Si è isolato dal mondo per diverse settimane, nel solito buen retiro in Puglia, con i suoi collaboratori-amici di sempre. Ha fatto jogging, lunghe passeggiate respirando l’aria di mare, mangiato sano, fatto e disfatto scalette dei suoi concerti, letto molto e alternato attività fisica e relax. Così si è preparato Vasco Rossi alla lunga estate in cui sta raggiungendo il suo popolo in tutta Italia. È un artista serio e maturo, che sul palco canta e si dimena per almeno tre ore, con una generosità sconosciuta perfino a molti dei giovani emergenti. Del resto, Vasco non ha confronti. È il numero uno assoluto da diversi decenni. E solo lui mette insieme sessantenni e quindicenni, che cantano a squarciagola e lo riempiono di quell’amore che lui ricambia ogni volta senza risparmiarsi. Più che concerti si tratta di raduni collettivi, in cui si confermano passione e amore reciproco. Vasco è cresciuto molto su tutti i piani.

Riesce sempre a fare canzoni che ti entrano nel cuore e non smette di leggere e studiare, per appagare una curiosità infinita su tutto e tutti. Ma quel che è più bello è la sincerità e la semplicità che esprime. Come a Firenze, quando ha ritirato le chiavi della città, ricordando una spiritosa telefonata con la mamma e dedicando il riconoscimento al papà che, purtroppo, non ha potuto vivere con lui i risultati della sua musica. È uno di noi, non sfugge mai ai suoi fan. Loro lo coccolano e lui non si nega mai. Lo conosco da più di trent’anni. E sono felice della nostra amicizia e delle nostre rispettive confidenze.

