Ultime fasi per i fan della serie Suburra (la terza stagione è disponibile su Netflix) per appassionarsi alle vicende legate al Giubileo a Roma nel 2001 in cui si susseguono, come sempre, lotte di potere fra criminalità, politica e clero. I protagonisti principali sono Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara), Amedeo Cinaglia (Filippo NIgro), Samurai (Francesco Acquaroli), Manfredi Anacleti (Adamo Dionisi) e Sara Monaschi (Claudia Gerini)
Visto che si tratta dell’ultima stagione, per salutare i tanti estimatori, la produzione oggi (mercoledì 11 novembre) ha acquistato due pagine del Corriere della sera per pubblicare quello che può essere definito il manifesto dell’intera serie di Netflix.

Ecco il manifesto: “Grazie per queste tre stagioni di politici e criminali, mignotte e preti. Per le battute in romanaccio e le canzoni Sinti. Per Acido Acida cantata in macchina a squarciagola e per le spaghettate ajo, ojo e peperoncino. Grazie per le lotte di potere, il sangue versato e le lacrime di dolore. Per Mi hai cambiato la vita Aurelia’ e per Daje Spadi’. Grazie per la tua storia sena fine. Suburra, eterna come Roma”.
Se siete arrivati fino a qui seguiteci anche su Facebook e su Instagram