Vittorio Sgarbi dimostra ancora una volta, come se ci fossero stati dubbi, che può intervenire su tutto in modo originale e coinvolgente. Presente ad Auto Moto d’Epoca a Padova e dialogando con Enrico Di Mauro del canale Youtube Bruge Garage, il critico d’arte ha risposto ad alcune questioni inerenti la bellezza delle auto, di ieri rispetto a quelle di oggi: “Quando consideriamo le vetture del passato migliori rispetto a quelle odierne il giudizio è abbastanza inquietante, visto che per vedere la bellezza di una automobile bisogna guardarne una del passato. Sarebbe un po’ come cercare la bellezza in una donna negli anni ’30. Il tempo aggiunge nostalgia e anche l’idea di una vita diversa, ma la tecnologia non peggiora i comfort semmai li migliora, solo che manca di poesia”.
In più, Sgarbi ha sottolineato la scomparsa del “deflettore” che ormai “lo può conoscere solo una ragazza che abbia oggi 50 anni. Se ne ha 30, non ha fatto in tempo a vederlo perché il mondo in cui c’era, oggi non c’è più”. Per cui, ha chiarito il critico, “quello che vediamo di bello in queste automobili in realtà è ciò che è dentro di noi, ovvero ciò che eravamo e che siamo stati. La Giulia di allora, come quella che vedevamo usata dai Carabinieri, non è meglio della corrispondente di oggi. Osservando queste auto osserviamo noi stessi, e c’è sempre un po’ di rimpianto per il tempo passato. Se oggi un’automobile anche molto poco lussuosa, è comoda ed ha comunque qualche vantaggio rispetto a prima, forse manca soltanto di poesia, non ha un’aura. Le auto di oggi, insomma, hanno più funzionalità ma meno anima”.
E infine, sulle auto elettriche, non ha mancato di fare una battuta che, però, nasconde non poche verità. Almeno per ora: “L’auto elettrica è come una bella f**a che però non te la dà”.
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