Ve lo dicevamo settimana scorsa, segnatevi il nome di Giulia Mei, che con la sua Bandiera ha decisamente monopolizzato, a ragione, l’attenzione di chi ha seguito la prima puntata di audition di X Factor 2024, diciottesima edizione. Al suo nome ora aggiungiamo anche quello di Jungle Julia, al secolo Giulia Covitto, un’altra campionessa di stile, cantautrice dalla penna affilata e dal talento immenso, che fa sua questa seconda puntata. Poco conta, anzi, nulla conta, se il loro destino sia poi quello di entrare nel programma, stando a quel che è successo l’anno scorso alla sola che poi è rimasta, Anna Castiglia, ipotizziamo di no, ce ne faremo una ragione e andremo a cercarle nel mondo reale, dove sono già attive sia sul fronte live che su quello discografico (Giulia Mei almeno, Jungle Julia deve ancora tirare fuori il mirabolante esordio, che abbiamo ascoltato in anteprima). Del resto X Factor non lo si guarda certo per la musica, è noto. Lo si guarda per i giudici e per commentarli, così come si fa con chi presenta. Solo che, ripetiamo per chi non si fosse sintonizzato alla prima puntata, stavolta è cambiata la miscela del caffè, non più un programma imbastito su polemiche e velini, con scontri violenti e code sui social, ma una sorta di rinverdita Summer of Love, anche se stiamo entrando in autunno, con i quattro giudici, Paola Iezzi, Jake la Furia, Achille Lauro e il veterano Manuel Agnelli, che sono tutti coccole e cuoricini, e Giorgia, qui vista poco, va detto, a entrare in scena con la sua carica di empatia. E quanto alla musica, che in teoria sarebbe il core business del format, ma nei fatti è puro orpello, quel che si vede nelle audition è sapientemente cucito, quindi a noi arriva sempre e soltanto quel che vogliono farci arrivare, nel bene come nel male. Prova ne è proprio Bandiera di Giulia Mei, torno a dire, buttata un po’ lì, ma nel mentre esplosa nel web, e fortuna, perché Giulia merita, eccome se merita, come anche Jungle Julia.
A tal proposito, anche se oggi si parla di Fedez solo per quella cosa imbarazzante che sta facendo con Tony Effe, ultimo episodio il dissing di quest’ultimo, con tanto di audio di Chiara Ferragni che racconta di come Fedez abbia provato a comprarsi gli streams, lui che in passato si era comprato le views su Youtube, ricordiamolo, e riferimenti vari ai figli e alla malattia, bassi sono bassi, ma qui stiamo davvero andando sottoterra, ecco, a tal proposito, anche se oggi si parla di Fedez solo per i vari scazzi con Tony Effe, va detto che l’attacco che è circolato molto sul web da pare di una ex concorrente di X Factor, lì a criticarlo ferocemente per le sue stonature con l’autotune, che in realtà stonature non erano, l’autotune si usa così, semmai da criticare era il fonico, andrebbe sottolineato come essere bravi, tecnicamente impeccabili, anche il farsi un mazzo tutti i santi giorni per portare a casa la pagnotta non implica essere artisti, questo andrebbe sottolineato a lettere d’oro. Col che non voglio dire che la tizia non sia un’artista, non so chi sia e non ho idea se abbia o meno talento e mestiere, il cui mix fanno una artista, ma col che vorrei sottolineare che la tizia, in assenza di prove, è solo una che si fa un mazzo tanto, magari che è anche molto preparata, ma sta lì a rosicare un po’ a cazzo, perché Fedez è stato lì in quanto Fedez, X Factor è uno show televisivo e la tecnica da sola sta all’arte come il saper palleggiare bene sta all’essere un fuoriclasse del pallone, dalle parti del Duomo di Milano c’è un tizio credo colpito da poliomielite che palleggia benissimo, ma in un campo di calcio durerebbe mezzo minuto, per dire. Questo tanto per chiarire che no, non è la musica il core business di X Factor, ma la televisione, e alla televisione che Tizio o Caio abbiano talento interessa probabilmente meno che sia simpatico, antipatico, abbia un qualche dramma esistenziale o una faccia che buca lo schermo. Questo nonostante i giudici, ne sono convinto, siano lì anche perché credono di poter davvero fare bene, e ce la mettono tutta, quest’anno senza neanche mandarsi a cagare ogni minuto, anzi, divertendosi e divertendoci, anche in questa seconda puntata delle audizioni. Ah, Fedez anche come giudice di X Factor non ha mai dimostrato talento, comunque. Una notazione sui giudici, prima di iniziare, alla seconda puntata è evidente che, come in una puntata dei Simpsons, o di Distretto di polizia, i nostri interpretano dei personaggi, vestendo sempre alla stessa maniera, Manuel con le sue t-shirt con le frasi, Jake la Furia coi suoi cappellini da baseball, Paola stilosa e anche vagamente ammiccante, Achille Lauro vestito da nobiluomo che non a caso chiama tutti dottore, Giorgia con le maglie a righe orizzontali. Va bene che siamo tutti un po’ analfabeti funzionali, ma anche variando li avremmo riconosciuti. Proverò a fare una veloce carrellata di chi è passato, con un giudizio tranchant, lasciando poi posto a chi è più giovane di me. Il primo, Murphy, ha fatto il figo portando gli Abba, ma mi ha fatto letteralmente cagare. Sga, quelli della canzone contro il milanesismo, col passaggio di lui che va a cagare da Tiger, interessanti, seppur non in campo musicale. Marina Del Grosso attesta che quel che dicevo prima sulla tecnica e l’arte è una cazzata, studiare va bene, per la tecnica e a volte anche per l’arte, la sua Senza fine è stata proprio bella, pianto finale compreso. Peccato che parli troppo. Sara Russo fa la vocalist, e quindi fa la vocalist, torniamo al discorso della tipa che dissava Fedez, e non parlo di Tony Effe. Come si diceva anche già settimana scorsa, i giudici sono tutti coccole e grattini, il fatto che sia passata per fare contenta Paola ne è prova provata. Emma, la tipa di Sofia che parla male italiano ma canta bene Vampire di Olivia Rodrigo l’X Factor ce l’ha, poi vai a capire se sia un bene o un male. Vedere Giorgia che si meraviglia quando la canzone aumenta i beat, dimostrando di non averla mai sentita prima, proprio come Manuel Agnelli, quasi mi ha emozionato, pur io adorando Olivia Rodrigo. Per una volta non sono d’accordo con Paola, perdonami amica mia. Non ti perdono invece per avermi fatto condividere un’opinione con Jake la Furia. Federica Cesari, professione ingegnere spaziale fa bene a continuare a studiare ingegneria spaziale, diciamo. Carlotta Castellano rappresenta la quota trash della serata, cantando il Cobra come fosse una canzone qualsiasi, non il brano iconico che è e scivolando un po’ troppo nello stagno del trash. Il tipo che ha riscritto La notte di Arisa meriterebbe punizioni corporali, spero gliele faccia Giuseppe Anastasi che quella canzone ha scritto. Lorenzo Carissimi, che rifà Svalutation di Celentano fa cagare, da menaje. I giudici sono stati troppo buoni. Decisamente. Fitza ha lasciato la scuola perché non ama stare troppo alle regole, e porta Billie Eilish. Brava. Ma vedremo come farà a stare lì e non stare alle regole. Gli Speak Easy vengono dalla Brianza, e in Brianza dovrebbero tornare. Fanno Statments di Loreen, che è un brano assai difficile, e la fanno assai bene, ma sono a X Factor, direi che non c’entrano proprio una fava. Comunque, anche grazie a questo brano, Paola Iezzi ha potuto far capire quante ne sappia, di musica e di Svezia. Era ora. Giovanni Fausto Meloni è figo. Non elegantissimo, forse. Ma figo. Portare Non siete stato voi di Caparezza senza aver cambiato una virgola del testo è stato sacrosanto. La tipina bassa e siciliana è abbastanza imbarazzante, meglio non farne neanche il nome, sia mai che impari a cantare prima o poi. Frammenti fanno Le luci della centrale elettrica. A X Factor. Santo. Dio. En passant, interessanti, eh, ma qui non vanno da nessuna parte.
L’anno scorso ha vinto Sarafine, non esageriamo. Laurah rifà Nicki Minaj bene, ma Nicki Minaj già esiste. Però è brava forte, e sembra davvero preparata. X Pass di Paola che mi sorprende, visti talenti secondo me più cristallini, ma vedremo cosa succede più avanti. Andrea Astolfi stando al video introduttivi sembrava un po’ un pirla, svagato e naif, un contadino, in una parola, poi canta Vedrai vedrai di Tenco e di naif non c’è stato niente. Troppo derivativo, sicuramente, ma non naif. Poi è la volta di Jungle Julia, lo ripeto, segnatevi questo nome, che con Giulia Mei è la vera artista di questa edizione, almeno per ora che è ancora nel programma. Una vera arista, gigantesca. Infatti Achille Lauro non la sceglie perché non capisce un cazzo. Jungle Julia, ripeto. Ecco, dopo non mi va più di commentare, perché sono appagato così. Per me la mia avventura finisce qui. La sua Nuotando nell’aria è sua, mica dei Marlene Kuntz, e dovreste sentire le sue canzoni sue, penso a Formiche, sentita qualche anno fa al Premio Bianca D’Aponte, vere e proprie bombe carta buttate sui nostri cuori. Una domanda a fine puntata, mi è sorta spontanea: ma Achille Lauro stasera c’era? A parte nel prendere cantonate clamorose, intendo. Ultima cosa, io voglio un disco di musica neomelodica cantata da Jake la Furia, tipo adesso. Bene, ora passo la palla a Lucia. Sono tornata a Milano da una settimana e la canzone di (o degli non l’ho ben capito) Sgà ha rappresentato al cento per cento il mio attuale umore e rapporto nei confronti di questa città e di chi la abita, contenta di sapere che è lo stesso per Jake la Furia e Paola Iezzi, perché chi ama l'arrampicata io lo detesto. Detto questo, questa serata milanese X Factor me l'ha resa bella leggera, e non tanto per gli Sgà, che avrei evitato di sentire volentieri, quanto per i giudici, il clima e il tipo di musica che ci hanno fatto trasparire, loro, non i concorrenti, che purtroppo, sono troppi, spesso bravi ma troppo spesso insulsi, e a volte sembra che questo talent li scelga apposta, solo le mezze misure, non troppi da spegnere il televisore, non troppi da rimanere lì attaccato a guardarlo, molti da tenere in sottofondo, con un volume intermedio. Questo programma da anni si è sempre retto sui gossip, gli intrighi, le litigate, il dramma, quest'anno una strana quiete echeggia tra quei muri e questo è indubbiamente dovuto al cambio di rotta preso da tutta la troupe nuova, frizzante, giocosa, ma anche seria quando serve e sicuramente più preparata degli anni precedenti. Quello che vedo non può che piacermi e rendere scorrevole un programma che dovrebbe essere morto da secoli. Soprattutto quando ti ritrovi a sentire per l'ennesima edizione “La notte”, di Arisa, cantata male ma con molta passione, sicuramente, vorresti spegnere, ma poi senti la battuta di Jake e ti dici che vale la pena continuare a guardare. Vorrei parlarvi di qualche cantante imperdibile che dovete per forza recuperarvi, ma nessuno di rilevante, per oggi spero, c'è stato un concorrente, Lorenzo, che non è stato male, ma mi è sembrato fin troppo Naip, concorrente di un po’ di anni fa, finito nel dimenticatoio. La mia paura per X Factor, quest'anno come ogni anno d'altronde, è lo scopo, perché la musica non è più il suo obiettivo, è evidente, ma quindi qual è? Anche i migliori, usciti da lì, sono stati dimenticati, si sono presi pause, si sono persi per strada, e gli unici attualmente rilevanti ancora sono i Maneskin, per il resto tutto piatto, tutto tacito, quindi perché c'è ancora X Factor, perché hanno portato dentro Giorgia, Achille Lauro, Paola, Jake, e il solito Manuel, perché hanno dato speranza a dei possibili talenti, a volte anche molto giovani, sensibili e pieni di potenzialità, facendogli credere che lo scopo sia la musica e non la televisione? E me lo sono chiesta perché vedendo e sentendo Beatrice, una ragazza giovanissima, fragile e immensamente brava, mi sono chiesta se la cosa migliore per coltivare il suo talento, sia passare o tornare a casa.
Ps. Assolutamente nota a favore per "Frammenti" che hanno portato le Luci della centrale elettrica, che bello quando la bella musica viene tramandata e portata anche a un pubblico più mainstream. E felice che finalmente ci siano dei giudici che possano capire e apprezzare certa musica.