image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Lifestyle

Alfonsina e la strada:
la storia da non dimenticare
della prima (e unica) donna al Giro d'Italia

  • di Federico Vergari Federico Vergari

2 giugno 2021

Alfonsina e la strada: la storia da non dimenticare della prima (e unica) donna al Giro d'Italia
Se si pensa allo sport femminile in Italia viene da chiedersi quanta strada bisogna ancora percorrere e quante Alfonsina - la prima e unica donna ad aver partecipato a un Giro insieme agli uomini - devono ancora nascere perché i cambiamenti e le conquiste inizino a diventare la normalità

di Federico Vergari Federico Vergari

È il 10 maggio del 1924 e da Milano parte la dodicesima edizione del Giro d’Italia. Si tratta di un Giro destinato a rimanere nella storia perché con il numero 72 (lo stupore per gli appassionati di Smorfia napoletana) partecipa anche Alfonsina Morini Strada, la prima e unica donna ad aver partecipato a un Giro insieme agli uomini. A lei, alla sua vita e alle sue sfide lanciate al maschilismo sportivo ha dedicato un romanzo Simona Baldelli (Alfonsina e la strada, Sellerio) che abbiamo raggiunto per parlare di Alfonsina, ma anche di tanto altro. Dal gender gap nello sport fino a Giada Borgato che grazie a un po’ di lungimiranza della Rai (ogni tanto!)  ha insegnato a molti uomini (pronti a scattare in piedi al suo primo errore) come si commenta lo sport in televisione.

Come nasce l'idea e la voglia di raccontare la vita di Alfonsina Strada?

Io sono un’appassionata di sport, anzi, potrei dire che ne sono profondamente innamorata. Il motivo principale è che, ai miei occhi, lo sport incarna costantemente la sfida dell’essere umano con i suoi limiti, sia fisici che mentali. Nel momento in cui l’atleta cerca di correre il più forte possibile, di attraversare un campo con la palla incollata al piede, tuffarsi da altezze impensabili, sta spostando un po’ più in là non solo i suoi propri confini, ma quelli di tutta l’umanità. Afferra uno spicchio di eternità, e questo non smette di commuovermi.

E la Strada, a proposito di confini spostati e di eternità, può dire molto…

Alfonsina Morini Strada oltrepassò doppiamente questi confini, come atleta e come donna, perché riuscì a squarciare la discriminazione più radicata (nello sport e non solo): prendere parte a una gara riservata solo agli uomini, il Giro d’Italia, nel 1924. Quindi è un personaggio che fa parte del mio bagaglio culturale ed emotivo da sempre. Mi è tornata in mente con prepotenza qualche anno fa, mentre rivedevo il videoclip di “Alfonsina e la bici” il brano che i Têtes de Bois hanno dedicato ad Alfonsina Strada in cui Margherita Hack (alla quale ho dedicato il mio romanzo) interpreta la corridora. Vedere quelle immagini e l’allegria bambina e sognante che Margherita Hack, in tuta da meccanico, esprimeva armeggiando con una bicicletta e pensare “voglio scrivere un romanzo ispirato alla vita di Alfonsina Strada”, è stato inevitabile.

Chi era Alfonsina e perché dovrebbe essere più conosciuta?

È stata la prima, e unica, donna ad aver partecipato al Giro d’Italia maschile. Ma i motivi per cui andrebbe conosciuta dal grande pubblico vanno al di là di questo episodio. Alfonsina ha attraversato due Guerre Mondiali, il Ventennio, la ricostruzione del nostro paese e dell’Europa tutta, si è esibita in mezzo mondo (è stata anche una vedette del circo Barnum)… insomma, è stata una testimone diretta di più di mezzo secolo di storia del nostro continente ma, se questo non bastasse, è stata anche una pioniera in materia di diritti e pari opportunità. Non solo per le donne, ma per l’umanità intera, per tutti coloro che non si rassegnano a rimanere nello stretto perimetro in cui la sorte, o il caso, li hanno circoscritti.

20210602 095654523 9652
Alfonsina e la strada

Come fu accolta la Strada in quel giro del 1924?

All’inizio con diffidenza, era molto mal tollerata, come tutti coloro che si trovano a fare qualcosa “per la prima volta”, che sovvertono in qualche modo un ordine costituito. Poi si guadagnò sul campo rispetto e considerazione, quando fu a tutti chiara la tenacia che la muoveva.

Correva col numero 72, un numero che rappresenta lo stupore per la Smorfia napoletana…

Non sapevo i questo significato nella Smorfia, ma sono certa che la sua presenza al Giro suscitò non poco stupore.

In un passaggio del libro scrivi questo: “In Francia le cicliste non venivano giudicate male come in Italia dove ancora venivano chiamata donnacce”.

Be’, non dico nulla di nuovo se affermo che, allora come oggi, i luoghi comuni e le discriminazioni circa le donne, specie in campo lavorativo, in Italia sono molto più radicati. È una sorta di arretratezza congenita, purtroppo, ma personaggi come Alfonsina possono aiutare a rompere i tabù che permangono. E questo vale non solo per la questione femminile, ma per i diritti civili cui avrebbero diritto tutte le minoranze, la pluralità di genere, temi etici, sociali. Nello specifico, cento anni fa, in Francia, le donne che volessero fare dello sport la loro professione, non subivano lo stesso condizionamento sociale e politico delle donne italiane. Ti pare che sia cambiato molto da allora a oggi?

Penso ai recenti fatti della Partita del cuore e non posso non chiederti sullo sport in Italia e il gender gap.

Scrivere un “romanzo storico”, ammesso che Alfonsina e la strada lo sia, non significa parlare del passato, ma fare un passo indietro per osservare il quotidiano da una giusta distanza e poter valutare se, in questo arco di tempo, le cose sono cambiate o no circa l’argomento trattato. E non parlo solo di sport, ovviamente. Le differenze di trattamento esistono, eccome, a partire dalla parità di opportunità e di trattamento salariale, per esempio, di rappresentanza nella vita economica, sociale e politica. L’accesso al potere, in definitiva.

20210602 095808742 1693
Alfonsina Strada

C'è un nome simbolo che ti porti dietro e che incarna questa lotta?

Credo che, avendo scelto di trattare questi temi scrivendo di Alfonsina Strada, io abbia scelto lei fra le tante, tantissime, che avrebbero potuto incarnarli. L’ho preferita, forse, perché è davvero partita dal nulla, non era solo poverissima, ma era nata e cresciuta senza istruzione, se non due anni alle elementari, non aveva amicizie influenti, una rete di protezione sociale, nessun membro della famiglia che contasse qualcosa. Eppure è stata in grado di costruirsi sogni e un immaginario impensabile anche per persone con una nascita più fortunata, preparazione culturale, denaro.

Parlando di sport e generi la sensazione è quella della coperta troppo corta. Qualcosa di scoperto rimane sempre…

Lo sport è un paradigma della vita. Il giorno in cui questa coperta sarà in grado di avvolgere anche il mondo del lavoro, della politica, dell’informazione e dei media, ne avremo in abbondanza anche per coprire le atlete.

Sempre citando il tuo libro:

- “Voglio partecipare la giro di Lombardia”

-"Signora, ma c'è la guerra e non sono previste gare femminili”

- “Parlo di quello degli uomini che parte la settimana prossima!”

- “Ma voi siete una donna”

Quanto è incredibilmente attuale un dialogo del genere, oggi?

Eh… c’è bisogno di ribadirlo?

20210602 095950586 2739
Graffito dedicato ad Alfonsina Strada

Ciclismo e donne. La Rai ha abbattuto un muro considerevole all'ultimo Giro ingaggiando Giada Borgato come voce tecnica. Non so se sei d’accordo ma è stata la più precisa e puntuale commentatrice degli ultimi anni. Come ti è sembrata?

Certamente ho seguito il Giro. E ho potuto constatare che Giada Borgato è stata un valore aggiunto. Settimane fa sono stata intervistata da un altro giornale in proposito; in quell’occasione dissi che la sua conduzione era un ottimo segnale per tutti, per le donne che si occupano di sport, che provano a farsi strada e trovare una collocazione. Una donna che acquisisce un ruolo visibile è un passo avanti per tutti, non solo per le donne. Porta avanti tutto il genere umano. Aggiunsi anche che, se avesse commesso un solo piccolo errore, sarebbe stato notato assai prima e con più puntiglio di quelli dei colleghi maschi. È lo stigma dei pionieri, delle pioniere, specialmente. Devi fare non solo tanta fatica per compiere la tua impresa, ma devi avere anche una saldezza e una presenza d’animo per far sì che queste cose non ti distruggano. Giada Borgato ha chiuso la bocca da subito a coloro che avrebbero voluto irriderla sottintendendo che la cronaca di un evento sportivo non è “roba da donne”. Ne sono molto contenta, per lei e per tutti.

C'è un'altra storia di sport (e di vita) che ti porti dentro e che ti piacerebbe raccontare?

Oh, sono piena di storie, di sport e non solo. Aspetto di capire quella che mi preme con più urgenza.

More

Ernesto Colnago, l’uomo che ha cambiato la storia della bici: “Il mondo è una ruota che gira”

di Federico Vergari Federico Vergari

Due ruote

Ernesto Colnago, l’uomo che ha cambiato la storia della bici: “Il mondo è una ruota che gira”

Un Bugno nello stomaco: "Le piste ciclabili non servono a niente". Intervista a Gianni Bugno, prima che cominci il Giro

di Federico Vergari Federico Vergari

Ciclismo

Un Bugno nello stomaco: "Le piste ciclabili non servono a niente". Intervista a Gianni Bugno, prima che cominci il Giro

Mario Cipollini furioso: “Senza sicurezza non è ciclismo. Ecco i responsabili”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Ciclismo

Mario Cipollini furioso: “Senza sicurezza non è ciclismo. Ecco i responsabili”

Tag

  • Alfonsina Strada
  • Ciclismo

Top Stories

  • Bianca Censori alla prova cul-in-aria: uscire senza pantaloni né mutande, perché no? Niente paparazzi, questa volta pubblica lei le foto. E Kanye West a volto coperto? Sempre più Cuck?

    di Jacopo Tona

    Bianca Censori alla prova cul-in-aria: uscire senza pantaloni né mutande, perché no? Niente paparazzi, questa volta pubblica lei le foto. E Kanye West a volto coperto? Sempre più Cuck?
  • Puoi avere un Rolex a 15 anni? Se sei Nathan Falco Briatore sì. Ecco il modello che indossa (e quanto costa) in foto con papà Flavio e la sorella Leni Klum

    di Jacopo Tona

    Puoi avere un Rolex a 15 anni? Se sei Nathan Falco Briatore sì. Ecco il modello che indossa (e quanto costa) in foto con papà Flavio e la sorella Leni Klum
  • Bianca Censori, Kanye West sgancia la bomba sulle abitudini sessuali della moglie (e sulle proprie)? E cosa c'entra la nuova canzone Heil Hitler (Hooligan Version) - ehm... - con l'essere "cuck"? E Kim Kardashian con l'avvicinamento al nazismo?

    di Otto De Ambrogi

    Bianca Censori, Kanye West sgancia la bomba sulle abitudini sessuali della moglie (e sulle proprie)? E cosa c'entra la nuova canzone Heil Hitler (Hooligan Version) - ehm... - con l'essere "cuck"? E Kim Kardashian con l'avvicinamento al nazismo?
  • La verità su Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, Damiano David si lamenta, le fake news su Donatella Versace e Blanco… A tutto gossip con Alessi

    di Roberto Alessi

    La verità su Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, Damiano David si lamenta, le fake news su Donatella Versace e Blanco… A tutto gossip con Alessi
  • Ma avete visto la NUOVA FOTO di Bianca Censori? Look alla Kim Kardashian? E Kanye West…

    di Otto De Ambrogi

    Ma avete visto la NUOVA FOTO di Bianca Censori? Look alla Kim Kardashian? E Kanye West…
  • Bianca Censori (con Kanye West) nuda anche in ufficio (e in diretta)? Ecco cos’è successo durante la live dello streamer Sneako. E quella parrucca che ricorda il look di Kim Kardashian…

    di Otto De Ambrogi

    Bianca Censori (con Kanye West) nuda anche in ufficio (e in diretta)? Ecco cos’è successo durante la live dello streamer Sneako. E quella parrucca che ricorda il look di Kim Kardashian…

di Federico Vergari Federico Vergari

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

La grande minchiata: pensare agli asterischi mentre la nostra generazione sta andando in rovina (o del lavoro se si è un 30enne)

di Grazia Sambruna

La grande minchiata: pensare agli asterischi mentre la nostra generazione sta andando in rovina (o del lavoro se si è un 30enne)
Next Next

La grande minchiata: pensare agli asterischi mentre la nostra...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy