Successo, timore e tremore. Questi gli ingredienti del concerto di Travis Scott al Circo Massimo. Un appuntamento che, pur annunciato pochi giorni prima, ha fatto il pieno (60 mila persone?) almeno quanto i vari Maneskin, Ultimo e Marco Mengoni. Sul palco, per celebrare l'uscita di Utopia, anche l’amico e mentore Kanye West (parecchio “arrugginito”), alla sua prima uscita in musica (o quasi, visto che più che altro a sentirsi era la base, con qualche accenno live a singhiozzo da parte di uno Ye quasi irriconoscibile) dopo lo scandalo delle frasi ritenute antisemite costatogli tra le altre cose milioni e milioni di dollari in partnership commerciali rescisse (su tutte quelle con Adidas per le sue Yeezy).
Sotto il palco, rischio di gravi conseguenze, dopo che qualcuno a quanto pare ha cominciato a spruzzare spray al peperoncino, oltre ad accendere fumogeni: attimi di panico e terrore, appunto, che hanno fatto temere potesse ripetersi una tragedia come quella che aveva visto come involontario coprotagonista proprio Travis Scott, all’Astroworld Festival di Houston nel 2021, dove nella calca ci furono otto morti.
“Dopo soli 10 minuti dall’inizio del concerto di Travis Scott al Circo Massimo – ha scritto un partecipante allo show sui social – un gruppo di decerebrati ha deciso di spargere tra la folla spray al peperoncino/veleno facendo scappare la maggior parte di noi in quella zona compreso me. Allora io mi chiedo come prima cosa quale trauma vi portate da piccolo per mettere a rischio la vita di migliaia di persone che erano lì per godersi un concerto e non certo per morire, poi mi chiedo, con un’affluenza di 100.000 persone, a Roma, a un concerto di una certa portata, dove sono i controlli? La colpa è di chi ha commesso questo gesto facendo star male centinaia di persone, mettendo a rischio la nostra vita con la calca di persone che provava a scappare e con lo spray, ma la colpa direi che è anche dei controlli inesistenti a un concerto di così grande portata. La ‘security’ si preoccupava solo di togliere i tappi dalle bottiglie, perché giustamente controllare zaini e borse varie era inutile vero? Se a qualche povero ragazzo presente lì fosse andata peggio? Se non fosse riuscito a scappare?”
Quanto al tremore, c’è chi durante il concerto (come Chiara Francini e Caterina Balivo) sui social ha parlato di terremoto a Roma, un terremoto che non sarebbe però stato registrato dall’Ingv: che si sta stato l’impianto di Scott a far “ballare” anche la città? Probabile...