Se una volta suonare in uno stadio era l’equivalente di ricevere il “Nobel per la Musica”, oggi pare sia come prendersi una laurea online: tutti possono farlo. Lo stadio è il nuovo passepartout dell’artista mainstream, il biglietto da visita che dice “sono arrivato”, anche se magari i biglietti, quelli veri (e annunciati un anno prima), non si vendono poi così bene. Da Marracash a Sfera Ebbasta, da Marco Mengoni a Elodie, sembra che chiunque abbia un microfono in mano (e una playlist decente su Spotify) stia correndo verso San Siro o il Maradona, come se fossero le uniche due stazioni della metro musicale italiana. Ma la vera domanda è: chi ha davvero i numeri per riempire? E chi sta semplicemente gonfiando il petto, sperando che non esploda come una bolla di sapone? Ed ecco che l'estate 2025 si trasforma in un reality show...
Vasco: re degli stadi
Partiamo dal più ovvio, Vasco Rossi. Che novità, direte voi. Vasco è un'istituzione, tipo la pasta al forno la domenica. Il suo tour 2025 è già sold out: 12 date, un milione di biglietti venduti e i fan in estasi pronti a seguire il messia del rock italiano ovunque. Potremmo dire che è il suo popolo che lo invoca, lo brama, come un santone che scende dall’Olimpo (o dalla provincia di Modena). Gli stadi sono la sua casa, e guai a chi osa dubitarlo. Vasco è l’unico che lo stadio lo riempie prima ancora di annunciarlo. Punto e a capo.
Ultimo: l'erede?
Parlando di eredi, qualcuno potrebbe suggerire il nome di Ultimo, che a soli 28 anni si porta già dietro 41 stadi come trofei di guerra. Il quasi papà ha lanciato 8 nuove date per il 2025 e, indovinate? Tre sono già sold out. Il ragazzo, bisogna ammetterlo, sa come si fa. Le sue canzoni parlano a una generazione di cuori spezzati e malinconici, un pubblico che si beve le sue ballate come fosse acqua nel deserto dell’emotività. Ma sarà in grado di reggere il peso anche quando chi lo segue smetterà di piangere sui suoi testi e passerà alle bollette? Tra qualche anno vedremo se il suo regno durerà.
Mengoni e Sfera Ebbasta: chi ce la fa
Parlando di chi ce la fa davvero, Marco Mengoni è uno che non ha bisogno di presentazioni. Napoli? Sold out. Bologna? Pure, con raddoppio annesso. La sua doppietta a San Siro è già sulla buona strada. Marco ha dalla sua una fanbase solidissima e, diciamolo, è uno che sa come emozionare il pubblico. Il suo pop fatto di grandi cori e momenti catartici è perfetto per lo stadio. Insomma, Mengoni va, corre, e sembra non fermarsi mai. Sfera Ebbasta, invece, ha fatto il botto con le due date sold out a San Siro, ma quando si sposta a Napoli la musica cambia un po', anche se l'annuncio risale solo a due mesi fa.
Gazzelle, Pinguini e il rischio flop
Poi ci sono i casi curiosi, come Gazzelle, che ha riempito l’Arena di Verona e adesso punta a San Siro e al Circo Massimo. Un bel salto, non c’è che dire. Ma attenzione: le vendite per queste due date stanno andando piano, molto piano. E qui viene il dubbio: il pubblico indie, che fino a ieri si godeva i suoi concerti tra sudore e birre, è davvero pronto per lo stadio? O forse Flavio ha preso la rincorsa un po’ troppo in fretta? Le risposte arriveranno, magari con qualche sconto sui biglietti last minute. Anche i Pinguini Tattici Nucleari, dopo un trionfo nei palazzetti, si sono lanciati in un altro tour negli stadi. Nove date per il 2025, che stentano però a decollare. Ma non disperiamo: un po' di push marketing e magari qualche hit azzeccata potrebbero risolvere la situazione.
Marracash: il primo rapper a fare un tour negli stadi... ma il pubblico lo sa?
Poi c'è Marracash, che dopo aver vinto la Targa Tenco e aver organizzato il suo festival rap Marrageddon, ha deciso di alzare ancora l’asticella. Sarà il primo rapper italiano a fare un intero tour negli stadi. Sei date, un progetto ambizioso. Il problema? Le vendite per ora sono lontane dal sold out. Sembra che il pubblico del rap non sia ancora abituato a vedere i propri idoli in posti giganteschi. Ma Marra non si scoraggia, e se tutto va come previsto, potrebbe diventare il pioniere di una nuova era. O forse no?
Gigi D'Alessio, Elodie ed Elisa: sogni, ambizioni e... realtà
Gigi D’Alessio, dopo le due date al Maradona (dove, va detto, gioca in casa), sta seriamente pensando di tentare la sorte anche a San Siro (come si legge sul Mattino). E qui sottolineamo: perchè no? Geolier dimostra che i cantanti napoletani si cantano anche all'ombra della Madonnina. Elodie, invece, ha deciso di fare il grande salto negli stadi con due date, a Milano e Napoli. Il problema? Le vendite non stanno esattamente volando. Forse, la popstar ha fatto il passo più lungo della gamba. E forse un ritorno a Sanremo potrebbe aiutare a spingere qualche biglietto in più. Infine c’è Elisa, che dopo aver calcato gli stadi come ospite dei Coldplay, ha deciso di mettersi alla prova da sola. È un po’ come fare il primo salto senza rete. Elisa ha una carriera invidiabile, ma lo stadio, si sa, non perdona. Riuscirà la cantautrice friulana a riempire San Siro da sola? A conti fatti gli stadi ci ricordano una verità banale ma implacabile: puoi gonfiare l’hype quanto vuoi, ma alla fine conta solo chi è disposto a mettersi in fila e pagare il biglietto.