image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Quanto piacciono i libri
al contrario a vip e interior designer,
ma sono il segnale
della nostra estinzione

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

15 febbraio 2023

Quanto piacciono i libri al contrario a vip e interior designer, ma sono il segnale della nostra estinzione
È la nuova tendenza del momento, ma non è detto che sia un bene. I libri al contrario, però, piacciono moltissimo agli interior designer e alle celebrities. E anche questo non è quasi mai un bene. Fatto sta che su Instagram spopolano le foto di biblioteche con i libri messi dalla parte delle pagine e non del dorso. Evviva l’effetto estetico, che però prelude alla scomparsa dell’importanza dei libri e delle stesse librerie. In fondo è giusto così: l’Apocalisse è in corso e non c’è niente da fare. Saremo salvi dalla polvere, mentre il nostro pensiero si è dato definitivamente alla latitanza

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Si chiama #backwardsbooks, con l’hashtag (perché ormai sono tutti pazzi) ed è la nuovissima tendenza: mettere i libri, nelle librerie, al contrario; dalla parte delle pagine e non del dorso, fantasmi di titoli di cui restano soltanto come i fantasmi. Ne parla persino Architectural Digest, quindi la cosa deve essere molto seria, anche se AD dice che molte “celebrities” espongono sui social questa maniera di posizionare i libri ma poi mettono soltanto foto di persone sconosciute e per nulla celebri. Ma comunque. Io sono d’accordo: i libri servono oramai soltanto per riempire le librerie che i designer di mobili continuano a disegnare, ancora per poco (mi auguro per loro), probabilmente devono smaltire l’invenduto, e mettere i libri al contrario (che li rende praticamente inutilizzabili) dovrebbe essere il passo precedente alla scomparsa delle librerie dalle case. Intendiamoci: i lettori cosiddetti forti hanno sempre avuto un problema con i libri e la polvere e le varie forme di catalogazione, gli ebook reader ci hanno dato una mano; io – che viaggio verso i venti libri al mese – tengo in copia cartacea soltanto i Thomas Pynchon, i William Gibson, i Tibor Fischer, e sì, anche qualche Roberto Calasso e qualche Adelphi (ma quelli li tengo chiusi in dispensa, accanto alle scatole di fagioli da apocalisse perché non vorrei mai che qualcuno pensasse che io sia intelligente: non sono pronto a prendermi questo tipo di responsabilità).

#backwardsbooks
#backwardsbooks

C’è un senso in questo sparire dei libri a favore dei mobili: è ovvio che se ti trovi davanti a una libreria con i libri tutti faccia a muro, come fossero in punizione, non puoi certo dire “che belle letture che fai” ma, al massimo, che bella libreria che hai. Perché una volta, quando si entrava in una casa per la prima volta, si guardavano subito le librerie e i dorsi dei libri per capire con chi si aveva a che fare; adesso – come è giusto che sia in quest’epoca senza pensiero – un’idea del padrone/padrona di casa te la devi fare da quella cosa che si chiama, credo – se il termine non è già stato soppiantato, sono un boomer, un vecchio rincoglionito, abbiate pazienza – interior design, che a me ricorda immediatamente una colonoscopia. Non siamo più quello che leggiamo, siamo come arrediamo. D’altronde, oggi, a che serve leggere? Sono d’accordo: una persona si capisce da come arreda e quindi evviva il #backwardsbooks.

#backwardsbooks
#backwardsbooks

Ovviamente anche l’arredamento, ormai, è in mano all’algoritmo: tu vedi il salotto e capisci già come sarà la cucina o la camera da letto. Mentre i libri, in qualche maniera, seguivano qualcosa che all’algoritmo sfuggiva, seguiva l’intuizione, la deduzione, l’analisi, se un lettore passava da Nietzsche ad Aristotele comprendevi subito che c’era una qualche forma di ribellione attiva in atto, così come chi metteva i libri sul bosone di Higgs accanto ai David Foster Wallace ti faceva capire di avere compreso l’errore fondamentale dell’autore impiccatosi sul patio di casa che, nonostante fosse un cultore della matematica, non era riuscito a spingersi sino alle estreme conseguenza della fisica teorica restando intrappolato nell’eterno ritorno del linguaggio che gli si era avvoltolato al collo come un cappio. La scomparsa del dorso dei libri, dei titoli e dei loro autori, della loro catalogazione (che era una scienza) sancisce la definitiva trasmutazione della mente dell’uomo in uno scanner per algoritmi. Una volta si diceva: è una persona “ricercata”, non è più così, siamo tutti non più “ricercati”, non facciamo più nessuna “ricerca”, ma semplici persone “cercate” dagli algoritmi e quasi sempre trovate: il #backwardsbooks questo rappresenta; l’interior design si è abbassato – dalla mente alle reazioni istintive e bestiali, alla colonoscopia, come già detto. Siamo un po’ come le oche o le anatre del fois gras. Detto questo, non ho proprio nulla contro il #backwardsbooks. L’Apocalisse è in corso e non c’è niente da fare. Gli ebook reader ci salvano dalla polvere, ma anche dal mostrare chi veramente siamo. Non siate ricercati e neanche cercati. Datevi alla latitanza del pensiero.

More

Buttafuoco, le chat di Matteo Messina Denaro e il film profetico: “Un uomo nascosto sotto un selfie, come Una storia senza nome”

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Una tragica normalità

Buttafuoco, le chat di Matteo Messina Denaro e il film profetico: “Un uomo nascosto sotto un selfie, come Una storia senza nome”

Elodie vuole essere “putt*na fino in fondo”? Ok, ma se vi invita in camera andate accompagnati

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Problemi con traslate?

Elodie vuole essere “putt*na fino in fondo”? Ok, ma se vi invita in camera andate accompagnati

Ok, ma cosa direbbe il Salmo di ieri al Salmo di oggi sulla nave di Sanremo?

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

"Artista o politico?" Cit.

Ok, ma cosa direbbe il Salmo di ieri al Salmo di oggi sulla nave di Sanremo?

Tag

  • Culture

Top Stories

  • Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?

    di Riccardo Canaletti

    Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?
  • Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…

    di Irene Natali

    Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…
  • Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...

    di Gian Paolo Serino

    Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...
  • Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

    di Irene Natali

    Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…
  • Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”

    di Viola Di Grado

    Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”
  • Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

    di Jacopo Tona

    Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Sanremo, anche quest’anno, ce lo siamo levati dalle pa**e. Meglio il disco di Edgar Winter (Grammy alla faccia dei Maneskin)

di Paolo Zaccagnini

Sanremo, anche quest’anno, ce lo siamo levati dalle pa**e. Meglio il disco di Edgar Winter (Grammy alla faccia dei Maneskin)
Next Next

Sanremo, anche quest’anno, ce lo siamo levati dalle pa**e....

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy