image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Serino: «Consiglio Céline agli scrittori
di oggi, tipo Murgia e Saviano.
Come lui, dateci l’amore dell’infinito»

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

1 luglio 2021

Serino: «Consiglio Céline agli scrittori di oggi, tipo Murgia e Saviano. Come lui, dateci l’amore dell’infinito»
Cèline ha anticipato i tempi, li ha bruciati. Attraverso le sue storie, ma soprattutto attraverso il linguaggio. Gli studiosi lo ingabbiano con parolone, tipo l’argot francese, ma Cèline è l’oggi. Ha anticipato il linguaggio della pubblicità, del rock, dei film, persino dei social. I suoi punti esclamativi, i punti di sospensione, il continuo mettere in “pause” una società che aveva capito viveva già in “forward”. Il critico letterario ci racconta il grande autore francese

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Per i 60 anni dalla morte di Louis-Ferdinand Céline (1 luglio 1961), scrittore amato e odiato ma di certo mai indifferente, abbiamo chiesto al critico letterario Gian Paolo Serino di raccontarci perché, a tanti anni di distanza, le sue opere siano ancora considerate un tabù.

Qual è l'attualità di Cèline nel 2021?

Cèline ha anticipato i tempi, li ha bruciati. Attraverso le sue storie, ma soprattutto attraverso il linguaggio. La lingua: gli studiosi lo ingabbiano con parolone, tipo l’argot francese, ma Cèline è l’oggi. Ha anticipato il linguaggio della pubblicità, del rock, dei film, persino dei social. I suoi punti esclamativi, i punti di sospensione, il continuo mettere in “pause” una società che aveva capito viveva già in “forward”.

Uno scrittore controverso, che spesso finisce nella categoria "cattivi maestri" da evitare. È davvero così pericoloso?

Cèline non è maestro, ma certo è pericoloso. Come pericolosi sono tutti quelli che minacciano l’ordine prestabilito. Purtroppo, come “pericolo” è ghettizzato. Viaggio al termine della notte deve ancora soggiacere alla traduzione di Caproni, senz’altro d’autore ma che neutralizza la potenza linguistica di Celine depotenziandolo. Viaggio al termine della notte, un vero romanzo di formazione, altro che il Che Guevara del’Upper Class “Il Giovane Holden”, un romanzo di rivolta da curriculum esistenziale. In Cèline c’è ritmo, vita, contraddizioni, coraggio: Cèline viviseziona la gioventù, Salinger la osserva e la vive senza averla vissuta.

20210701 094739231 5622
Louis-Ferdinand Céline e i suoi amati cani

Il collaborazionismo e le considerazioni antisemite come possono essere inquadrate?

Nulla si dice di Simenon: un collaborazionista del silenzio. Suo fratello, che Simenon aiutò a rifugiarsi, era reo di aver distrutto intere famiglie trucidandole e George lo nascose. I film tratti da Simenon erano prodotti dalla casa cinematografica del Terzo Reich: eppure, tutti zitti, a sorbirsi quello che è Simenon: una caramella letteraria.

Qualcuno oggi potrebbe proporre di cancellare anche Simenon.

Ma il Cèline dei pamphlet, soprattutto “Bagatelle”, è un Cèline attualissimo: provate a sostituire la parola ebreo con borghese. Céline odiava i borghesi, non gli ebrei che in quel periodo storico rappresentavano la borghesia. Non si può accusare di antisemitismo Cèline: non più di quanto non si possa fare con gli Stati Uniti. Basta leggere gli editoriali del “New York Times” di fine ‘800 per scoprire i primi veri atti di antisemitismo nel mondo contemporaneo. Lo riporta bene lo storico dell’arte e sociologo Simon Shama ne “Il futuro dell’America” (Mondadori): riporta stralci dove gli editorialisti del NYT descrivono gli ebrei come “esseri inferiori, approfittatori, sanguisughe caratterizzate dal naso adunco”. Tanto che in quegli anni Groucho Marx, il comico, fece una battuta che i più conoscono senza capirne il significato: “Non entrerei mai a far parte di un club che mi avesse tra i suoi soci”. Fino agli anni ’30 nei club per gentleman a New York era affisso il cartello. “È vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei".

20210701 095148231 4751
Louis Ferdinand Céline e l'attrice Arletty, Meudon 1958

Tra l'altro, il suo rapporto con un altro genio della letteratura come Proust non era dei migliori.

Quando gli chiesero cosa pensasse di Proust, rispose: «Sì, sì sarà anche bravo ma vorrà ammettere che scrivere 300 pagine per dire che la vuoi prendere nel culo sono un pochino troppe».

Qual era il suo stile?

Il nostro di oggi: lo stile parlato ma, nel suo caso, meditato. Aveva intuito i meccanismi della comunicazione di oggi. Una sua frase: «Guarda l’ameba, la tocchi, lei reagisce è l’emozione».

Insomma, consiglieresti ai giovani di leggere Cèline?

No, lo consiglierei agli scrittori di oggi, specie italiani: alle varie Murgia, ai vari Saviano, ai vari divulgatori del nulla che, però, su quel nulla tengono in bilico la propria esistenza: non giocate con le parole, andate dritto: perché l’amore è l’infinito messo alla portata dei barboncini. Ci considerate barboncini, ma dateci l’amore dell’infinito.

More

Céline: il politicamente scorretto contro i cinesi già nel 1960. Il racconto di Fulvio Abbate

di Fulvio Abbate Fulvio Abbate

CÈLINE 60

Céline: il politicamente scorretto contro i cinesi già nel 1960. Il racconto di Fulvio Abbate

Aldo Nove: «Céline oggi non potrebbe esprimersi, per la censura verso tutto ciò che non è idiozia»

di Aldo Nove Aldo Nove

CÈLINE 60

Aldo Nove: «Céline oggi non potrebbe esprimersi, per la censura verso tutto ciò che non è idiozia»

Tag

  • Culture
  • Louis-Ferdinand Céline

Top Stories

  • La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari

    di Riccardo Canaletti

    La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari
  • In risposta a Chiara Valerio che commenta Pasolini: cara, Pier Paolo non era un'eroina da Pride tra Lady Oscar e Occhi di gatto. Né un simbolo come il tuo “dentifricio gay”

    di Fulvio Abbate

    In risposta a Chiara Valerio che commenta Pasolini: cara, Pier Paolo non era un'eroina da Pride tra Lady Oscar e Occhi di gatto. Né un simbolo come il tuo “dentifricio gay”
  • “Sono entrata da padrona, non uscirò da cameriera”, indovinate chi lo ha detto? Al Teatro San Carlo sono partite le ispezioni ministeriali e ora Macciardi potrebbe cancellare le nomine al centro dell’inchiesta

    di Riccardo Canaletti

    “Sono entrata da padrona, non uscirò da cameriera”, indovinate chi lo ha detto? Al Teatro San Carlo sono partite le ispezioni ministeriali e ora Macciardi potrebbe cancellare le nomine al centro dell’inchiesta
  • Quello di Beatrice Venezi a La Fenice è un caso fondato sul nulla: la sua nomina è regolare e l’orchestra non è poi così importante

    di Riccardo Canaletti

    Quello di Beatrice Venezi a La Fenice è un caso fondato sul nulla: la sua nomina è regolare e l’orchestra non è poi così importante
  • Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)

    di Stefano Scrima

    Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)
  • Frankenstein su Netflix? Il vero mostro è la durata: i “grandi” film evento sono diventati noiosi e Jacob Elordi travestito da mostro sembra il protagonista di un romance

    di Riccardo Canaletti

    Frankenstein su Netflix? Il vero mostro è la durata: i “grandi” film evento sono diventati noiosi e Jacob Elordi travestito da mostro sembra il protagonista di un romance

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Céline: il politicamente scorretto contro i cinesi già nel 1960. Il racconto di Fulvio Abbate

di Fulvio Abbate

Céline: il politicamente scorretto contro i cinesi già nel 1960. Il racconto di Fulvio Abbate
Next Next

Céline: il politicamente scorretto contro i cinesi già nel...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy