Ba badabom badabom, bomber!
No vabbe' ma di cosa vogliamo parlare, cosa stiamo lì a sindacare quale sarà il tormentone estivo. Altro che Baby K e Chiara Ferragni, altro che la badante di Cremonini e la giovane stupida, altro che il Corona Virus che ritorna. Ma l'avete visto il video e sentito il singolo Una vita da bomber? Abbiamo scritto che tutti alla fine vorremmo avere gli sfoghi di Vittorio Sgarbi almeno una volta nella vita. Discutibile? Sì. Indiscutibile invece che tutti e non solo una volta vorremmo avere la vita di Bobo Vieri, la vita da bomber. Il singolo è l'esaltazione dell'estate, della leggerezza, dell'amicizia, della passione condivisa che questa amicizia la crea e che, come direbbe Adani in tono aulico, ha un nome altisonante, eterno, magico: Calcio.
La canzone ci piace, ha un testo meraviglioso. L'attacco "Mai stato uomo assist nooo, Bobo sa fare solo goool" è già da premio, con Bobo che guarda la telecamera e fa il segno del: ma che state dicendo. Autoironico sempre, Bobo. Altra strofa: "Eppure la tua amica è la fine del mondo... se porti pure lei in trasferta vale doppio"... Ancora una: "Gioco d'attacco, senza la difesa. Sombrero, tacco, tunnel, gamba tesa". E poi: "Calcio con la F... Lele (Adani) a Formentera!. Per finire con: "Io faccio pressing alto, io non guardo indietro". E: "Coca zero ma Martini come se fosse acqua naturale"... Ba badabom badabom, bomber!
Anche l'ambientazione ci piace: una piscina, con loro sulle ciambelle che se la godono come tutti questa estate vorremmo fare. Già è un anno di merda, per favore non toglieteci anche agosto, anche le ferie. Piuttosto che Conte ci dia un bonus. Il bonus Bomber. Perché tutti la sogniamo, la vita da badabom badabom, bomber!
Ci piacciono (e molto) anche le donne calciatrici che restano in pantaloncini e body (o qualcuno ha da ridire anche su questo atteggiamento?). Viva il calcio femminile, che dal 2022-2023 sarà a tutti gli effetti uno sport professionistico. E poi ci piace il look dei tre (bermuda larghi, maglie smanicate da basket, camicie floreali, t-shirt), la sedia da night dove siede Bobo. Ma soprattutto ci piacciono loro tre: Bobo, Ventola, Adani. Se non le avete viste cercate le loro dirette instagram. Sono la cosa più bella vista in quarantena, con Ventola e il suo accento barese (meeeee), gli aneddoti di quella volta che Will Smith lo aveva invitato alla sua festa di compleanno ma lui non ci era potuto andare (meeee, quando mi ricapita? U compleanno de Willi Smitt!); con Lele Adani che fa ascoltare le canzoni sudamericane e poi ti racconta storie con un'energia e una passione che manco Buffa. E con Bobo che si mangia le unghie, sta quasi sempre zitto e quando dice qualcosa scoppi a ridere.
Da ascoltare. Da adorare.
Per favore non toglieteci anche agosto, anche le ferie. Piuttosto che Conte ci dia un bonus. Il bonus Bomber.
Adani l'ho beccato sull'aereo di ritorno post Atletico Madrid-Juve. La gente qualsiasi lo fermava e lui ci ragionava e si infervorava come se fosse davanti ad Allegri nello studio di Sky. Segno che la sua passione per il calcio non è una posa, non è qualcosa che accende in base a chi ha davanti o al palcoscenico sul quale si trova (come fanno quasi tutti), ma è una fiamma che è sempre al massimo del suo potenziale, sempre alta. Bobo invece, be' io con Bobo ci ho giocato a carte: ero andato nella sede di Sweet Years per intervistarlo, inviato da Donna Moderna. Sapevo che lui era un giocatore di Scala 40 e io lo sfidai dicendo che a quel gioco nessuno mi aveva mai battuto. Io vinsi, lui perse. Quando chiusi per primo, lui con un gesto di stizza si alzò e se ne andò via incazzato. Finita la mano di Scala e finita pure l'intervista. L'ho adorato pure per quel gesto. Competitivo anche per un inutile giro di carte contro un inutile giornalista. Ma di Bobo dovete leggere la sua biografia. Uscì anni fa con il Corriere della Sera: corta, veloce da leggere, censurata tantissimo perché alcune cose che ha vissuto proprio non può raccontarle. Però nonostante la censura c'erano delle perle: sulla Canalis che gli riga la macchina o su altre donne, per esempio. Su tutte quella (non nominata) che per anni, tutti i giorni, l'ha aspettato a un parcheggio vicino Appiano Gentile, il centro sportivo dell'Inter, per farlo salire sulla sua auto, deliziarlo di una generosa fellatio, e poi mandarlo tranquillo tranquillo a casa dopo l'allenamento. Avanti, chi è che non vorrebbe una vita così. Una vita da badabom badabom, bomber!