Michele e Lucia Monina tornano con le Pagelle padre e figlia di Sanremo 2024. Serata finale e finisce con la vittoria di Angelina Mango (anche premio per la miglior composizione), incredula vista le premesse sul televoto e Geolier. Terza Annalisa, quarto Ghali e quinto Irama. Prima vittoria di una donna dopo 10 anni, dopo Arisa nel 2014.
Le pagelle di Michele
Amadeus 4
Amadeus è un uomo diviso in due, come quel film di Soldini (dove a essere divisa in due era un’anima). Da una parte ha fatto la rivoluzione del Festival, che piaccia o meno adesso è esattamente la riproposizione pedissequa della musica che gira intorno al Festival, che ci gira intorno e vuole entrarci. Non mi piace ma capisco l’operazione, che è stata portata a definitivo compimento quest’anno. Dall’altra è un uomo di televisione talmente pieno di sé, che ci impone un programma su sua immagine e somiglianza, anche lì, convinto che quella retorica pelosa del dolore, quelle risate sceme su scenette sceme, sia roba di cui andar fieri. Qui si giudica la serata, quindi la conduzione, che è roba imbarazzante. Parecchio.
Fiorello 4
Fiorello si è molto risentito, lo si capiva nonostante esternasse ironia e perculamento, del fatto che tutti, ma proprio tutti tutti abbiano trovato demenziale la faccenda di John Travolta e del Ballo del Qua Qua. Il fatto è che Fiorello, geniale per certi versi, ha per altri versi un senso della comicità che, se hai superato i quattro anni, trovi imbarazzante, se invece hai superato i sei anni proprio idiota. Non lo sa, ma poco socraticamente non sa di non saperlo, quindi ci impone gag su gag, come se trenta canzoni in gara e una settimana di Festival non fossero abbastanza. Maledetto.
Renga e Nek 7
I due cinquantenni in gara, nel senso i soli che si trovino a metà tra i sessanta e i cinquanta, fanno il loro lavoro con mestiere e passione, lì certo non per vincere, o dimostrare qualcosa, quanto piuttosto per far sentire una canzone che evidentemente li convince e convince. Dire che sono bravi non credo serva.
Bigmama 7
Cazzimma e messaggi, pussy power, in due parole.
Gazzelle 6-
La canzone c’è. Gazzelle, durante la finale, non troppo. Interpretazione un filo sottotono, il che dispiace, perché se il senso di essere lì era farsi conoscere da un pubblico ampio, forse era il caso di farlo fino in fondo, o fino alla finale.
Dargen D’Amico 6,5
La canzone, ripeto, ha un buon sound, quasi ottimo, è il testo che risulta un po’ ostico da comprendere. Un messaggio molto serio, ma di difficile decifrazione, non saprei dire se sia una mossa idonea. A differenza di altri, comunque, cresce invece di venire a noia. Proprio la sera con più pubblico non parla di cessate il fuoco, peccato.
Il Volo 7
La canzone cresce. Ascolto dopo ascolto. Che è poi quello che le canzoni dovrebbero fare. Sono Il Volo, quelli di ieri, ma anche quelli di domani, classici che si confrontano col contemporaneo. E sanno cantare, Dio santo.
Loredana Bertè 7
Non avesse compromesso una ipotesi di vittoria con la scialba esibizione di ieri, un duetto con un collega inutilizzato in un brano parte del suo repertorio da più di trent’anni, oggi Loredana si sarebbe giocata il podio. Invece torna a cantare la sua Pazza con grinta, ma ormai è tardi.
Negramaro 9
Non so se è la stanchezza di questa settimana folle, lavorare diciotto ore al giorno, interviste su interviste, articoli, pagelle, telefonate, contatti, di fatto mi commuovo ogni volta che sento questa canzone. Alle lacrime. E no, non c’entra niente la settimana sanremese, è proprio la canzone. Un capolavoro, ripeto.
Mahmood 8
Ecco, adesso la Tuta gold comincio a capirla, e la trovo oltre che interessante, decisamente azzeccata. Suoni internazionali, una voce che si ricorda, un testo meticcio, di cui, però, continuo a non capire una fava, pur ipotizzando che proprio di fave si tratti. La domanda è, sicuri sia il caso di andare a Budapest con una tuta gold, oggi come oggi?
Santi Francesi 6-
Bella, la canzone. Un po’ artefatti, loro. O meglio, molto artefatti, con il cantante che gioca la carta sex symbol, contento lui che può. La canzone, però, sta lì, senza decollare.
Diodato 8
La grazia. L’eleganza. La voce. Peccato il balletto, ma ci si passa volentieri sopra.
Fiorella Mannoia 8
Fiorella Mannoia porta le donne, l’essenza delle donne, la storia delle donne, lo spirito delle donne, sul palco dell’Ariston, e lo fa su una base non convenzionale, latineggiante, una mezza cumbia, come quello della Mango. Lo fa da par suo, con un pezzo che sarebbe potuto stare tranquillamente nei suoi album migliori, reggendo il confronto coi suoi classici. E già che si trova twerka pure. Splendida.
Alessandra Amoroso 5
La canzone della Amoroso regge l’usura di questa settimana, seppur il cambio di strofa che porta verso il ritornello mi ricordi qualcosa che, in questa settimana caotica, ancora non mi si è profilato bene in mente. Finché non avrò scoperto l’arcano continuo a pensare che sia un bel brano, cantato bene seppur da quella voce non esattamente gradevole lì. Azz, ma è La fine di Nesli. Ecco. Cinque.
Alfa 7,5
Viene introdotto da una gag di Fiorello sulla tachicardia e gli sforzi per andare in bagno, Fiorello cui fa notare che sta per cantare alla finale del suo primo Sanremo, e solo per questo dovrebbero dargli un qualche premio. Poi però canta e di Fiorello, fortunatamente, si dimentica subito. Ha ventitré anni e tiene il palco come uno scafato cinquantenne. Bel brano californiano, bravo Alfa, che chiude commuovendosi e dicendo che sono stati i giorni più belli della sua vita.
Irama 7
Quando Irama canta i sentimenti è a fuoco. Immagino lo sarà anche quando canta di notti selvagge e pem pem, ma questo strano gospel epico è davvero un gioiello pop. E non mi si dica, ma parli bene di tutte? È Sanremo. Esatto, è Sanremo, e le canzoni ne sono colonna sonora. E Irama ne ha scritto una bella pagina.
Ghali 6,5
La canzone di Ghali è stata molto penalizzata dal Festival, perché la voce è sempre stata seppellita dalla base. Al punto che del testo ho sempre capito meno della metà delle parole. Non ho neanche capito il senso di quel coso lì al suo fianco, credo un mix tra un alieno e un ippopotamo. Ma coi giorni cresce, il che non è difficile, visto che inizialmente proprio non c’era.
Annalisa 7
Sinceramente è una canzone che affonda le radici negli anni Ottanta. Molti hanno parlato di plagio nei confronti di Kylie Minogue, e qualcosa ricorda, magari anche più di qualcosa. Ma la canzone gira bene, pur non essendo esattamente la canzone del secolo e soprattutto non vincendo manco la gara del tormentone, battuta di netto dai The Kolors. Ma la canzone comunque c’è. Leggera.
Angelina Mango 10
Che dire? È indubbiamente l’artista più in stato di grazia in un Festival comunque di livello. Qualsiasi cosa fa sul palco convince, si tratti di cantare, ballare, ammiccare, guardare in camera, schivare i cameraman che gli rompono le palle, addirittura cadere. Un vero fenomeno, che anche al Teatro è piaciuto al punto da regalarle una standing ovation. La nostra Rosalia, la nostra Lady Gaga, in divenire. Una predestinata che ha meritato la vittoria.
Geolier 8
Vederlo sconsolato, a fine esibizione, per i fischi ricevuti dalla sala, che contesta ancora il primo posto di ieri, è proprio un brutto spettacolo. Perché Geolier è un talento, rappa molto bene e comunque sa bene come tenere la scena, lo dimostra andando a zonzo per il teatro, sapendo bene che si sta infilando in un covo di serpi. Non credo arriverà primo, visto anche il blocco dei televoti, ma comunque è uno che si meriterà quel che si è sudato.
Emma 8
Questa è una canzone che cresce, ascolto dopo ascolto. Lo dico, sorprendendomi più che lasciandomi sorprendere. Nel senso che non sono mai stato un estimatore di Emma, forse si sarà notato, ma apprezzo questa nuova veste e questo brano, che trovo estremamente sintonizzato sul nostro calendario, anche col suo guardare agli anni Ottanta. Azzardo ben riposto.
Il Tre 4
Diciamolo, tanto la gara è praticamente finita, l’extrabeat di questo brano, che di questo brano è la sola parte che non affonda dentro la palude dello scontato, è preso di sana pianta da S.U.N.S.H.I.N.E., gioiello prezioso di quel genio di Rancore. Quindi, insomma, niente, andrà meglio la prossima volta.
Ricchi e Poveri 5
“Anche la più bella rosa diventa appassita”, così recita il testo, nella parte del ritornello, di Ma non tutta la vita dei Ricchi e Poveri, diciamolo, non esattamente un capolavoro. Paola di Paola e Chiara oggi ci diceva di aver suggerito loro di apportare una piccola variazione, trasformando quelle liriche, di Cheope, in “Anche la più bella rosa diventa passiva”, tanto per essere più coerente con il pubblico della comunità LGBTQ+. Ma a parte queste facezie, e dopo aver sottolineato l’agghiacciante vestito rosso fuoco dei due, va detto che oggi Angelo ha stonato come neanche Gianna Nannini al suo top, e che comunque la canzone rimane quel che è.
The Kolors 8,5
Allora, la canzone non dice niente di rilevante. È vero. Assomiglia, come idea, a ItaloDisco, è vero. Ma è un killer che ti aspetta e ti accoppa all’improvvisa. E il balletto è puro divertimento, la musica sa essere e deve essere pure questo. Grandi.
Maninni 6
Diciamola tutta, Maninni non credo sia riuscito a tornarsene a casa riconoscibile, e questo anche perché la sua canzone non è che sia esattamente un capolavoro. Neanche un tormentone, a dirla tutta. Neutrale, ecco. E chi è neutrale si nota poco. Maninni, appunto.
La Sad 5
Entrare al Festival come gli incendiari e uscirne chierichetti. Non ho capito esattamente cosa abbia spinto la band con le creste a optare per questa retorica che, col loro aspetto poco si addice, ma col loro brano, a dirla tutta, forse sì. Peccato. Ci piaceva di più temerli, che volerli evitare perché troppo inquadrati.
Mr. Rain 6.5
Mr. Rain è un paraculo, si dice in giro. Un anno con i bambini. Adesso con le altalene. In realtà Mr Rain sa toccare certe corde, anche retoriche, molto retoriche, che altri non sanno o non vogliono toccare. E gli va riconosciuto questa capacità e questo compito, che io, personalmente, non mi prenderei sulle spalle manco se mi pagassero oro. Lui lo fa tirando fuori canzoni che incontrano il gusto del popolo, è un dono.
Fred De Palma 5
Un tamarro simpatico. Che canta una canzone tamarra. Ultimo non per caso.
Sangiovanni 7-
Sangiovanni non è stato capito, penultimo. Ha presentato una canzone che provava un upgrade del suo repertorio, e si è piazzato ultimo. Ma è indubbiamente la canzone migliore che abbia fatto fin qui. Pensa te.
Clara 7.5
Clara è un talento. Voce precisa e con un bel timbro, capacità compositive sintonizzate sull’oggi, bella, anzi bellissima presenza, scenica e estetica. Insomma, tutto quel che serve per ambire a rimanere, magari anche a diventare una popstar. Diamanti grezzi potrebbe essere un passo deciso in quella direzione.
BNKR44 4
Tanto ci erano piaciuti ieri, tanto ci lasciano indifferenti oggi. Con una canzoncina pop adolescenziale che non lascia traccia in chi ha più di dodici anni.
Rose Villain 9
Uno poteva pensare che una volta svanito l’effetto sorpresa, Click Boom!, ballad che diventa uptempo, che diventa ballad uptempo, si sarebbe sgonfiata, o sarebbe diventata troppa. Invece reggendo perfettamente i vari passaggi, complice una Rose Villain che buca lo schermo e con una voce davvero di livello, è rimasta una delle canzoni più importanti di questo Festival, solida, anomala, uno sguardo là fuori, dove sembra che l’Italia abbia sempre paura di guarda. Ottima.
Le pagelle di Lucia
Amadeus 2
Amadeus oltre a averci tenuto svegli tutta la settimana fino alle 2 di notte ha appoggiato anche l’esposizione all’interno dell’Ariston di una copia di un dipinto di Artemisia Gentileschi, rimandando alla mostra su Artemisia in corso a Genova, una mostra vergognosa che vede un allestimento strumentalizzante e morboso nei confronti dello stupro subito dall’artista, con una sala dello stupro, in cui viene esposto anche il letto in cui è avvenuta la violenza, un gesto indegno e vergognoso. Il curatore stesso della mostra ha disconosciuto la mostra stessa, la curatrice degli uffizi si è opposta, sono nate tante polemiche in rete e petizioni, da storici dell’arte a persone comuni, che visitandola hanno provato un senso di disagio e violenza, specialmente vedendo in vendita gadget facenti riferimento alla violenza stessa. Cosa c’entra Amedeus? Con la mostra in se a Genova nulla, con l’esposizione all’Ariston e la promozione della mostra stessa invece ne è ben consapevole e colpevole. È inutile dire di voler lottare per gli altri, di dare spazio ai più piccoli, ai più discriminati ai più fragili, di voler rispettare e onorare le donne, dandogli più voce e poi esponi all’interno dell’Ariston una copia di Artemisia (artista immensa) in un momento come questo?
Ecco, per questo il due.
Fiorello 4
Fiorello potenzialmente è bravo, ci sa fare, è anche simpatico, quando sale sul palco dell’Ariston tutto ciò scompare, e lui diventa l’italiano medio con cui non vorresti avere una conversazione.
Io sono seriamente incredula che lui pensi che le gag che fa facciano ridere, perché se è così, non ha un amico vicino che gli vuole bene che gli dice che è imbarazzante? Io come Lino Banfi, che mentre Fiorello faceva le sue battute, rimaneva impassibile senza ridere.
Renga e Nek 7
Sono riuscita a apprezzarli più delle prime due esibizioni, probabilmente erano meno tesi e questo si è notato. La canzone non è male, come ho detto spesso, è un classico brano alla Renga e Nek, e va bene così, perché funziona, e loro lo fanno bene, soprattutto insieme, divertendosi, o almeno così ci trasmettono, ed è bello vedere due amici sul palco che cantano e si divertono, non prendendosi troppo sul serio pur facendo una bella esibizione.
Big Mama 6.5
Big Mama si è dimostrata cazzut, a esporsi, a esibirsi, a mostrarsi, a cantare. Ha fatto un bel percorso in questi cinque giorni e ogni giornata si è superata. La canzone in finale l’ha cantata ancora meglio, immagino anche perché si è sciolta maggiormente rispetto al primo giorno, rimane una ragazza agli inizi di soli 23 anni. Detto questo continuo a credere che come pezzo avrebbe potuto portare di meglio e che non mi ha convinto e l’ho trovato abbastanza forte, nonostante ciò lei è brava e sono certa negli anni avrà modo di dimostrarcelo.
Gazzelle 6.5
Questa, come poche altre è una canzone che rivaluti, non perché all’inizio non mi sia piaciuta, ma perché l’ho apprezzata di più con il tempo. In finale ottima esibizione, meglio della serata con il duetto. Detto questo, mio malgrado, perché sono sua fan, l’ho trovata una canzone un po’ sottotono, che non ha espresso tutto lo stile di Gazzelle, che è uno dei pilastri dell’indie.
Dargen D’amico 7-
La canzone di Dargen è strana, perché inizialmente non ti piace e non ti convince, alla quarta volta che l’ascolti cambi idea, ecco, oggi, che è la finale mi è piaciuto di più, ho apprezzato di più la sua esibizione e la canzone. Nonostante ancora io non sia totalmente fan dell’accostamento di questo testo alla base, visto il tema, ma sono certa diventerà un hit, di cui nessuno sa il vero significato, una vieni a ballare in puglia 2.0
Loredana Bertè 7-
La canzone non è male, lei ormai non ha più voce e il suo nome nella top 10 è solo perché lei è Loredana Bertè e non per la canzone in se o per le sue esibizioni, anche perché non ha più voce, ed è evidente. Ma la vera domanda che mi faccio io è perché la devono sessualizzare così, ha delle gambe da sogno, gliele invidierebbe chiunque, e ha 73 anni, quindi veramente complimenti, ma c’è bisogno di doverlo sottolineare sempre, mettendo questi abiti osceni, a dire poco, giusto per far vedere le sue gambe, mi chiedo la necessità.
Negramaro 7.5
Negramaro quota emozionale di questo Sanremo.
Mahmood 8.5
Mahmood ha portato uno dei testi più tamarri, meno impegnati e più stupidi in gara, nonostante ciò la canzone la conosce chiunque, tutti conoscono il balletto e tutti cantano il ritornello, solo il ritornello perché il resto è del tutto incomprensibile, che dicono tanto di Geolier, ma a me sembra più incomprensibile il suo testo. Detto questo ammetto che la canto e la ballo anche io, e che per l’Eurovision sarebbe più che perfetta. Vederlo fuori dai primi cinque mi ha sorpreso.
Santi Francesi 8
Questa canzone ha un ritornello pazzesco e Alessandro ha una voce incredibile, e la canzone rimane in testa, l’unico problema è che loro non sono usciti come personaggi, e in una gara con trenta persone che competono tra di loro, la canzone bella non basta, serve di più, serve trasmettere, arrivare e toccare il pubblico, in questo nonostante la bravura, loro non sono riusciti.
Diodato 9
Questa canzone mi piace ogni giorno di più. Diodato con la sua voce fa pure magie, cosa che in gara nessun altro fa, e vederlo nono nella classifica provvisoria mi aveva resa molto contenta, vederlo tredicesimo in quella definitiva mi ha sconvolto invece, perché con questa canzone lui ha superato il suo brano di vittoria Fai Rumore, cosa molto difficile, che non mi sarei aspettata.
Diodato è un cantautore con la C maiuscola e probabilmente questa canzone continuerà a farci piangere a lungo.
Fiorella Mannoia 9
Wow, questa donna porta in sé tutta l’eleganza e la classe che con questo testo bello, impegnato e profondo lascia il segno e rimane sicuramente impresso e anche se non finisce in classifica penso rimarrà nel tempo, e lo spero, perché il modo in cui riesce a trattare certi temi è tutto suo.
In più diciamocelo come lei sul palco pochi altri. Quindicesima posizione, una vergogna, ma almeno ha vinto il premio come miglior testo.
Alessandra Amoroso 6.5
No, non è insufficiente, perché ha fatto decisamente di peggio, basta pensare ai pezzi che ha portato per le cover, detto questo a me questo brano non convince e lei neanche. Ogni volta che lo ascolto l’opinione non cambia, e questo non è positivo. In più è una canzone che assolutamente non mi rimane in testa, e anche questo non è bello.
Alfa 8.5
Il fatto che abbia dovuto sottolineare a Fiorello, che lo faceva simulare una cagata sul palco, che stava per fare la finale del suo primo Sanremo penso descriva appieno il trash di questo Sanremo e la professionalità di questo ragazzo, che a 23 anni si mangia il palco, molto di più di gente con anni di esperienza. Il pezzo è bello e rimane in testa, carica molto e rimane perfettamente incline allo stile di Alfa, che ha una personalità canora ben definita e si sente e si vede. Bravo, sia oggi che sempre, e vederlo commuoversi dicendo che sono stati i giorni più belli della sua vita mi ha fatto una simpatia e tenerezza pazzesca. Augurandogli una carriera lunga e gioiosa.
Irama 7.5
Irama ti prego continua a fare questo genere di canzoni piuttosto che Pem Pem PeM Pem, o Arrogante o Mediterranea. In canzoni come questa e come Ovunque Sarai esce non solo la sua bravura a livello canoro, ma anche la sua introspezione che lo esalta di più, invece che passare come uno dei mille che fa le Hit estive senza arte né parte. Quindi, ti prego Irama, continua a fare canzoni così, che sei bravo e il pubblico ti apprezza maggiormente.
Ghali 9.5
Ghali è sempre quello vestito meglio, portando sul palco anche la sua evoluzione stilistica.
Ghali è assolutamente nella mia top tre. Questa canzone la so a memoria, e ho trovato che a differenza di Dargen ha fatto una buona combo testo profondo e musica, perché la musica non sovrasta ne rovina la potenza del testo impegnato. Ghali oltre ad aver portato questa canzone meravigliosa ha fatto politica, si esposto, ed è stato molto chiaro, a tratti duro, ma quello che ci voleva in un periodo storico come questo, perché il silenzio e l’indifferenza non serve a niente, e anzi, è una bestia enorme che divora un po’ tutti. Quarto posto immeritato, non vi meritate Ghali.
Annalisa 7.5
Non lo so, io sono un po’ delusa da Annalisa, sicuramente ha una voce, un timbro e un’energia che molti si sognano, ma io non apprezzo molto questa piega ultra pop che ha preso. Sembrandomi un po’ troppo forzata, fuori dai suoi comfort, dalla sua vera natura, e si nota, muovendosi sul palco come un tronco. Trovo questa grande mossa di marketing molto buona, ma molto rischiosa, perché alla quarta canzone sempre uguale che fai uscire rischi che la gente si stufi e trovi un tormentone migliore da un’altra parte. Meritava di arrivare più in basso, un terzo posto troppo alto a parer mio.
Angelina Mango 9
Sicuramente c’è Stefano Vicario che vuole farci vomitare durante le esibizioni di Angelina. Detto questo non c’è paragone. Angelina partecipa a una gara a sé. Ha una voce, un modo di ballare, di stare sul palco, di esibirsi, tutto suo, che in questo Sanremo è uscito totalmente e è arrivato a tutti.
Che lei sia brava è evidente, ieri ha fatto piangere tutti, oggi è stata incredibile, persino la prima sera nonostante l’ansia è stata incredibile, non gli si può davvero dire niente. Angelina farà parlare di sé, questo è chiaro e io ne sono contenta, brava. Vittoria meritatissima.
Geolier 9
Partirei da un dettaglio non proprio irrilevante, i fischi in faccia e gli insulti, addirittura con la gente che si alza e se ne va, difronte al risultato di vittoria di una ragazzo di appena 23 anni, mi lascia veramente sconfortata, mostrando un palese antimeridionalismo da parte del pubblico, sui social non si leggono altro che insulti su Napoli e Napoletani, accusando addirittura la mafia di aver manomesso i voti, perché non è possibile che il ragazzo che ha venduto più di tutti in gara lo scorso anno vinca. Geolier è stato fin troppo un signore a rimanere calmo nonostante gli insulti in sala e i fischi in sala stampa (dimostrando ancora una volta che il 90% della sala stampa sia frequentato da cretini), non riprendendo mai l’accaduto e rimanendo cauto. Io non ce l’avrei fatta, lo ammetto.
Vederlo esibirsi oggi tutto mogio, nonostante nella classifica generale sia primo, dimostra quanto sia umano e empatico, pur dimostrando un’infinita professionalità. A me tra l’altro la canzone piace tanto, quindi chi lo insulta perché napoletano, accirt.
Il Tre 5.5
Il ritornello di questa canzone rovina tutto, perché lui di per sé non è male, dovrebbe iniziare a pensare di prendere una corrente di Fabrizio Moro, come dopo la serata duetti. In finale è andato leggermente meglio degli altri giorni. Ma la mia totale solidarietà nei suoi confronti è partita durante la richiesta suicida di Fiorello di fargli fare freestyle durate la serata della finale, su palco dell’Ariston, e nonostante fosse totalmente una richiesta fuori dal mondo lui ci ha provato, bravo.
The Kolors 8
Anche in finale un’esibizione calorosissima e piena di vita, con il loro famoso balletto che è già esploso ovunque, Stash è un portento in questo e con questo pezzo hanno centrato il bersaglio con l’arco senza problemi. Oggi sono stati bravissimi, e nonostante non siano rientrati nelle classifiche nelle top posizioni, sono certa che non avranno problemi con questa canzone, che ci perseguiterà ovunque, come già fa.
Maninni 6
È passata in radio la sua canzone e io solo a metà mi sono ricordata che era la sua, non ricordandomi però né il testo né il titolo, ci può stare sono trenta le canzoni in gara, ma questa penso dica molto su come lui sia arrivato al pubblico, ovvero di striscio, e che probabilmente non era il pezzo adatto da portare sul palco non avendo pubblico, perché poi il rischio di passare nel dimenticatoio diventa realtà.
La Sad 6-
Ammetto che dopo che ascolti questa canzone un’ennesima volta ti senti un po’ a disagio, insomma l’opposto della canzone di Dargen, che più la ascolti più ti convince, questa più la ascolti più ti chiedi perché? Detto questo loro funzionano, piacciono, hanno la loro identità e funziona. La canzone non è il mio genere ma funziona lo stesso, e si fa sentire. L’unica perplessità, arrivati all’ultima serata, è se, visti i bei messaggi che vogliono portare, lo stiano facendo nel mondo giusto, perché il testo non tocca benissimo il tema della depressione, ma magari questo lo penso solo io.
Mr. Rain 5
Io amo le cose pesantone, non lo nascondo, mi guardo film di una pesantezza immane con temi molto difficili e non allegrissimi, quindi io apprezzo il suo voler parlare di certi temi e ho apprezzato anche l’aver dedicato i fiori a chi soffre
Fred De Palma 5.5
Con un testo discutibilissimo Fred fa un’esibizione buona, molto meglio delle precedenti, niente stonature, più scioltezza e questo ha reso più godibile la canzone che da sola non è che sia il massimo. Detto questo lui che alla fine sfida Fiorello a freestyle lascia una simpatia incredibile e mi ha preso punti.
Sangiovanni 5.5
Non mi aspettavo il trentesimo posto nella classifica provvisoria, nonostante la sua canzone non mi sia piaciuta per niente non gli avrei dato l’ultimo posto, ci sono canzoni nettamente più brutte.
Detto questo io penso che Sangiovanni funzioni più quando faccia pezzi come Farfalle più che Finiscimi, che non gli si veste bene addosso, un po’ come i pantaloni che porta sul palco sempre troppo lunghi e larghi per lui. Detto questo ho apprezzato il discorso finale sulla sconfitta e la vittoria, l’ha reso più umano e umile. Alla fine è giovane, avrà il tempo di rifarsi.
Clara 7
Questa canzone mi piace molto e in finale l’ha cantata molto bene, molto sciolta e intonata, nonostante cantare per terzultima non è il massimo per nessuno. L’unica domanda che mi faccio è quando finirà di fare uscire canzoni tutte molto simili tra di loro, perché nonostante trovi più bella questa di Origami all’alba, si sentono incredibilmente tanto le stesse tonalità e la stessa influenza.
Detto questo nonostante sia giovane e emergente è stata all’altezza dell’Ariston, portando il suo brano in maniera impeccabile, brava.
BNKR44 6.5
Gli One Direction hanno cantato bene anche in finale, ammetto che vista la mia età, un po’ fuori target, mi sembra di vedere qualche canzone del Mondo di Patty, che come si può intuire guardavo da bambina. La canzone di per sé non è male, e anzi suona molto orecchiabile, è che è davvero molto musical come modalità, soprattutto questa componente molto corale che si sente soprattutto nel ritornello. Detto questo loro hanno fatto un buon lavoro e sono andati sempre migliorando.
Rose Villain 7.5
Bravissima, ha cantato divinamente, anche lei con moltissima eleganza, non solo estetica ma proprio nel modo di cantare. La canzone mi sta piacendo sempre di più, ho faticato all’inizio a comprenderla, perché non è una canzone facile, è una canzone a suo modo rivoluzionaria e molto complessa, che però suona magnificamente. E in finale ha cantato perfettamente, nonostante fosse l’ultima di trenta, nonostante l’ultima sera, nonostante la stanchezza, ha fatto una esibizione da urlo, brava.