Un elenco lungo quattordici pagine. No, non è una lunghissima “to do list”, ma i capi di imputazione contro Puff Daddy. Il procedimento federale “Stati Uniti d’America contro Sean Combs alias Puff Daddy alias P. Diddy alias Diddy alias PD alias Love” (eh sì, si chiama davvero così), è un affare serio. Andando con ordine, lunedì il rapper è stato arrestato. Secondo l’atto, desecretato ieri, Puff Daddy è accusato di: associazione a delinquere, ottenimento di prestazioni sessuali esercitato con la forza, frode e coercizione e trasferimento di prostitute da uno Stato all’altro.
Accuse pesantissime per il rapper, che si è però dichiarato innocente e che, almeno per il momento, resta in carcere in attesa dell’udienza d’appello urgente per cercare di ottenere i domiciliari. Secondo quanto emerso Damian Williams, procuratore che si occupa del caso, lo accusa di aver già tentato di influenzare i testimoni. Per questo, il carcere sarebbe attualmente la scelta migliore. I capi d’imputazione sono tanti, soprattutto gravissimi, e Puff Daddy rischierebbe 25 anni di condanna per ciascun reato. Secondo l’accusa il rapper avrebbe “commesso abusi, minacciato e costretto donne e altre persone intorno a lui a soddisfare i suoi desideri sessuali”. Se tutto questo non bastasse, Sean Combs avrebbe anche costretto diverse persone a “proteggere la sua reputazione e a nascondere la sua condotta”. Puff Daddy non è sicuramente nuovo a scandali giudiziari. A marzo 2023, per parlare di passato recente, il dipartimento di sicurezza interna degli USA ha perquisito diverse case del rapper tra New York, Los Angeles e Miami, per via delle numerose accuse. Inoltre, già nel 2023 Puff Daddy è stato accusato da Cassie (nome d’arte di Cassandra Ventura, ndr.) di stupro e ripetuti abusi. Attualmente, tra l’altro, Puff Dady si trova al Metropolitan Detention Center di Brooklyn, luogo che è stato descritto come “l’inferno in terra” e “una tragedia continua”. La struttura, unica prigione federale di New York, avrebbe problemi fin dalla sua apertura negli anni novanta e, negli ultimi anni, diversi giudici si sono rifiutati di mandarci i detenuti a causa delle sue gravi condizioni. Non il luogo più “ospitale” del mondo e un posto in cui, a guardar bene, il rapper potrebbe davvero rischiare grosso.
L’accusa si è poi conclusa con un patteggiamento il giorno dopo l’annuncio. Ma successivamente il rapper americano è stato accusato di stupro anche da altre tre donne ed è stato denunciato per violenza sessuale da un collaborate. Marc Agnifilo, avvocato di Puff Daddy, ha sostenuto che le accuse di traffico sessuale siano infondate (“tutti volevano partecipare” ai festini sessuali organizzati da Sean Combs, chiamati in gergo “freaks off”) e ha anche chiesto che al rapper fosse data la possibilità di uscire sotto cauzione, fissata sui cinquanta milioni di dollari. Il giudice ha però negato la cauzione perché non c’è garanzia che Puff Daddy si sarebbe poi presentato in tribunale. Una vicenda complessa, con diversi capi d’imputazione, che potrebbero portare il rapper americano a passare parecchio tempo in carcere.