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Springsteen a Ferrara, all’estero
parlano solo dei prodotti
dell’Emilia-Romagna: il Boss
il suo dovere l’ha fatto (senza appelli)

  • di Gian Paolo Serino Gian Paolo Serino

23 maggio 2023

Springsteen a Ferrara, all’estero parlano solo dei prodotti  dell’Emilia-Romagna: il Boss il suo dovere l’ha fatto (senza appelli)
Non si spengono le polemiche per il mega-concerto da 50mila persone che si è tenuto nei giorni scorsi a Ferrara, città che non era zona rossa ma molto vicina ai territori alluvionati. In tanti continuano a criticare la scelta di svolgere il live mentre intorno c’erano danni ingenti, migliaia di sfollati e 14 morti causati dal maltempo. Ma intanto all’estero non sembra esserci ombra di critica al Boss, anzi, la sua presenza ha creato indotto nell’immediato e una grande pubblicità ai prodotti emiliano-romagnoli nel mondo

di Gian Paolo Serino Gian Paolo Serino

Non c’è giornale, social , blog italiano che non continui a polemizzare per la decisione di lasciar svolgere il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara o sul perché la rockstar non abbia proferito parola in favore degli alluvionati. E allora ecco una pioggia di insulti da dietrologia, inviti pubblici a devolvere i guadagni ai romagnoli è quant’altro. Un’eco che non smette e che travolge anche il promoter Claudio Trotta. Ne ho già scritto in un articolo precedente: rimandare un concerto organizzato anche materialmente da tempo sarebbe stata una follia ed invece è stato il primo indotto diretto per la città mentre in tv ci fanno vedere i volontari da tutta Italia, i cosiddetti “angeli del fango”, mentre i politici si sono presi tempo sino ad oggi per riunirsi.

Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saett
Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti

Su trasmissioni popolari della Rai pomeridiana gli opinionisti passano da re Carlo a Springsteen come follia. Solo la sintassi ci aiuta a capire quale sarebbe la follia. Su giornali e i social persino Roberto Vecchioni dichiara: “Non avere rimandato il concerto è accettabile, ma l’inaccettabile è non sapere in che realtà sei. Me lo sarei aspettato dall’ultimo rocker del mondo, ma non dal più grande, il più grande per cuore e per anima”. Ma il Professore ricorderà Foscolo nell’Ortis a proposito di realtà : Ci fabbrichiamo la realtà a nostro modo; i nostri desideri si vanno moltiplicando con le nostre idee; sudiamo per quello che vestito diversamente ci annoia; e le nostre passioni non sono alla stretta del conto che gli effetti delle nostre illusioni”.

Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti
Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti

Manuel Agnelli è tra i tanti che rimprovera a Springsteen di non aver dato in beneficenza l’incasso mentre Carlo Massarini, su La Stampa, afferma perentorio che non è più lui, il Boss. Intanto Springsteen canta “And hard times come and hard times go”… ed è forse la miglior risposta che può dare alle polemiche. Scrivono che tutti i giornali del mondo hanno parlato di questa polemica. Io non ne ho trovate, anzi: dal New York Post al The New York Times hanno dato la notizia della alluvione solo perché c’era Bruce Springsteen. Abituati agli uragani leggiamo come siano increduli i cronisti al caos musicale ma intanto - due righe alla polemica e al diluvio - il resto della pagina alla bellezza e ai prodotti dell’ Emilia Romagna. Mi sembra che il Boss il suo dovere l’abbia fatto. Basta leggere!

Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti
Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti
Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti
Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti
Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, foto di Nino Saetti

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