Sono stato querelato da Fedez e dalla Ferragni. Già. Anche questa. Ieri era ovunque la notizia che Corona aveva rilasciato una intervista nella quale c’era una espressione che ha fatto incazzare i Ferragnez. Ecco, quella intervista gliel’ho fatta io. E per questo ci sono finito in mezzo. Ricapitolo tutto. Con MOW dedico una cover story a Fabrizio Corona per l’uscita del suo libro. Vado a casa di Corona e gli chiedo la qualsiasi. Un paio di domande riguardano anche Fedez e la Ferragni. Corona dice che sono due ebeti. Prima di andare online l’intervista viene letta e confermata da Corona e letta e approvata anche dai legali di MOW che giudicano molte delle frasi dette da Corona (tra cui anche quelle su Fedez e la Ferragni) troppo generiche per essere querelabili.
Ahimé così non la pensano i nostri due amici. Scopro di essere stato querelato in quanto intervistatore e direttore di MOW da una lettera in formato pdf. Qui c’è scritto che il pm aveva già archiviato la loro prima richiesta ma che i Ferragnez si erano opposti. Opponendosi, di ufficio, l’affare arriva dritto dritto al gip, il giudice per le indagini preliminari. Che avrebbe potuto confermare o ribaltare il risultato (come Borghese, sì), ovvero: confermare che la vicenda necessitava di ulteriori approfondimenti o archiviarla per la seconda volta mettendoci la parola fine definitivamente. Da qui al giudizio del gip (di ieri) sono successe un po’ di cose. Le più inerenti: 1) io e Corona abbiamo smesso di sentirci del tutto. Capita. Interessi e visioni diverse. 2) Fedez si è ammalato, operato, ristabilito, con conseguente onda mediatica a suo favore. 3) Corona, causa malattia di Fedez, ha smesso di offenderlo e improvvisamente è diventato uno dei più convinti sostenitori della coppia reale.
Nel frattempo però è cambiato anche il mio modo di vedere i Ferragnez, stavolta però la malattia non c’entra niente. C’entra che, da quando ho saputo di essere stato querelato, ogni volta che i miei figli me li citano o contribuiscono a riempire i loro conti correnti (ultimo regalo fatto da mia figlia Agata a una sua amica: dei gadget della Ferragni) mi viene da ricordargli che proprio i loro due idoli potrebbero portarci sul lastrico, toglierci tutto e farci andare a dormire alla stazione Centrale. Esagero. Lo so. Ma può essere anche di no (ai miei figli comunque frega poco, non faccio in tempo a dirglielo che stanno già ridendo per una espressione di Vittoria o una frase di Leone beccata su Tik Tok).
Fatto sta che il gip ha dato ragione a Ferragni e Fedez. Si va avanti. Ora starà al gup, giudice per le udienze preliminari, decidere se archiviare o se rinviare a giudizio e prepararsi per la prima udienza. L’ordinanza in realtà dedica pochissime righe alla mia posizione, ritenendo che in capo all’intervistatore esista un obbligo di verifica della verità di quanto affermato dall’intervistato e che in ogni caso la notizia non rivestirebbe interesse pubblico “dal momento che la divulgazione non è essenziale alla formazione dell’opinione pubblica”.
Ora. Uno: come avrei potuto verificare che sono – come sostiene Corona – due ebeti? Andando a chiedergli se hanno un certificato medico che lo attesta? Chiedendo a loro stessi: scusate ma siete due ebeti? Non lo so. Mi sfugge. Due: il fatto che quelle dichiarazioni siano state rilasciate da Fabrizio Corona non è di per sé “pubblicabile”? E non è proprio la diffusione del loro contenuto che può contribuire a formare l’opinione pubblica, se non altro in segno negativo? Qualcosa insomma continua a sfuggirmi. Anche perché la domanda di base è: cari Federico e Chiara, se Corona ci dice che siete due ebeti nell’ambito di una intervista, cosa c’entra il giornalista che raccoglie il virgolettato? Dove siamo, in Russia (ora dire “in Russia” funzionaaaa) che non si può riportare quello che dice qualcuno? Cos’è ’sta storia che non si può parlare male di voi? Oppure ora mi querelerete pure per aver sottinteso che siete contro la libertà di critica e di stampa? In ogni caso venir condannato per non aver verificato se Fedez e la Ferragni sono due ebeti se non altro farebbe notizia. E farebbe ridere. Se non altro. Mo ci tocca vedere come finirà.