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Se Roger Waters ha ragione
su Hamas, perché non ha
mai visitato o suonato a Gaza?

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

9 novembre 2023

Se Roger Waters ha ragione su Hamas, perché non ha mai visitato o suonato a Gaza?
L'ex Pink Floyd fa discutere per le sue posizioni contro Israele. In un'intervista al podcast Rumble del giornalista Glenn Greenwald si è rifiutato di condannare il massacro del 7 ottobre e ha avanzato sospetti sul fatto che gli israeliani siano stati colti di sorpresa, alludendo a teorie complottiste secondo cui avrebbero permesso o addirittura organizzato il raid per poter avere mano libera nella guerra. Ma come mai, se Hamas è così buona, Roger Waters non ha mai messo piede nella striscia di Gaza?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Come quando disse “I Pink Floyd sono io” scommettiamo che fra un po’ arriverà a dire “Hamas sono io”? Roger Waters, sostenitore di Hamas, li legge i comunicati di Hamas? Le sente le parole dei leader di Hamas? Come fa a supportare Hamas se ha appena detto che l’attacco terroristico del 7 ottobre gli israeliani se lo sono fatto da soli per giustificare l’inizio della guerra? Fra un po’ Hamas sarà costretto a smentire Roger Waters: “Dai Roger, cioè questo manco noi arriviamo a dirlo, dai non esageriamo”. Per Waters dalla sua paperella di nome Donald ad Hamas il passo è breve per biascicare di qualunque argomento. In un’intervista al podcast Rumble di Glenn Greenwald si è rifiutato di condannare il massacro del 7 ottobre da parte di Hamas argomentando con opinioni quali “Hamas ha il diritto di difendersi, ha detto proprio “Hamas”, neanche “il popolo pastinese” come cercano di fare anche i più convinti denigratori di Israele. Ha detto “Hamas” e poi ci ha anche ricamato sopra: no perché secondo Roger Waters “gli israeliani, l’attacco terroristico di Hamas, se lo sono fatto da soli, per giustificare la guerra, gli israeliani sono bravi a raccontare storie, chissà cosa c’è dietro”, una sorta di teoria complottistica dell’11 settembre mischiata alla striscia di Gaza dall’effetto alquanto psichedelico, anche se Waters dice che ha provato l’Lsd solo due volte, ma a lui sembra che siano bastati per restarci dentro.

Roger Waters con la bandiera della Palestina
Roger Waters con la bandiera della Palestina

Pochi giorni fa, per esempio, al Palladium di Londra, al posto di cantare e suonare si è messo a leggere passi del suo nuovo libro, una biografia, soffermandosi ampiamente sulla paperella che aveva da bambino e che si chiamava Donald. Al pubblico sono girate le balle e lui li ha insultati. Tu non vai mica al suo concerto perché è un ex Pink Floyd, tu vai lì per ascoltare il pensiero di Roger Waters, e si spiega un po’ anche perché si presentò sul palco di Berlino (minchi* proprio a Berlino) vestito da nazista, e vaglielo a spiegare a uno così che Israele è una democrazia parlamentare nella quale, attualmente, anche una parte di israeliani ed ebrei possono criticare l’operato del loro primo ministro Netanyahu mentre Hamas è un movimento ritenuto fuorilegge persino dall’Autorità Nazionale Palstinese in Cisgiordania e quindi è difficilino dirsi e filopalestinesi e pro-Hamas. Anche se è vero che tra Roger Waters e leader di Hamas ci sono anche affinità geopolitiche: mentre nella striscia di Gaza (e non solo) i morti non si contano e si vive sotto le bombe, i primi rilasciano interviste da Dubai e Waters non ci sembra che da quelle parti sia mai andato in visita o a suonare. Paura delle bombe?

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