La 18esima edizione di X Factor 2024, condotta da Giorgia, è iniziata il 12 settembre su Sky Uno e dal 17 è visibile in chiaro su Tv8 (e disponibile in streaming e on demand su Now), per cui adesso anche il grande pubblico ha potuto farsi un’idea della proposta del talent in vista della nuova puntata di stasera, giovedì 19 settembre. Ed è partito bene, infatti ha registrato 729mila spettatori tv medi, in crescita del +38% rispetto al debutto della scorsa stagione, con una share del 3,6% e 1.255.000 contatti unici. Ma come hanno cantato i concorrenti e che scelte hanno fatto i giudici Achille Lauro, Jake La Furia, Manuel Agnelli e Paola Iezzi? Da oggi inizieremo a valutarli grazie a un’esperta d’eccezione come Clara Moroni, cantante, autrice, compositrice e produttrice, tra le prime donne rock in Italia, vocalist per più di 20 anni con Vasco Rossi, sei album all’attivo e uno in dirittura d’arrivo tra pochi mesi. Chi meglio di lei? Infatti nella sua Viper Room non ha lasciato scampo a (quasi) nessuno. Ecco le sue “velenose” valutazioni…
Domenico Giovanni Pini
Un buon rapper, negli incisi è intonato, voce con timbrica non proprio particolare, però. Peccato abbia scelto il pezzo più coverato del secolo ('Beggin' dei The Four Season). Non se ne può proprio più di sentirlo!
Jaqueline Branciforte
La Tina Turner de noantri. Intonata, tanto uso della gola per ottenere quel roco graffiante, ma gli artigli non raggiungono la pelle e non lasciano il segno.
Jemel
Cosa ci facciamo con loro due? Li vedo sulle navi da crociera ad intrattenere i sovrappeso del buffet all you can eat. Sono intonati ma scivolano dal ponte e cadono in mare aperto. Tornerà la nave a prenderli?
Lorenzo Salvetti
È sempre bello vedere un cantante che si accompagna con il proprio strumento. Intonato, voce smooth, per essere così giovane riesce a trasmettere qualcosa, già vedo le ragazzine e loro mamme cantare a squarciagola, piangendo, una delle sue canzoni. Preparate i fazzoletti!
Dimensione Brama
Osano con i Joy Division, ma la voce del cantante, in questa tonalità troppo bassa per lui, ricorda più Tony Hadley degli Spandau, ma è un complimentone, non mi menate! La versione del pezzo non si capisce dove vuole andare a parare. Una dimensione strana!
Angelo Ranalli
Rendere particolare un pezzo cantato in modo classico e praticamente uguale all’originale solo con l’uso dell’auto-tune, non basta. Intonazione buona come tantissimi bravi cantanti nei pianobar. Adesso ci vorrebbe un gin tonic!
Daniela De Cicco
Le versioni da playlist relax di Spotify, di brani che di rilassante originariamente non hanno niente, se ne sentono a profusione. La timbrica è interessante quando mette aria nella voce, diventa meno bella e interessante quando sale, troppo pulita, con meno pathos. Tutti in piedi e standing ovation. I miei cani sbadigliano ed io, pure.
Elisa Malpezzi
La migliore fino adesso. Tosta alla chitarra suonata, bella ritmica e cazzuta. Voce versatile e con un ottimo controllo sulla glottide per creare l'effetto jodel. Mi ricorda…mica lo dico, vediamo se qualche giudice ci arriva. Lei intanto, si è scelta il brano giusto per valorizzarsi. Brava, preparata, interessante e intelligente.
Lorenzo Tullio Drago
Un ibrido, né rapper né cantante. Pezzo da recitare più che da cantare ma la sua recitazione risulta piatta e non aggiunge niente al pezzo, anzi forse toglie perché manca di energia. Intonazione libera, anche lì, troppo libera, come in caduta, libera.
Ayga
E vai di reggaeton! Sicuramente intonata, bella avanti sul beat. Quell’aria vagamente sudamericana. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per prossimi tormentoni estivi. Bocciata la maglietta “Future Milf” e il finger. Trasgressione cringe, ma sulla prestazione vocale e una certa futura presenza scenica, niente da dire.
Alfredo Bruno
Bella voce. Intonato, non perde fascino e controllo anche nelle parti dove sale. Il pezzo gli sta bene addosso, ma vorrei sentirlo su brani di piu’ impatto e più tecnicamente impegnativi, meno larghi melodicamente. Habemus crooner?
The Moonquakes
60’s are back! Molto carini, molto bravi. Belle voci, ma cosa vorranno proporre in futuro? Sono un trio, passeranno al decennio successivo o resteranno, come nel giorno della marmotta, in un mercoledì da leoni per sempre?
Santi Briguglio
Non ci siamo. Inglese troppo maccheronico. Voce poco versatile anche se abbastanza intonato. Non è figo. Non mi dice nulla. La Frida (uno dei miei cani) gli ha pure abbaiato contro.
Potara
Siamo sempre nella categoria “famole strane” cioè cover di pezzi classici italiani nelle versioni più improbabili. Ma questi due l’hanno fatto con fantasia e capacità sia canore, di performance che di personalizzazione. Belle voci, belle timbriche, energia coinvolgente. Bravo Jack La Furia ad avergli dato una chance!
Daniel Gasperini
Tra Lucio Corsi e Rino Gaetano. Il personaggio “wannabe fuori dagli schemi a.k.a. Il Folle”, come ogni anno, ce l’abbiamo. Voce interessante, strascicata volutamente buttata lì, anche la performance volutamente buttata lì. Insomma, uno che si butta!
Giulia Catuogno
Ottima interprete e sottolineo interprete. Riesce a variare il colore della sua interpretazione vocale anche con accelerazioni perfettamente sul tempo. Pure brava alla tastiera. La Bonnie (l'altro mio cane) passando, ha dato leccatina allo schermo. È un segno?
Vittorio Coppola
Voce poco sicura, finali di nota poco definiti. Non è Battisti. Non è Francesca. Non è. No!
Michele Vinci
Parodia di Bon Jovi. Da animalista apprezzo il tema “Nella vecchia fattoria”. Ha un vocione dalle corde vocali di ferro, nel senso della durezza con cui chiude i finali delle note. Ovviamente, l'Italia del trash è sempre pronta a raccogliere queste perle e il brano diventa virale per qualche giorno. Ha avuto i suoi Warhol’s 15 minutes!
I giudici
Manuel Agnelli. Veterano, sa guardare avanti sul personaggio. Ovviamente più strano è, più gli piace. E comunque si merita sempre la sedia. Anche se non si capisce dove tiene l’asticella quest'anno. A volte troppo bassa, a volte tropo alta.
Paola Iezzi. Si emoziona su tutto, basta iniziare con un accordo minore e ha già gli occhi rossi. Si sa, i dj set hanno più cool che cuore, anche se lei ci tiene a mostrare, anatomicamente, dove ha entrambi. Sulla sua frase “l'auto-tune non cambia la timbrica”, Agnelli quasi la manda a quel paese e si accascia sul bancone.
Achille Lauro. È sicuramente un attento e silenzioso osservatore, bisognerebbe capire cosa vede e soprattutto cosa sente. Ricorda un alto prelato in missione per il Vaticano per conto di Dio oppure “Il giardiniere” di Peter Sellers. Aspettiamo di capire chi è dei due...
Jack La Furia. Da l’idea di immaginare ogni concorrente come un gigantesco hot dog su cui abbattersi e divorarlo, linguino lato bocca incluso. È il giudice comedian di questa edizione, ingrediente indispensabile per tenere il bancone dei giudici almeno sui 90 battiti cardiaci al minuto. Un pizzico di eccitazione, insomma.
La presentatrice
Giorgia. Chi l’avrebbe mai detto? Me la sarei aspettata tra i giudici. Ma ora alle cantanti tocca fare le presentatrici anche se hanno le voci più belle dello stivale. Dopo il "drone" Michielin un po' di spontaneità e di sano core romano è apprezzato. Trova qualcosa in tutti, ma proprio tutti. Volemose tutti bene!