La moda si allarga sempre di più e arriva fino allo Spazio, da sempre grande fonte di ispirazione per le collezioni degli stilisti. Questa volta c’è una grande novità: infatti, tra i marchi del lusso, la prima a mettere piede sulla Luna sarà Prada. Questo sarà possibile grazie ad Axiom Space, azienda aerospaziale commerciale che ha siglato una partnership con il marchio di moda Made in Italy per le nuove tute della NASA.
Prada per l’occasione si occuperà di progettare e produrre soluzioni innovative per le nuove tute della NASA destinate alla missione Artemis III, prevista per il 2025, la cui realizzazione è stata affidata ad Axiom nel settembre 2022, in base a un contratto da 228 milioni di dollari. Un evento molto importante che porterà al primo sbarco sulla Luna con equipaggio dai tempi di Apollo 17, dicembre del 1972. La missione dovrebbe partire tra il 2025 e il 2026 e vedrà anche il primo sbarco di una donna sul satellite terrestre.
“Siamo entusiasti di collaborare con Prada alla tuta spaziale Axiom Extravehicular Mobility Unit (AxEMU)”, ha dichiarato Michael Suffredini, CEO di Axiom Space. “Il know-how di Prada in materie prime, tecniche di produzione e design ci consentirà di applicare tecnologie avanzate per garantire il comfort degli astronauti sulla superficie lunare, tenendo in considerazione anche quei fattori umani tanto necessari quanto tutt’ora assenti nelle tute spaziali tradizionali”, ha proseguito. Un appuntamento che è per l’azienda, ma per tutto il Made in Italy, una grande celebrazione della creatività e dell’innovazione, oltre che a essere uno dei momenti di svolta degli ultimi 50 anni.
Il fascino della space-age ha conquistato la moda
La moda ha sempre immaginato il cosmo. È sempre stata affascinata da ciò che è lontano e spesso ha creato collezioni magnifiche fantasticando nuovi mondi o, addirittura, portando quei mondi lontani sulla Terra, come set di alcune sfilate. Come aveva fatto, ad esempio, Off-White per la collezione fall-winter 2023/24 che era atterrato su Marte, trasformando il set della sua sfilata in uno scenario lunare post-apocalittico fatto di terra rossa e superfici specchiate. Oppure tutti possono ricordare lo show di Chanel fall-winter 2017 dove Karl Lagerfeld trasformò il Grand Palais di Parigi in una pista di lancio spaziale sulle note di “Rocket Man” di Elton John.
Ma andando anche più indietro nel tempo, troveremo sempre dei riferimenti spaziali. Ad esempio, nel 1964 André Courrèges lanciò la collezione Space Age andando poi a definire il look Moon Girl (ancora nessuno era andato sulla Luna), dove i tessuti erano realizzati secondo regole matematiche, essendo lui anche un ingegnere. C’è poi chi si è avvicinato al mondo lunare usando tessuti, come metalli o pvc, e forme inedite. Tra questi possiamo citare Paco Rabanne, Pierre Cardin, Thierry Mugler.
Impossibile dimenticare la collezione Haute Couture di Dior fall-winter 2006/7, dove John Galliano, al tempo direttore creativo della maison, uscì in passerella indossando una tuta da astronauta firmata Dior. E poi ancora, gli abiti a disco volante di Issey Miyake, un ibrido tra lanterne di carta giapponesi, sculture biomorfiche e UFO; i richiami lunari o spaziali più immediati della collezione Versace fall-winter 2016 con gli stemmi e le spille in stile NASA applicati su bomber; le stampe a tema galassia e i colori del cosmo della collezione cruise 2011 di Christopher Kane; l’ultimo look della collezione Dior fall 2023 uomo by Kim Jones che è la stampa ad alta definizione di una lontana galassia ottenuta da un telescopio NASA.
La moda ha sempre sognato il cosmo, anche prima che l’uomo arrivasse sulla Luna. Ha provato a dargli una sua forma terrestre fatta di luce, forme nuove e materiali tech. Oggi Prada disegnando le tute per la missione Artemis III esaudirà quel sogno di molti brand. Un grande passo per la moda, un grande passo per Prada.