In queste ore si parla tantissimo della vittoria di Angelina Mango al Festival di Sanremo 2024. Peccato che non si parli di tutto ciò in un'ottica positiva, bensì, come quasi sempre accade in Italia, in modo critico e aspro. Tra chi le dà della raccomandata, a chi pensa a dei complotti per i problemi che ci sono o ci sarebbero stati con il televoto o per la presa di posizione contraria della sala stampa. Alla fine, per un motivo o per l’altro, Geolier è uscito “sconfitto” (se essere secondi all’Ariston può considerarsi una sconfitta). Abbiamo parlato di tutto questo e altro con il rapper e produttore Vincenzo Artigiano, in arte Speaker Cenzou, antesignano del genere, tanto che è stato proprio lui quello che ha fatto uscire fuori il primo album di rap napoletano nel 1996. Padrino musicale riconosciuto di Clementino, viene considerato anche ispiratore di Geolier. Proprio per la sua profonda conoscenza della musica napoletana, abbiamo parlato di pregiudizi e del ruolo delle major, sulle quali ha detto che “sono sempre quelle tre o quattro che poi si dividono le fette della torta. Ma non scopriamo nulla di nuovo da cinquant'anni a questa parte In Italia. Siamo a Sanremo e non ci troverai mai la musica indie, underground o di ricerca”. E per lui Angelina è da “not impressed” e non la inserisce tra i suoi preferiti, anzi…
Geolier è arrivato secondo, si parla di anomalie del televoto. Tu ne hai riscontrate?
Io ho riscontrato un sacco di anomalie e quello che posso definire il mio gruppo di ascolto e di amici anche. Abbiamo visto che questa anomalia riguardava decine di migliaia di persone che hanno votato e che non hanno avuto nessuna sorta di messaggio di conferma. E parliamo delle stesse persone che la sera prima, con la medesima procedura, avevano ricevuto per ogni voto un messaggio di conferma. Ieri sera questo non è avvenuto.
Al televoto però lui ha preso il 60%, quindi difficile sostenere la tesi delle anomalie...
La sensazione che è venuta fuori è come quando sei bambino e vai a giocare a pallone e il ragazzo che ha il pallone ti dice “mio il pallone, mie le regole”. Non sappiamo se quella percentuale corrisponde effettivamente a tutte le persone che avrebbero voluto votare ma che non ci sono riuscite.
Dai voti che vediamo la sala stampa sembra averlo affossato...
Purtroppo, non possiamo avere una proiezione reale di quello che sia successo in sala stampa. La tabella con le percentuali è una cosa, ma non sappiamo che cosa abbia portato a determinare quella tabella.
Intendi che si possano essere accordati?
Visti i fischi dell’Ariston e conoscendo come ragiona la stampa di questo paese tossico, non mi stupirebbe un atteggiamento del genere che ha poi inevitabilmente comportato un risultato del genere.
Come pensi possa aver reagito emotivamente un ragazzo di ventitré anni dopo fischi e polemiche reiterate?
Posso immaginare le reazioni e ciò che passa nella testa di un ragazzo di quell'età che riceve addosso un vero e proprio tsunami di emozioni e di vicissitudini. Presumo che ci sia rimasto male, soprattutto per il comportamento inqualificabile del pubblico dell’Ariston dell'altra sera. Ma quello che ci siamo detti anche tra amici è che Sanremo ha avuto bisogno di Geolier e non il contrario. Geolier era così famoso e potente già prima di Sanremo. Probabilmente, nella sventura dici ciò che è accaduto, verranno cementati ancora di più in maniera indiscutibile il suo valore e la sua rilevanza nel mondo della musica italiana.
L'ultimo tuo singolo è recente.
Sì, di dicembre del 2023. Io sono un po’ più discontinuo rispetto al passato nelle mie uscite discografiche, perché nella vita quando cresci le priorità poi sono altre. In questa fase per me è ancora più bello, perché non devo assecondare il mercato e i tempi di uscita standard e prefissati. Faccio musica per piacere e senza l'aspettativa di dover fare qualcosa per piacere a tutti i costi. Ora sono tornato a essere un'artista indipendente, per cui sono io a dettare le mie scadenze.
Fai anche da produttore ad altri cantanti però?
Ho prodotto il secondo album di Pepoh, il secondo album dei Sangue mostro e tracce per una lunghissima serie di rapper.
C'è chi parla di te come il maestro di Geolier
Sarebbe presuntuoso dire una cosa del genere da parte mia. Il cantante che mi definisce sempre il suo maestro è Clementino, che non manca mai un'intervista per dire quanto io sia stato rilevante nella sua ispirazione nel suo percorso. Se lo dicono è perché se hai fatto il tuo primo album di rap a Napoli, in un modo o in un altro, chi si confronta con questo genere è importante che si confronti anche con il mio operato, per non perdersi dei pezzi della catena evolutiva del rap napoletano.
Clementino e Rocco Hunt li hai sentiti su questa questione?
Non ce n'è bisogno, perché è palese che tutti quelli che amano questo tipo di musica sostenevano quello che è cronologicamente l'ultimo rappresentante di questo genere musicale. Per cui ci sono cadute le braccia, anche senza dircelo, nel vedere questo comportamento da parte del Music business e della stampa di settore.
Tornando al televoto, c'è stata una mano nascosta che ha voluto che Geolier non vincesse?
Ovviamente io non lo posso dare per certo. Quello che però è certo è che a nessuno di noi è sembrato chiaro quello che stava accadendo. Detto ciò, purtroppo e per fortuna siamo in Italia, in cui questi avvenimenti sono all'ordine del giorno, figuriamoci a Sanremo.
Che vuoi dire?
Quando certe cose in questo paese incontrano lo sfavore della nobiltà e della borghesia, quando si va ad impattare con un certo tipo di utenza che anche una rilevanza decisionale rispetto a certe cose, purtroppo si cade sempre in anomalie di non ben chiara collocazione e connotazione. A me e a noi è sembrato tutto troppo strano, ma purtroppo non ci è dato sapere la natura di questa stranezza. Non ci è dato indagare oltre i tre fogli di addetti ai lavori che circolano. Ma poi che cosa ne sai dietro quei fogli oggettivamente cosa c'è?
Hai visto il tweet di Selvaggia Lucarelli su Geolier?
Questa persona non perde mai occasione di essere inopportuna e di cattivo gusto.
Geolier si ispira a un Pino Daniele o a Gigi D'Alessio?
Questo va chiesto a lui ma presumo proprio di sì. Penso che come ogni bravo artista napoletano lui faccia uno shaker di tutte quelle che sono le sue influenze, tra quelle che vanno più a pescare nella tradizione napoletana e quelle che vanno invece più a pescare nella black Music.
Per te questa è la generazione dell'impegno sociale nella musica?
No. I contenuti portati in quest'era rispecchiano in maniera abbastanza fedele quella che è la vacuità e la scarsezza di ideali e di ideologie. È cambiato rispetto agli anni 90 o agli anni 70, ma non possiamo incolpare qualcuno, se non il tempo in cui viviamo.
C'è una canzone che non ti è piaciuta in particolare?
Crescendo ho imparato ad andare avanti quando qualcosa non mi piace. Non mi metto a buttare odio dalla tastiera o dal telefono. Voglio ribaltare la domanda e dirti quello che mi è piaciuto. Voglio avvalorare la tesi che c'è ancora qualcuno che pensa le cose in positivo. Insieme a Geolier, subito dopo di lui mi sono piaciuti sia Ghali che Dargen, che sono stati coraggiosi a portare su una platea del genere un messaggio come quello che hanno portato con le loro canzoni.
Non hai fatto il nome di Angelina però…
Preferisco altro. Gli americani quando una cosa non gli fa né caldo né freddo usano l'espressione “not impressed”. Per me Angelina si riassume in queste due parole. Ma devo dire che mi è piaciuto moltissimo l'omaggio al padre nella serata delle cover.
Secondo te la Rai e Amadeus hanno tutelato abbastanza Geolier?
Non so quanto potere avesse la Rai per tutelare Geolier. Ma il marcio è a monte. È assurdo dare la stessa rilevanza a una giuria demografica di milioni di persona ed equipararla a una casta di pochi giornalisti che non hanno nemmeno idea di cosa sia il rap. Salvando la pace di pochissimi nomi Ci sono equilibri tra quella che è l'organizzazione del Festival e lo scintillante mondo delle major, nonché dell'aristocrazia della sala stampa.
Geolier comunque appartiene a una major che è la Warner…
Sì e la Warner ha fatto un grande bottino con lui. Le major sono sempre quelle tre o quattro che poi si dividono le fette della torta. Ma non scopriamo nulla di nuovo da cinquant'anni a questa parte In Italia. Siamo a Sanremo e non ci trovi la musica indie, underground o di ricerca. Trovi dei format che vanno verso la musica pop, popolare e commerciale, che comunque abbiano un alto indice di gradimento per la società. Da sempre ci sono gli elefanti della discografia dietro una kermesse del genere.
C'è qualcuno in particolare che ha difeso Geolier?
Lui non ha bisogno di comitati di difesa, perché è palese e cristallino che sia un vero e proprio talento. È un artista fortissimo e parliamo di quelli che nascono uno ogni tot anni. La mancata vincita non far altro che cementificare la sua immagine e renderà molto probabilmente più del quadruplo di quello che gli avrebbe dato la vittoria del Festival di Sanremo. Anche perché Geolier è arrivato a Sanremo perché era Sanremo che aveva bisogno di lui. Questa è la prima chiave di lettura per analizzare tutta questa vicenda e se non si parte da questo concetto la visione è distorta.
Quindi mi stai dicendo che è stato fortemente voluto?
Non è palese? Devo dirlo io? È stato talmente evoluto da far sì che Amadeus desse il beneplacito per portare sul palco una canzone in dialetto napoletano. È stato tutto molto bello da un certo punto di vista, ma tutto troppo italiano da un altro. Non è quello il campionato che decide la sua rilevanza nell'ampio panorama musicale. La musica napoletana gioca sul sentimento, sulla pancia e sull'energia. Mentre gioca molto poco sulle proiezioni di investimento e sul fare le cose a tavolino per piacere a un certo tipo di pubblico. Noi non amiamo il prodotto preconfezionato. Torna la narrazione tipica dello street food fatto con un certo sapore e con determinati ingredienti, rispetto al panino preconfezionato. La musica napoletana gioca nel campionato del buon cibo, mentre molta musica italiana gioca nel campionato del cibo spazzatura. Geolier è stato l'artista dei record con l'album “Il coraggio dei bambini”, per tutti i record che ha battuto. Il suo quest'anno è stato un successo inarrestabile. Quindi se la tua finalità è quella di portare il pubblico giovane di nuovo a Sanremo, è inevitabile che ti devi relazionare con quelli che sono i punti di riferimento dei giovani di quest'anno. Geolier è il pezzo da 90 di questo asset.