Liliana Segre chiede la mobilitazione di Chiara Ferragni per sensibilizzare le giovani generazioni al dramma dell'Olocausto. Come a sottolineare che per trasferire certi messaggi al mondo intero e ai giovanissimi in particolare, il fine giustifica i mezzi. Incluso lo sviluppo di forme di comunicazione più moderne, che possano raggiungere un pubblico più ampio. E così la senatrice a vita, sopravvissuta alla deportazione nei campi di sterminio nazisti, si dimostra più avanti di altri, e avanza l'idea: "Ho visto che Chiara Ferragni con suo marito s’impegna sul sociale, mi piacerebbe conoscerla". E la invita al Memoriale della Shoah di Milano, il Binario 21 della Stazione Centrale, da cui partivano i treni diretti ad Auschwitz-Birkenau, fatto non noto quanto sarebbe doveroso.
"Se Chiara Ferragni venisse qui con me, molti adolescenti s’interesserebbero a questo argomento, e verrebbero qui a vedere quel che è successo a me e a tanti altri, fra cui i tanti che non sono mai tornati dal viaggio verso l’orrore”, ha concluso la Segre. Un'iniziativa che fa discutere, e al solito quando si tratta dei Ferragnez, spacca in due la rete. Ma è doveroso ricordare che per scongelare gli Uffizi, post pandemia, una tattica simile aveva già funzionato.
Quando nel luglio 2020, Eike Schimidt (direttore del museo) invitò l'influencer a spararsi due selfie nelle prestigiose Gallerie (previo compenso dei brand), la reazione del web fu comunque funesta. Eppure si parla ancora di "effetto Ferragni", con visite schizzate alle stelle, e una crescita stabile in particolare nella fascia under 25. A essere onesti, i due episodi introducono pure altre riflessioni, a cominciare dal ruolo della scuola italiana, e validità dei programmi scolastici, fermi al Paleolitico, incapaci dunque di invogliare un reale interesse negli adolescenti.
Ma non è colpa dell'imprenditrice se l'istruzione made in Italy fa acqua da tutte le parti. Intanto, tra i detrattori, spunta furioso chi desidera affidare il nuovo compito a figure più competenti. Così abbiamo chiesto un parere sulla questione al filosofo Massimo Cacciari, che sbotta immediatamente: "Ma chissenefrega di cosa fa la Ferragni. Con tutti i problemi che capitano nel mondo... Se la invitano, saranno cavoli loro!". E aggiunge, polemico: "Cosa c'entra la scuola e il ruolo degli insegnanti? Perché a scuola non fanno studiare la seconda guerra mondiale?". E alla fine tira giù la bordata: "La Ferragni funziona di più? Ma cosa ne sapete voi? E se ha studiato tutta la vita l'Olocausto? Conoscete la sua cultura, per caso?"
Nel frattempo, Fedez ha invitato la Segre a partecipare al suo podcast online (Muschio Selvaggio). In attesa che sul buio delle tragedie passate, arrivi la santa luce dell'influencer italiana.