Per tutto il weekend sono girate, impazzite, voci su un ipotetico allontanamento coatto di Morgan da X Factor. Qualcosa che, fosse vero, sarebbe la dimostrazione che ancora una volta avrebbe vinto il Male. Lo so, sto esagerando, in fondo andrò a parlare solo di un programma televisivo, ma in quel contesto, marginale ma pur sempre significativo all’interno del piccolo mondo della musica, se le voci che hanno spopolato sui social nel weekend fossero o fossero state vere, non saremmo potuti giungere a altra conclusione che questa: ha vinto ancora una volta il Male. Il fatto che siano state prese per vere, in totale assenza di evidenze, il tutto partito da un’intervista rilasciata dallo stesso Morgan a Fanpage, a riprova che tutti, in fondo, sappiamo che quell’ambiente è fondamentalmente marcio fino alle radici.
Ambiente, sistema andrebbe detto, o forse Sistema. Quel Sistema cui Morgan, a inizio della scorsa puntata di X Factor, ha accusato Dargen di aver ceduto il cul* (lui l’ha detto meglio), di essercisi venduto, e in effetti così sembrano essere andate le cose. Il Sistema, anche in assenza della notizia, ha comunque vinto, lo avrebbe fatto in maniera più organica espellendo il virus che aveva incautamente ingoiato, ma già il fatto che sia ipotizzabile che un giudice di un talent venga allontanato dal proprio posto di lavoro, perché di lavoro si tratta, senza uno straccio di motivazione plausibile, non è che un licenziamento è faccenda che si possa prendere così, alla leggere, attesta che il Male impera, tutto diventa possibile, anche che un chiaro caso di mobbing, avete mai visto un programma in cui il conduttore parteggi per una parte, o meglio, sia ostile a una delle parti, con i giudici a coalizzarsi contro uno, per non dire il resto, è decisamente scorretto, come è scorretto anche il fingere di non sapere il motivo per cui Morgan siede lì, quello che oggi viene imputata come una colpa. Perché la cacciata, il licenziamento, l’eliminazione di Morgan da X Factor, a causa dei diverbi avvenuti nel corso del quarto live del talent targato Sky e Fremantle, licenziamento che un po’ tutti hanno dato per scontato sulla base di alcune frasi ambigue, o presunte tali, inserite in una intervista che nei fatti era l’adattamento di un testo che nel weekend era circolato via whatsapp, Morgan è uso scrivere dei lunghi messaggi che gira a alcuni addetti ai lavori, oltre che intrattenersi singolarmente con altri di loro, è l’incarnazione plastica del Sistema che pialla via ogni asperità, fingendo che quel modo violentissimo di fare, quella è violenza, altro che dibattere seduti su una poltrona da giudice, sia del tutto normale. Il crederci dimostra come questo metodo paramafioso abbia attecchito, o sei dentro o sei definitivamente fuori.
I fatti. Morgan giovedì scorso ha dato vita a uno show dentro lo show, andando a scontrarsi praticamente con tutti quelli che gli giravano intorno, dagli autori, rei di aver scelto i brani dei suoi concorrenti, di qui l’eliminazione di Selmi, ai coreografi Laccio e Shake, rei di aver messo su spettacoli fighi per gli altri concorrenti, inesistenti per i suoi, passando per Dargen, che lo aveva inizialmente attaccato, reo di essersi venduto allo show business, passando per Ambra, assoggettata alla retorica della lacrima, Fedez, troppo depresso per potergli fare da psicologo, e Francesca Michielin, con la quale si era già scontrata più volte, a partire dalla querelle su Bellissima di Annalisa, rea di non sapere che Ivan Graziani fosse morto, Annalisa, per altro, presente come ospite della puntata, indicata come involontaria oggetto di bullismo nei suoi confronti da parte della produzione, proprio per le vicende accadute nelle puntate precedenti. Insomma, un vero Morgan contro tutti che si sarebbe poi spostato sui social, con un sacco di utenti a chiederne la testa, nell’era dell’inclusività non c’è niente di più alla moda di chiedere il licenziamento di chiunque, quotidianamente, e soprattutto accusato di essere deprecabile per quel suo giocare con la depressione, malattia che per altro Morgan ben conosce e che ha segnato in maniera indelebile la sua vita, visto che suo padre per depressione si è suicidato all’età di quarantasei anni, e in quanto deprecabile ma soprattutto troppo fuori, malato, di curarsi, e cosa c’è di più coerente di dire a qualcuno “curati, che sei fuori” per il fatto di aver preso in apparenza con leggerezza la malattia altrui?
Una vicenda che non solo di colpo ha riportato X Factor al centro dell’attenzione, ricordiamo che sono anni che il talent di Sky è in caduta libera riguardo ai numeri di ascolto e anche alla capacità di trovare talenti, ma che ha creato hype intorno a una formula ormai usurata, al punto che, si suppone, la produzione avrebbe dovuto sfregarsi le mani. Non chiami uno come Morgan, certo competente, ma altrettanto certamente difficilmente imbrigliabile, se non pensi che farà qualcosa di eclatante che farà discutere. E se lo fai, beh, allora non sai nulla di televisione, e di social, e di media in generale. Solo che dentro X Factor, dall’anno scorso in maniera palpabilissima, c’è una cordata ben precisa, forte, inattaccabile, e quella cordata, fortemente legata agli sponsor del programma, e dei social che intorno al programma ruotano, è troppo solida per potersi permettere di essere beffeggiata. Peggio, troppo potente e spavalda per farsi beffeggiare, quindi in grado di imporre scelte altrimenti impensabili, controproducenti, illogiche. Fedez è il centro di tutto questo, ovvio, e intorno a Fedez ci sono, satellitari, Dargen, che con Fedez lavora da anni, sue le firme su Mille e La dolce vita, tormentoni delle estati 2021 e 2022, e sue le firme in buona parte delle canzoni uscite a nome Fedez negli ultimi anni, e Francesca Michielin, che a Fedez deve i suoi scarsi successi, Magnifico, Cigno nero e Chiamami per nome, brano che avrebbe dovuto vincere Sanremo 2021, su quel brano puntava tutto la Sony così come la manager di Francesca Marta Donà, non fosse che poi hanno vinto i Maneskin, a loro volta in Sony e con la Donà per manager, fatto che ha indubbiamente portato alla rottura tra band e la titolare de La Tarma. Mica sarà un caso che il primo colpo portato a casa da Pico Cibelli quando è diventato presidente della Warner sia stata la firma di Fedez, fino a quel momento in Sony, e che subito dopo è stata formalizzato il fatto che da quest’anno a seguire discograficamente X Factor sarebbe stata proprio la Warner, non più la Sony. Mica sarà un caso che Fedez, la Michielin, Dargen D’amico, ma anche il più volte citato Davide Simonetta, autore di Bellissima, oltre che di tante altre hit del momento, Disco Paradise compresa, la stessa Annalisa, siano tutti legate al colosso Eclectic Music di Stefano Clessi, che di Fedez e Annalisa cura anche l’art direction. Un gruppo di lavoro solido, che muove soldi, tanti, e che si è fatto compatto nel chiedere la testa di Morgan, che è stato, così dicono, quindi sacrificato sull’altare degli sponsor, con buona pace del programma, in realtà destinato da tempo a una morte agonizzante, e anche degli spettatori, che nel solo Morgan hanno potuto trovare non solo un minimo di competenza musicale, per quanto la musica non sia esattamente il cuore del programma, ma anche i soli guizzi di vitalità all’interno di un programma che è altrimenti morto e sepolto. Fedez, per altro, il medesimo che sta lì fronte camera col volto dimesso, sottotono, salvo ridacchiare scioccamente per battute che onestamente lasciano perplessi, è il medesimo che non si è mai posto il problema di attaccare anche in maniera violenta chi in qualche modo si è messo sul suo cammino, ne sono testimone diretto quando a suo tempo ha “scherzosamente” chiesto il mio allontanamento dal Fatto Quotidiano, ai tempi in cui era stato chiamato a essere “direttore per un giorno” del giornale, chiedendo prima che io, unico critico musicale del giornale, non fossi presente in redazione. Usare una propria condizione di salute per vestire i panni dell’agnello è oggi consuetudine, e in quanto consuetudine viene passata per normale, ma chi lo ha sentito e visto urlare nel backstage e chiedere la testa di Morgan dopo la frase sulla depressione, si sarà pur chiesto se quello sia un atteggiamento compatibile, appunto, con questa ritrovata saggezza che poi lo porta in piazza a chiedere il bonus psicologo o a sensibilizzare sull’utilità delle donazioni del sangue, i tanti rapporti di amicizia stretta e quindi collaborazione finiti nel sangue o in tribunale, forse, qualcosa gli potrebbero indicare. Ma limitiamoci ai fatti. Nel weekend è girata insistentemente una voce di licenziamento, non si sa bene su che basi, sia la voce che il licenziamento, e tutti, suppergiù, ci abbiamo creduto. Parliamo di un ipotetico licenziamento, per aver acceso in maniera veemente, per alcuni scomposta, un dibattito all’interno di un programma che questo prevede. Un licenziamento voluto dal popolo bue sui social, in questa modernissima modalità che richiama il circo coi gladiatori, ma anche Gesù o Barabba.
Parliamo di questo, come fosse vero. Star qui a alzare la voce, protestare, gridare allo scandalo, sarebbe quantomeno naif, stiamo parlando del boschetto della discografia italiana, di un programma che fa lo stesso numero di spettatori che farei io se adesso lasciassi il Pc e andassi a gridare dal balcone di casa mia, e comunque di un format che in diciassette anni ha tirato fuori praticamente niente, perché i successi tardivi di Mengoni e i Maneskin non dipendono certo dall’essere passati prima di lì, troppi anni passati tra esso e il loro essere concorrenti, e perché gli altri nomi entrati nel mainstream, penso a Noemi, a Giusy Ferreri, usciti comunque quando ancora il programma era in onda in Rai, con ben altri numeri, sono comunque ancora alla ricerca di una loro personalità precisa. Perché questo è un altro aspetto che in queste ore è stato dibattuto sui social, spesso in chiave anti-Morgan, il fatto che il suo show abbia sviato l’attenzione dai ragazzi, ragazzi dei quali lì dentro nei fatti a nessuno frega niente. Prova ne è il noto fuorionda uscito nelle ore successive alla fine della live, quello che mostra Fedez lasciare il banco dei giudici mentre Ambra e Morgan litigano animatamente, finché Morgan non manda affanculo Ambra per poi andarsene a sua volta, il solo Dargen a seguire l’esecuzione degli Stunt Pilots. Un fuorionda di cui, durante la diretta, nessuno spettatore avrebbe mai potuto sospettare, perché finita la canzone degli Stunt Pilots i giudici erano di nuovo tutti al loro posto, a parlare dell’esibizione come se la avessero visto. Una finzione che la Michielin stavolta non si è sentita di riprendere, come invece ha fatto quando Morgan non lasciava spazio a Il Solito Dandy, e dire che Fedez a inizio puntata aveva sbroccato proprio con Morgan e Dargen per non aver ascoltato con attenzione Maria Tomba. Dei ragazzi non frega nulla, come della musica, lì si fa televisione, e il core business del programma sono i giudici, non certo dei concorrenti dei quali, nel 99% dei casi, nulla si saprà già fra un paio di settimane. Un programma tv noioso, che Morgan ha provato a tenere in vita, ma che, come succede di leggere spesso nelle cronache estive, ha finito per far annegare lui. Avete presente, no? Tizio si tuffa in mare per salvare qualcuno che sta annegando, lo salva ma poi muore. Ecco, Morgan. Il fatto che la Michielin, evidentemente incapace di condurre un programma che preveda quattro personalità forti a dibattere tra loro, con tutti gli imprevisti del caso, sabato abbia simpaticamente duettato proprio con Fedez all’Arca, all’interno delle sue serate karaoke, così come in precedenza aveva fatto con Ambra, la dice lunga su quanto sia in grado di interpretare correttamente il ruolo di super partes. Resta quindi che il "Sistema" Fedez-Dargen-Michielin, Ambra complice silenziosa, Fremantle e Sky nel ruolo dei cecchini, se la cacciata di Morgan fosse confermata, ma a occhio non lo sarà, perché esistono contratti che regolano i rapporti di lavoro, non certo le voci sui social, avrebbe portato avanti la vendetta perfetta, dopo averla già esercitata su Selmi e Sickteens, con la complicità di autori e coreografi, e, nel caso dei Sickteens, impallinati proprio con cattiveria tanto per esercitare una legge del taglione pret-a-porter. Immagino che gli Astromare saranno lì a preparare le valige, pronti a seguirne le orme. Continueremo a guardare il programma per stilare le pagelle, perché quando la lotta si fa dura i duri cominciano a lottare, ma se mai vi dovesse passare per la testa che quel che leggerete a mia firma è frutto di una strategia, di un preconcetto, di un giudizio addirittura morale dato a prescindere sui nomi su fatti, fuori o dentro il programma, in fondo proprio programmi come X Factor hanno contribuito a rendere il lavoro di critico musicale poco più che quello di un editorialista, beh, sappiate che è tutto vero, la merd* va chiamata col nome che l’italiano prevede per la merd*, merd* appunto.