimità, hanno chiesto la mia testa - sferra un'altra freccia al veleno - Si può dire che l'abbiano chiesta tutti. Ho sentito parecchia inimicizia nei miei confronti. Ho sentito che si remava per volermi male, per farmi sentire non incluso, sfavorirmi da tutti i punti di vista, considerato che quando prendevo la parola facevo valere le mie ragioni. Loro si sono comportati male, tutti hanno la loro responsabilità. Per me, lì, ero uno contro tutti ma nonostante questo a me non piace pensare ‘adesso, gli faccio il culo’. Questi qua sono tutti in torto marcio ed è una cosa che ha molti tratti di ingiustizia e di involuzione, di scorrettezza. È un licenziamento illegittimo. Non voglio e non mi interessa andare a sputare e gettare fango contro questi personaggi o queste entità, ma facciano quello che vogliono ma mi lascino in pace. Se mi chiamano per portare il mio sapere, sono ai minimi termini se poi mi licenziano così. Le persone non si possono licenziare così. Le persone hanno una famiglia, hanno una vita. Come possono le persone che fanno parte di un sistema, dimenticarsi di questo. Tutti hanno fatto scorrettezze nei miei confronti, Michielin, Dargen, Fedez, ma io ho pietà dell'essere umano. Io non voglio distruggere, io voglio edificare. Davide Simonetta (che è autore anche di Bellissima di Annalisa ndr) - specifica - scrive le canzoni per loro, sono una combriccola di produzione discografica sostenuta dalla Warner che è anche la produzione del programma. Fedez, Dargen, la Michielin sono una squadra di lavoro che ha occupato X Factor. Non solo ero scomodo, ho smascherato i loro interessi...”.
Poi sulla reazione di Bugo dopo la sua “cacciata” (sonora risata sotto il tweet di X Factor) a sorpresa aggiunge: “non ho letto il post; paradosso dei paradossi avrei avuto piacere a invitarlo, anzi. Mi è sempre piaciuto come cantautore... in fondo non sono una persona capace di provare rancore...”.