"'Vecchia befana con un mezzo marito'? Ricuso tutto, anche perché le parolacce non sono nel mio stile". Così Vittorio Sgarbi smentisce a MOW gli epiteti con cui aveva definito Chiara Ferragni e Fedez in un'intervista qui pubblicata a fine luglio scorso e in queste ore rilanciata da tutte le principali testate di informazione. Perché questa ripresa di massa? "Tutta colpa di Roberto Dagostino: ha rilanciato quelle dichiarazioni per farmi dispetto. Si è offeso perché non l'ho invitato alla mia festa di compleanno". Compleanno che è pur stato celebrato domenica 8 maggio, quando il Vate ha compiuto 70 anni tondi tondi e la redazione di MOW, per omaggiarlo, ha pensato di rimettere in apertura proprio quella sua vecchia intervista. Possibile che nessuno si sia accorto della data? A quanto pare, è andata così. A Dago (com)piacendo. Comunque sia, la toppa pare essere peggio del buco perché "il primatista delle querele", come si auto-definisce con orgoglio per averne collezionate 680 in carriera, dapprima si sorprende delle sue stesse dichiarazioni professando "grande ammirazione per i Ferragnez". Poi, "rinsavisce" e ricorda le motivazioni dietro a quell'attacco: "A luglio scorso avevano cominciato a sostenere il Ddl Zan e questo mi aveva dato molto fastidio per diverse ragioni". Verso la 681nesima querela e oltre? Sospendiamo il giudizio e lasciamo parlare il papà di tutte le "capre" che si lancia in ogni iperbolica invettiva del casus (belli). Intanto, avrà fatto pace con Mughini? Ah, saperlo... (Spoiler: naturalmente, gliel'abbiamo chiesto).
Torniamo sul luogo del delitto: in un'intervista a MOW aveva dato a Chiara Ferragni della "vecchia befana" e a Fedez del "mezzo marito"...
Rileggendo le mie dichiarazioni sui Ferragnez, mi sono stupito di me stesso: non mi riconosco. Mi viene da dire che quel giorno devo essere stato davvero di cattivo umore. Nutro grande ammirazione per loro, tant’è che ho inserito lei nella mostra su Botticelli che feci al Mart di Rovereto. “Vecchia befana” e “mezzo marito”? Chissà perché l’ho detto…
Non saprei. Intanto nell’aprile scorso Fabrizio Corona è stato ritenuto colpevole, dietro loro denuncia, di diffamazione per averli definiti “ebeti”...
A me non mi hanno denunciato, invece. Comunque sono il primatista mondiale delle querele, ne ho avute 680.
Quindi si sente sereno?
Sì.
Sereno, ma intanto ritratta?
Totalmente. Ho grande ammirazione per i Ferragni, lo ribadisco. Dirò che è stata una sua invenzione, che è frutto dell’immaginazione della ragazza che mi ha intervistato. Sono stato circuito come Berlusconi con Ruby: circonvenzione di attempato.
A parte che “giornalista” va bene lo stesso, ma in ogni caso abbiamo l’audio della sua dichiarazione sui Ferragnez. Non può dire che sia stata inventata.
Allora non si spiega. Ma quando abbiamo fatto quell’intervista?
Il 29 luglio 2021…
Ah. E perché l’avete pubblicata adesso?
MOW ha messo in apertura quell’intervista per omaggiarla nel giorno del suo compleanno, lo scorso 8 maggio. Però forse non è stato un gran regalo, col senno di poi… La data dell’intervista, comunque, era bene in visibile. Come mai, secondo lei, tutti l’hanno ripresa come se fosse appena uscita?
Lo so io come mai.
Ci illumini.
È colpa di quel f*** di p***** di Dagostino che l’ha ripresa facendo finta di non notare che fosse vecchia. Da lì, tutti gli altri hanno seguto. Ha voluto farmi un dispetto nel giorno del mio compleanno perché non l’ho invitato alla festa che ho fatto. È come Parenzo: se tu non lo inviti, si incazza e si vendica. L’ha fatto apposta.
Ma lei perché non l’ha invitato?
La verità? Non mi è venuto in mente.
Bene. Ci pensi la prossima volta. In ogni caso, eravamo rimasti al fatto che lei stesso si dice stupito dal suo attacco ai Ferragnez del luglio scorso. Conferma?
Luglio? Ma allora un motivo ce l’avevo eccome per avercela con loro!
Quale?
In quel periodo stavano sostenendo il Ddl Zan, come hanno poi continuato a fare, Ddl a cui io sono da sempre fortemente contrario. Mi infastidiva molto la loro posizione politica a favore di Zan, perché sembrava che proprio volessero far passare chiunque ne fosse contrario per una sorta di Zulù. Invece, ci sono molti motivi per cui è possibile opporsi al Ddl Zan, senza per questo essere retrogradi della peggior specie.
Intanto, giusto in questi giorni il Ddl Zan è stato riproposto in Senato.
E non passerà di nuovo.
Ok, da dove nasce la sua contrarietà al Ddl Zan?
La mia posizione è chiara: sono a favore, e ci mancherebbe, di qualunque varietà sessuale. Ma non sono d’accordo con il testo del Ddl Zan per tre motivi ben precisi.
Prego…
Il primo è che, per come è scritto, si andrebbe a finire rischiando la gattabuia solo per aver detto “Finocchio”, magari in tono scherzoso. Tanto per fare un esempio, Tommaso Cerno, che è omosessuale, si definisce “Finocchio” da solo. Dunque? Non dovrebbe più farlo se passasse il Ddl Zan? Dire “Finocchio” può essere una battuta di cattivo gusto, va bene, ma non certo un reato. Il secondo punto è il passaggio per cui se uno si sveglia al mattino e si dichiara donna, a quel punto va considerato donna. Le dico il terzo?
Oh beh, la lascio finire…
Bene, anche perché è quello più importante e il vero motivo per cui il Ddl Zan non è passato a suo tempo e non passerà nemmeno oggi che è stato ripresentato tale e quale. Il problema è l’articolo 7 in cui si stabilisce l’inserimento di tematiche queer nell’educazione sessuale a scuola sotto i 14 anni. La legge italiana considera pedofilia il sesso dai 14 anni in giù, non come in Oriente che una si può sposare a 12 anni, appena le viene il ciclo. Quindi del sesso, in qualunque forma, fino ai 14 anni non si può parlare. Altrimenti farebbe venire delle idee che sarebbero comunque illegali e non adatte a un minore. E questo lo dice la legge. Per carità, la soglia dei 14 anni per i rapporti sessuali è una convenzione. Io a 13 già mi scopavo la mia supplente di Filosofia che ne aveva 18. Se la cosa fosse saltata fuori, però, lei sarebbe stata incarcerata per pedofilia quando invece io ero totalmente consenziente. Detto ciò, non si può ignorare che questa convenzione sui 14 anni sia stabilita dalla legge. Trattare tematiche sessuali alle elementari o alle medie può incitare a fare sesso un minore “prima del tempo” come a essere gay per moda o, forse peggio, perché l’ha sentito dire a scuola.
Senta, lei però così sta paragonando l’omosessualità alla pedofilia e questo è un vecchio assolo "da Zulù2, per usare un suo termine.
L’attività sessuale deve essere spontanea, non deve essere influenzata.
Ok, facciamo un esempio concreto: lei non crede che un ipotetico “Federico” che frequenta le elementari possa sentirsi “diverso” e “sbagliato” fino ai 14 anni, a questo punto, perché non prova “simpatia” per “Martina”, ma per “Riccardo”? Non crede che ricevere delle informazioni sul fatto che la sua “simpatia” sia perfettamente naturale, possa aiutare questo “Federico” a vivere più serenamente?
Insegnare che sia uguale andare con un uomo e con una donna, è una cosa che deve avvenire dopo e non prima che tu ne abbia sentito la pulsione e l’orientamento. Altrimenti, c’è rischio di influenza esterna. E questo lo sa anche Scalfarotto che, da omosessuale, ha bocciato il Ddl Zan proprio per tale motivazione: tutto quello che accade sotto i 14 anni rientra a suo modo nel reato di pedofilia. Dopo i 14 anni, puoi dire, sentire e fare tutto quello che ti pare. Per tornare al suo esempio concreto: se sotto quella soglia si accetta che a Federico piaccia Riccardo, allora allo stesso modo bisognerà anche accettare che una tredicenne si scopi un ventenne.
Mi perdoni, ma non è la stessa cosa. L’orientamento omosessuale non emerge col tempo né tantomeno può essere “indotto”. Sempre per stare sul concreto, come si spiega un mio compagno di classe che, in prima elementare, non usciva di casa senza le calze rosa di Sailor Moon?
Me lo spiego dicendo che avevo una cugina che a 13 anni scopava già. Se accettiamo una cosa, abbiamo da rendere accettabile anche l’altra. Altrimenti, nessuna delle due.
La pensiamo diversamente.
E allora mi dica perché c’è da “proteggere” un ragazzo o una ragazza minorenne dal suo o dalla sua professoressa, ma non si dovrebbe “proteggere” lo stesso minore dall’omosessualità?
Perché l’omosessualità non è un fattore esterno e “pericoloso”, ma un orientamento personale e naturale.
È meglio proteggere il minore fino a che non è sicuro che non si esponga a una situazione di rischio.
E un minore è “sicuro” del proprio orientamento sessuale a 14 anni, prima non sa nemmeno di averne uno, secondo lei?
Se lo chiede a me, io credo che a 13 anni una ragazza possa tranquillamente scopare in perfetta consapevolezza e lo stesso vale per un ragazzo. Con chi gli pare, in entrambi i casi. Però la legge italiana non dice questo. Se dev’essere insegnato nelle scuole il rispetto per l’omosessualità, allora deve essere insegnato anche quello per una tredicenne che si vuole scopare e si scopa il professore.
Concordo solo sul fatto che non siamo d’accordo. Non posso comunque lasciarla andare senza chiederle di Giampiero Mughini: l’ha sentito dopo la telerissa?
No, non l’ho sentito. Del resto, tra me e lui non ci sono mai stati rapporti di alcun tipo nemmeno quando non litigavamo in tv. Non è che dopo il Costanzo Show sia cambiato qualcosa. Non ho nemmeno mai capito cosa faccia nella vita. Lui fa il collezionista di libri, credo, e si dà un sacco di arie, questo è certo. Però devo ringraziarlo.
Deve ringraziarlo perché gliele ha date in tv?
Beh, la mia estetica è l’incidente, l’imprevisto. L’attacco di Mughini è stato un incidente, un imprevisto sublime. Pensa cosa sarebbe stata quella puntata del Maurizio Costanzo Show senza quel momento: praticamente, una cartolina. Col cantante che fa il cantante da 40 anni, il comico che dice le sue barzellette da 40 anni. Trovare un Mughini così spontaneamente disposto alla rissa, invece, ha fatto saltare il banco: non posso che essergliene particolarmente grato.
Davvero non c’è stato nulla di costruito?
Nulla: tutto vero. Del resto, io sono l’inventore del reality.
Il reality è garanzia di verità assoluta, in effetti. Un’ultima domanda: non è che fra qualche mese ci risentiamo e ritratta ogni cosa che mi ha detto oggi?
Ah, può darsi tutto. Può darsi anche che denuncino lei per quello che le ho detto oggi. Ha fatto bene a prendere le distanze.
Ho preso le distanze perché la pensiamo diversamente.
Eh, ma mi raccomando: si penta e si dolga.
Provvederò. Lei farà altrettanto?
No. Tanto nemmeno io sono mai d’accordo con me stesso. Dipende dall’orario.