Ci ha provato in tutti i modi, dimagrendo anche 7-8 chili, ma alla fine sarebbe stato meglio se Kim Kardashian non avesse provato a misurarsi con Marilyn Monroe. A oltre un mese di distanza dalle polemiche sul vestito che l’attrice indossò nel 1962 per intonare il celeberrimo “Happy birthday mister President” e riproposto dalla socialitè all’ultimo Met Gala, arriva un nuovo colpo al cuore dei fan della star de “Gli uomini preferiscono le bionde”: alcune foto pubblicate su Instagram evidenziano i danni subiti dalla stoffa del vestito dopo l’utilizzo dello scorso 2 maggio. A nulla è valso sottoporsi ad una dieta ferrea che l’ha portata a perdere chili: la modella e fotografa Sarah McGonagall ha spiegato che l'abito ha subito dei danni, in particolare alla cerniera. "Ho bisogno di sdraiarmi", ha commentato illustrando come il delicatissimo abito non sia stato trattato con il dovuto rispetto. “È paragonabile al camminare nel Louvre e gettare vernice del diluente direttamente sulla Mona Lisa. La conservazione della moda è così importante. Questa è stata la distruzione di un manufatto storico insostituibile, tutto per una passeggiata su un tappeto rosso. Mi sento male”.
Ok, ma chi è Kim Kardashian?
C’è chi dice che la vita cominci a 40 anni, ci hanno scritto libri e riadattato film, ma non c’è da scherzare coi 40, io ve lo dico, perché è quella l’età in cui si fanno le scelte peggiori. Un esempio? Rocco Siffredi a 40 anni ha deciso di ritirarsi dalla scena e Clizia Incorvaia, che non so con precisione per cosa sia diventata famosa, ha deciso di volere un figlio da Paolo Ciavarro (io non lo so, ma mi sembra comunque una scelta di merda).
Nella sua vita di scelte discutibili comunque la cara Kim ne ha già fatte svariate e forse mi viene da dire che peggio di così non si potrebbe fare. Ma sapete cosa ammiro di lei? È una gatta sexy che cade sempre in piedi, pure se porta i tacchi. Credetemi, non è invidia, è lo studio dei dati.
Nel 2000 a soli 19 anni decide di fuggire e di sposarsi, strafatta di ecstasy, con il produttore Damon Thomas, un uomo paranoico a livelli massimi, geloso, ossessivo e violento nei confronti della moglie. Il matrimonio dura solo fino al 2003, quando lui decide di chiedere il divorzio. Breve storia triste, superata da Kim con estrema nonchalance. Infatti, nello stesso anno la nostra eroina si rilancia in un’altra bella storia d’amore, ovviamente con un altro sociopatico di nome Ray J., che, nel 2007 dopo averla mollata decide di vendersi un loro sex-tape, (anche in questo caso Kim ha dichiarato di esser stata strafatta di ecstasy) insomma, dopo il danno pure la beffa, ci mancava solo un calcio in culo.
Ma Kim è Kim, ve l’ho detto. Se fosse successo a qualcuno di noi forse non saremmo più usciti di casa, avremmo trascorso le nostre deprimenti giornate in casa col gatto, ammesso che non ci avesse schifati e derisi anche il gatto. Ma Kim no, lei ottiene un risarcimento di 5 milioni e BOOM! Tutta la sua vita esplode, diventa KIM KARDASHIAN, la più seguita di Instagram, fanno una serie su di lei, e il Time qualche anno dopo la include nella lista delle cento persone più influenti del mondo. Perché? In tutta sincerità dopo più di dieci anni io ancora non l’ho capito. Ma tutto questo l’ha resa condottiera del movimento “famous for being famous”, che in parole spicce non è altro che un modo cool per dire “famosa per non aver fatto un cazzo di buono”.
Infatti, le scelte di merda nella vita di Kim non finiscono qui.
Nel 2011 si innamora del campione NBA Kris Humphries, e dopo lunghi e attenti ragionamenti, viste le sue precedenti love story, decide di sposarlo dopo pochi mesi di relazione. No. Non c’è un lieto fine. Il matrimonio finisce dopo soli 2 mesi. Ma Kimmy cavalca la sua perenne onda dell’amore e incontra quel pezzo di manzo di Kanye West, che come da manuale sposa, oggi padre dei suoi figli. Sembrerebbe quasi la prima scelta saggia di Kim. Sembrerebbe quasi la felicità, direbbe Luca Carboni.
Peccato che abbia scelto un altro uomo disturbato.
Kanye infatti, oltre ad essere un sostenitore della politica di Trump (il che potrebbe di per sé essere già sufficiente a spiegare la scelta del termine “disturbato”), ha anche deciso di candidarsi alle elezioni presidenziali americane.
Durante un suo comizio ha urlato in lacrime davanti a tutta l’America, e tutto il mondo, “ho quasi ucciso mia figlia. L’aborto va disincentivato in tutti i modi”.
Kim, giustamente, non l’ha presa proprio benissimo, e nonostante Kanye soffra di un reale disturbo mentale, la nostra intenditrice di uomini ed esperta in relazioni fallimentari sembra stia comunque programmando un nuovo divorzio nella sua vita.
Cara Kimmy, saranno pure stati 40 anni di scelte di merda - da ultima quella di indossare il vestito di Marilyn Monroe -, e sicuramente non sei la prima a cui mi rivolgerei per un consiglio d’amore, ma una cosa importante me l’hai insegnata: quando c’è un problema, tu ignoralo. Ignoralo sempre. Voltati dall’altra parte e innamorati di nuovo.
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