Eva Robin’s, la prima e più famosa transessuale italiana, se non europea, è come il maiale, non si butta via niente. Ed eccola ogni tanto apparire senza grandi giustificazioni sui giornali per interviste che partono sempre da un pretesto culturale (una sua mostra, una rassegna, un film) per poi buttarsi sul pruriginoso. Che non è nulla di sconveniente, se lo si accetta con la dovuta leggerezza, ma la leggerezza è considerata un sentimento da condannare e allora la curiosità viene stigmatizzata ed è un peccato mortale per l’intelligenza. Ed eccola l’ennesima intervista, al Corriere della Sera questa volta, e a una firma che sa come affrontare il gossip, Candida Morvillo, visto che è stata anche alla direzione di Novella 2000 prima di me. Il punto più forte dell’intervista infatti è più che gossipparo: «Non farò mai i nomi degli uomini che ho avuto», dice Eva, nata e rimasta all’anagrafe Roberto Coatti. Però «Ha fatto quello di Paolo Villaggio», obietta la per nulla candida Morvillo.
E quello spogliarello, aveva 20 anni, le cambiò la vita. «C’ero anch’io con una mia amica contessa svizzera tedesca, moglie di un magnate dell’acciaio tedesco dal nome roboante che è meglio tacere», mi racconta oggi lo scrittore e organizzatori di eventi a Parigi, Massimo Gargia, «Lei impazzi per Eva, era una ragazza di una bellezza sublime, nessuno, me compreso, sospettava che potesse essere altro».
«Offrile tutto, ma portamela a casa», disse la nobildonna a Gargia. «Era disposta anche a pagare, anche 10 milioni di lire», ricorda Gargia, «Ma Eva era uno spirito libero, forse a casa di Villaggio si annoiava, troppo borghese, prese la sua borsa con quei pochi vestiti e ci seguì nella gigantesca villa in Costa Smeralda villa della mia amica».
E Paolo Villaggio? «Si offese, non mi invitò mai più alle sue feste».
Massimo, che successe? «Era ormai l’alba e sentii bussare alla mia porta della mia camera da letto. Era la contessa. “Che succede?”, le chiesi. “Massimo, è la perfezione vivente, è bellissima, ma è anche un uomo, mi sono innamorata».
Sono passati 40 anni, e poi? «Poi siamo rimaste amiche, la sento ancora oggi», mi dice Eva, ormai artista multimediale iconica, «Ma Gargia sbaglia, tra me e lei non c’è mai stato sesso, e non ci siamo mai innamorate, solo amicizia».
Ci sarebbe stato invece il sesso e bello “robusto” tra lei e Vittorio Sgarbi, e ci sarebbe stata anche Marina Ripa di Meana, ma questa è un’altra storia.