Su Berlusconi se ne sono sentite di ogni, ma questa ancora mancava. Durante l’udienza per discutere del rinvio del processo “Ruby ter”, la Procura di Milano si è opposta alla richiesta di legittimo impedimento della difesa di Silvio facendo riferimento al suo comportamento alla guida.
“Lo abbiamo visto – ha detto il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano – scorrazzare in kart nella sua Sardegna, parlare con i leader politici, decidere del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Se non fosse supportato da una serie di medici infinita e di avvocati sarebbe qui a farsi il processo”.
Un involontario testimone “contro” l’alleato potrebbe essere stato Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia, che dopo una visita a Villa Certosa riferendosi a Silvio in un’intervista al Corriere aveva detto “In forma? In formissima! Ci ha portato in giro per la villa guidando la macchinetta elettrica come un pazzo, prendeva le curve come un pilota di Formula 1. Lui e Giorgia Meloni davanti; io e la fidanzata di Berlusconi, Marta Fascina, dietro. La fidanzata gli urlava «vai piano!». Ma lui niente”.
Per la Procura Berlusconi è solo anziano (a breve compirà 85 anni) e il suo non è altro che “il quadro di uomo vecchio, molto vecchio, che nel corso della sua vita ha avuto tante patologie”.
Di certo in Sardegna Berlusconi ha incontrato anche Gigio Donnarumma.
Per il legale dell’ex Cavaliere, Federico Cecconi, “c’è stato sicuramente un moderato miglioramento nel periodo estivo, che però invece negli ultimi tempi è stato al tempo stesso condizionato da diversi e importanti episodi soprattutto di fibrillazione atriale, che sono quelli che maggiormente preoccupano i medici”.
Vista la situazione, il collegio della settima sezione penale di Milano ha stabilito che si dovrà ricorrere a una perizia medico-legale sulle condizioni di salute di Silvio Berlusconi per “poter prendere una decisione motivata e ragionata” sul processo Ruby ter. Una precedente consulenza medica aveva delineato un quadro molto preoccupante, parlando di patologie “croniche” e “difficilmente reversibili” di natura “neurologica o psichiatrica”.
Quel che è certo è che se secondo la difesa Berlusconi non può presentarsi in tribunale (e a quanto pare nemmeno collegarsi a distanza) – al di là di tutte le considerazioni sul merito e sul metodo di una vicenda processuale che si trascina da tempo immemore, con gli altri protagonisti e le altre protagoniste che nel frattempo hanno cambiato due o tre vite – non si vede come Silvio potrebbe aspirare seriamente a diventare presidente della Repubblica.