Il caos mediatico che sta avvolgendo il semestre filtro non è altro che l'epilogo di un disastro preannunciato, di una opinabile, per ricorrere ad un eufemismo, riforma “colabrodo”. Breve premessa: “semestre filtro”, per chi non lo sapesse, è il nome della nuova modalità di selezione volta a “filtrare” le aspiranti matricole di Medicina, Veterinaria ed Odontoiatria.
Fin qui nulla di nuovo, verrebbe da dire; d'altronde esiste da molto tempo una scrematura anteposta all'avvio di detti corsi di laurea. Ciò che è cambiato, però, è come essa è stata e sarà attuata, ovvero come gli studenti saranno “scelti”. Da quest'anno, infatti, il test di ingresso consiste in due appelli, uno già svolto lo scorso 20 novembre e l'altro previsto per il 10 dicembre, articolati in tre esame finali: fisica, chimica e biologia, materie che i ragazzi, secondo il MUR, dovrebbero aver appreso in due mesi scarsi di lezioni, spesso rapide e poco chiare, non per colpa dei docenti ma per via del breve tempo disponibile e dell'amplissimo programma da coprire.
Ogni esame, poi, equivale a 31 domande da risolvere in 45 minuti, che di fatto divengono molti meno se consideriamo il tempo necessario a scartare i plichi e a ricopiare le proprie risposte nel modulo ufficiale. Proprio il primo dei due appelli ha suscitato molte polemiche a causa, pare, della risicata percentuale, circa il 15%, di studenti in grado di superare tutte e tre le prove, requisito minimo per accedere alla graduatoria di merito.
È incomprensibile come sia stato gestita la comunicazione da parte del MUR dell'esito degli esami, quasi a voler mettere in difficoltà i già preoccupati studenti e a manifestare una scarsa trasparenza.
Il 3 dicembre, giorno della pubblicazione dei risultati del primo appello, è esistita, per alcune ore, una pagina di Universitaly (portale istituzionale), dall'URL https://semestre-aperto.universitaly.mur.gov.it/risultati-anonimi, dove erano stati caricati, pur da pochi atenei, i risultati, in forma del tutto anonima, di alcuni o tutti gli esami, così da dar modo ai ragazzi di visionare le medie generali e valutare la bontà del proprio voto.
Quella stessa pagina, poche ore dopo, è stata cancellata, proprio a seguito della pubblicazione di alcuni dati, assai negativi e diffusi in tutte le università, inerenti alla prova di fisica. Sembra un'assurdità: dare la possibilità di diffondere esiti per poi rimuoverla improvvisamente.
L'importanza di quei dati, comunque scaricati e preservati dalle molte chat degli studenti, è giustificata dalla difficile decisione che gli aspiranti medici avrebbero dovuto prendere entro il 5/12: scegliere se tenere o rifiutare i propri voti, col rischio di peggiorare e uscire dalla graduatoria in caso di insufficienza.
Verrebbe da chiedersi, allora, da dove provengano i numeri di cui abbiamo parlato in apertura e letto molto in questi giorni, se, dalle fonti ufficiali, nulla è pervenuto. Essi dipendono in gran parte da un sondaggio anonimo condotto da Testbusters, piattaforma specializzata nei test d'ingresso. Da tale campione quantitativamente significativo (pare che siano state diverse migliaia le risposte sopraggiunte), ma potenzialmente bugiardo, sono emerse percentuali molto modeste e forse troppo pessimistiche. Sembrerebbe, infatti, che solo un 10% degli iscritti abbia superato l'esame di fisica, e meno del doppio quello di chimica e biologia.
In altre occasioni, invece, sono stati dei quotidiani a diffondere dati in merito alle tre prove d'esame, basandosi a volte sui pdf estratti dalla pagina “risultati-anonimi” di Universitaly prima che venisse eliminata e altre volte su indiscrezioni, pur trattandosi in questi casi di edizioni locali e dunque notizie limitate a specifici atenei.
In ogni caso, la confusione che emerge da queste righe non è colpa del solo autore, ma, come vi avevamo anticipato, è soprattutto figlia di una condotta ministeriale discutibile.
Il MUR, infatti, non solo ha accentuato le differenze economiche erogando lezioni sia in presenza che on-line (relegando i meno abbienti alla dad), non solo non ha reso pubbliche le correzioni degli esami, non solo ha ignorato le istanze degli studenti a proposito di una graduatoria provvisoria, ma non si è neppure curato di smentire o confermare i dati ufficiosi di cui sopra, alimentando ancor di più l'incertezza e promuovendo una ingiusta diseguaglianza geografica, essendo infatti noti i risultati di alcune università e non noti quelli di altre.
Lo stesso MUR che ora, a meno di eccezionali recuperi, rischierà di ottenere un numero di matricole insoddisfacente e fare così una figura misera a livello internazionale.
In definitiva, ciò che resta di questo primo esperimento del semestre filtro è un clima di sfiducia diffusa, il senso amaro di un’occasione mancata e la percezione che, ancora una volta, le decisioni siano state prese senza considerare davvero chi queste scelte le subisce, trasformando un'idea nobile, quella di agevolare l’accesso a Medicina, Veterinaria e Odontoiatria, in una corsa ad ostacoli mal progettata e ancora più ardua della precedente, dove a pagare il prezzo di comunicazioni lacunose, scelte organizzative affrettate e un’assenza quasi totale di trasparenza istituzionale sono stati, nuovamente, i ragazzi.