Anche quest’anno la Warner veste i panni del leone, intendendo con questo animale il Re della Foresta, sia chiaro. Ha, tra scuderia e licenze, undici artisti su trenta. Non male. Nello specifico sono Achille Lauro, fresco vincitore con i Patagarri dell’ultima edizione di X Factor, a sua volta della Warner, ah, no, scusate, la finale si tiene giovedì, quindi Achille Lauro, Rose Villain, Clara, Irama, Fedez, Sarah Toscano, The Kolors, i ritornati Modà, in Warner ma anche di nuovo affiancati da RTL 102.5 dopo qualche anno di epurazione, e poi Coma Cose, Serena Brancale e Massimo Ranieri in licenza. Due gradini sotto, nel senso di in gara con nove artisti è la Sony di Andrea Rosi, fino a qualche tempo fa capo anche di quel Pico Cibelli che ora guida la Warner, ben accompagnato da Gianluca Guido e un buon 80% del team che appunto lavorava per il colosso giapponese. Per Sony abbiamo Olly, Francesca Michielin, Noemi, Bresh, Gaia, Rocco Hunt, Emis Killa, la new entry Joan Thiele, pupilla dell’A&R Sara Potente, e infine sua maestà Giorgia. La parte del fanalino di coda, parlo di major, la incarna la Universal, fino a qualche tempo fa regina incontrastata del mercato. Sei gli artisti in gara. Nello specifico la vincitrice annunciata Elodie, Tony Effe, Brunori Sas, Shablo in compagnia di Guè, Joshua e Tormento, Rkomi e Willie Peyote. In pratica la quota rap è tutta qui. Facendo di conto, undici la Warner, nove la Sony, sei la Universal, restano fuori giusti giusti quattro nomi, le cosiddette briciole. Nomi che vanno ovviamente alle indipendenti, cara grazia. Nello specifico parliamo di Francesco Gabbani e Marcella Bella, artisti della BMG (che in Italia non viene considerata major in quanto costola di BMG edizioni), Lucio Corsi, che è accasato alla Sugar, e poi Simone Cristicchi, che dovrebbe approdare in riviera con Dueffel Music.
Sul fronte management, tanto per allargare lo sguardo, sembra improbabile che quest’anno per il terzo di fila la vittoria vada a LaTarma, che poi sarà Marta Donà, vincitrice nel 2023 con Marco Mengoni e l’anno scorso con Angelina Mango. Quest’anno in gara ha due artisti, Olly e Francesca Michielin, non esattamente la principale candidata alla vittoria, ma credo si possa accontentare di aver piazzato il suo Alessandro Cattelan sia a condurre Sanremo Giovani che il DopoFestival. Curioso invece il caso di Shablo, a capo della Thaurus, etichetta che funge anche da agenzia di managment, in gara in compagnia di un suo “assistito”, Guè, ma anche contro un suo assistito, Rkomi. Sempre lui sta dietro Sfera Ebbasta, escluso da Carlo Conti (che così facendo ha spezzato la catena di artisti più venduti nell’anno precedente che arrivano all’Ariston, catena iniziata da Rkomi, e poi proseguita da Blanco, Lazza e infine Geolier, è Sfera infatti, di poco su Anna, che dovrebbe vincere la corona d’alloro del più venduto nel 2024) e non proprio felice del fatto, stando al dito medio esibito sui social e diretto proprio al direttore artistico. Fa piacere sapere che, tra tanti colossi, c’è anche l’ottimo Matteo Zanobini, che stavolta porta a Sanremo due artisti di razza come Brunori Sas e Lucio Corsi, guardare alla qualità a volte ripaga della fatica del muoversi tra giganti che sembrano d’argilla, ma in realtà son fatti d’altro.
Continuando a guardare alle agenzie di management, quindi, la Eclectic Music Group di Stefano Clessi, invece, ci fa sapere fonte social di avere otto artisti in gara: Achille Lauro, Giorgia, Irama, Noemi, Clara, Elodie, Rocco Hunt e Francesca Michielin. È risaputo che la Eclectic sia legata da accordo di management con Lauro, e dopo lo scazzo con Rkomi, immaginiamo dovuto al non esaltante successo dell’album condiviso, anche con Irama, per gli altri, a occhio, si tratta di una faccenda editoriale, avendo nel mentre sia Blanco che il suo storico producer Michelangelo fatto sapere di avere ben tre brani a loro firma in gara al Festival, ivi compreso quello di Giorgia, sul quale c’è grande attesa e curiosità. Sul fronte live, invece, perché ovviamente a Sanremo ci si va anche per piazzare qualche biglietto in prevendita, vedi presenza scontata di Elodie, che sta faticando a far decollare i suoi San Siro e Maradona, a dominare incontrastato è Eventim, multinazionale tedesca che controlla le italiane Friends and Partners e Magellano di Ferdinando Salzano e Vivo Concerti di Clemente Zard. La spartizione dei pani e dei pesci va prevalentemente a quest’ultimo, che ha in gara Brunori Sas, Elodie, Emis Killa, Fedez, Francesca Michielin, Gaia, Guè, Irama, i Modà, di ritorno a San Siro nell’estate 2025, e Tony Effe. Seguito a ruota da Salzano che porta all’Ariston con Friends and Partners Achille Lauro, Giorgia, Noemi, e con Magellano concerti ha Olly, altro papabile alla vittoria, stando ai rumors, Rose Villain e Willie Peyote. E sicuramente ce ne saremo dimenticato qualcuno.
Insomma, anche stavolta, nell’ecumenicità di Carlo Conti, che ha messo su un cast in apparenza equilibrato, assai più che negli ultimi Festival di Amadeus, accontentando grandi e piccini (più piccini che grandi, ma vabbè), a godere restano sempre quattro gatti, i quattro gatti che del resto hanno in mano un po’ tutta la filiera musicale nel nostro paese. A noi non rimane che aspettare di sapere chi ha scritto cosa e per chi per poter allargare questa tavola di Mendeleev del prossimo Sanremo, già abbastanza chiara ma non del tutto rifinita. Strada facendo, poi, si aggiungeranno i dettagli dei nomi scelti per i duetti, che quest’anno potrebbero essere anche fatti tra artisti in gara, non contribuendo la serata delle cover alla vittoria finale, ma che sicuramente daranno spazio a alcuni dei nomi degli artisti esclusi, oltre che a altri che avranno biglietti da piazzare o immagini da tirare a lustro. L’appuntamento è quindi al 18 dicembre, data nella quale si terrà la finale di Sanremo Giovani e nella quale i cantanti in gara diranno il titolo del loro brano, da cui risalire, come piccoli Sherlock Holmes a autori, e quindi editori, e quindi altre tessere del puzzle. Comunque vada sarà un successo, almeno per chi c’è.