Una vittoria che “ha fatto rumore” – non alla Diodato, proprio letteralmente. Un trionfo importante quello di Angelina Mango alla 74esima edizione del Festival di Sanremo. Nella notte appena trascorsa, con “La noia”, ha prevalso su Geolier, contestatissimo vincitore della serata dei duetti. Ai microfoni di Michele Monina e Luccioola, ospite del Bestiario Pop targato MOW in diretta da Villa Ormond, proprio nel cuore di Sanremo, Angelina si è confessata, partendo dalla serata dei duetti: “Sono felice che quello che faccio sia apprezzato perché ci metto dentro tutta la mia vita. La serata dei duetti, in particolare, è stata difficile, molto emotiva. Ho cercato però di affrontarla omaggiando, rispettosamente, mio padre, senza concentrare troppo l’attenzione sulle mie emozioni di figlia”.
Un omaggio, quello al padre Pino Mango, che ha scosso il pubblico e ha messo una seria ipoteca almeno almeno sul podio finale per la successiva serata. Il nostro critico Monina ha rilevato quanto “La rondine” che Angelina ha interpretato sia stata stravolta rispetto alla versione paterna. Angelina, naturale e spontanea come al solito, ha semplicemente rilevato che “la volontà era quella di asciugare il pezzo. L’orchestra del Cinema di Roma l’abbiamo poi chiamata perché ha suonato nel disco originale, si ricordavano di me da piccola”. Ma “La noia”, frutto anche della collaborazione con Madame, co-autrice del pezzo? “Fra me e Madame c’è grande stima. L’ho incontrata in studio con Dardust e lì ci siamo capite subito. È stato essenziale intendersi al volo perché una canzone del genere esprime un concetto, una visione della vita anche autobiografica, non un semplice evento. Insieme a lei ho preso il coraggio di dire ciò che volevo davvero dire”.
Angelina che balla sul palco. È questa l’immagine, in fondo, che sarà ricordata di questo Sanremo? “La cosa non mi turba perché il mio ballo mima ciò che dico nel testo. L’importante è che il pezzo arrivi”. E la “corona di spine”, di quel brano, crediamo sia davvero arrivata a tutti. Una corona che probabilmente ha spinto Angelina a una vittoria che ora si gusterà a lungo, perché al futuro ancora non riesce a pensare. “Il bello di Dardust – ha osservato Angelina considerando tutto quello che “La noia” conteneva – è che non ha limiti, la sua ricerca dei suoni è incredibile. Non c’era genere più giusto per un pezzo simile”. Fin dal primo giorno abbiamo affermato che fosse il Sanremo della cassa dritta. Ha trionfato, paradossale, il ritmo della noia di Angelina. E oggi che fa, Angelina? “Ricomincio subito a lavorare in studio, poi il 17 aprile avremo la prima data al Fabrique di Milano, che introdurrà al pubblico il tour del prossimo ottobre”.