La quarta serata del Festival di Sanremo, in onda su Rai 1 venerdì 4 febbraio anno del Signore 2022, è stata quella prescelta per la tassa Duetti e Cover. Storicamente croce e/o delizia della kermesse, l'esibizione più attesa (almeno sui social, ma non solo) della soirée era quella di Irama in compagnia di Gianluca Grignani sulle note della prima hit di quest'ultimo: La mia storia tra le dita. Nei giorni scorsi, si era parlato molto sul web di scontri accesi tra i due artisti, prove saltate e disaccordi in zona Cesarini sul brano da eseguire all'Ariston. Chi si aspettava una scena scult come quella che ci regalarono Morgan e Bugo al Festival del 2020, però, è rimasto deluso. Per quanto le immagini della performance sopra le righe del rocker (mai così Joker) siano già virali sui social, non c'è stato il picco di locura in cui tutti i più avvoltoieschi amanti del trash speravano. Anzi, l'esibizione avrebbe preso i contorni di una vera e propria "benedizione" (per Irama). Parola del noto critico musicale Michele Monina che, sentito a caldo da MOW, pone una questione: come mai Amadeus si è tanto complimentato con Grignani a fine performance, quando è da tre anni che lo rifiuta in gara alla kermesse? Andiamo a sollevare un po' di perplessità e questioni, al lato (destro o sinistro, fate voi) dell'Ariston: Michele Monina.
Allora, com'è andata la tanto attesa esibizione di Grignani in duetto con Irama questa sera al Festival?
Lo amo.
Davvero?
Ma sì. Per tutto il giorno si sentiva da ogni parte che lui e Irama avessero litigato, che Grignani non si sarebbe presentato... In realtà a me risulta che non abbiano discusso: semplicemente, Gianluca è un po' "sbroccato di suo". Del resto, la sua storia degli ultimi anni è fatta di "sbrocchi" e picchi emotivi. A vederlo anche questa sera, si intuiva che fosse un nervo scoperto. Ma un nervo scoperto felice di stare sul palco. E io, personalmente, quando vedo un artista così, sono contento.
Ne sarà stato contento anche Irama?
Beh, all'inizio Grignani gli ha proprio mangiato la scena, provando a coinvolgere un pubblico di zombie. Ma c'è una cosa che in effetti mi ha fatto ridere...
Quale?
Amadeus che, per congedarlo a fine esibizione, l'ha salutato dicendogli: "Mi raccomando, ti vogliamo vedere qui più spesso". Beh, sono tre anni che è proprio lui, da direttore artistico, a rifiutargli un posto in gara all'Ariston.
E Amadeus è sistemato. Tornando a Irama: avrà rosicato vedendo Grignani "rubargli la scena"?
Io credo che se chiami un Grignani non puoi non sapere che inevitabilmente ti ruberà la scena. Perché è Grignani: un animale da palco che, soprattutto, non è che stia proprio sempre sul palco ultimamente.
L’avrà chiamato “volontariamente”, sarà stata proprio una scelta personale di Irama quella di chiamare Grignani?
Credo che gli servisse una benedizione e Grignani poteva dargliela.
Grignani può ancora benedire qualcosa che non sia un meme?
Direi proprio di sì, se è il suo posto che vuoi andare a prendere.
Non è finito, dunque?
Spero proprio di no. Forse dovrebbero dargli un po' di spazio, ma credo che sia pur sempre un artista di livello. Invece che puntare su certi prodotti bidimensionali direi che Grignani ha sia repertorio che personalità.
Nomi di questi bidimensionali? Sono presenti al Festival o magari si riferisce proprio allo stesso Irama?
No, Irama mi sembra uno che potrebbe diventare quello che è stato Grignani se molla i tormentoni. Direi che Rkomi lo è, almeno adesso, Sangiovanni, ma anche Paradiso, diciamo un po' tutto il catalogo Island. Ma stando su Irama, direi così: a me la sua musica non interessa, ma credo abbia cose da dire, magari a qualcun altro.