L’ha rifatto di nuovo. Marta Fascina, giovane compagna di Berlusconi, ha pubblicato per errore (?) su Instagram un selfie imbarazzante (con tanto di cuoricino lilla con faccina sopra la testa) di Silvio. Uno scatto subito rimosso, ma che è altrettanto subito finito nell’eterna memoria internautica.
Il tutto nelle stesse ore in cui si torna a parlare dell’ipotesi Berlusconi nuovo presidente della Repubblica e in cui tengono banco gli ultimi sviluppi del processo Ruby Ter, con il colpo di scena dell’argomentazione della Procura legata al comportamento dell’ex Cavaliere alla guida del suo kart.
Secondo in particolare il quotidiano di famiglia (Il Giornale), ma non solo, qualora tramontassero le opzioni di un Mattarella Bis e di un trasloco di Mario Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale, ecco che potrebbe arrivare Silvione a risolvere la partita: “Se si arrivasse ad archiviare il tandem Mattarella-Draghi – scrive Adalberto Signore – è probabile che il primo girotocchi al centrodestra. Che su 1.008 grandi elettori (630 deputati, 320 senatori compresi quelli a vita e 58 delegati regionali) conta, compresi i satelliti e i voti del gruppo misto, 449 preferenze. Fino a 494 con Italia Viva. A un passo, insomma, dai 505 voti necessari a raggiungere la maggioranza assoluta richiesta dalla quarta votazione in poi (per le prime tre serve il quorum dei due terzi, dunque 672 preferenze su 1.008 grandi elettori). È in questo scenario che potrebbe entrare in campo il nome di Silvio Berlusconi, su cui pubblicamente i leader del centrodestra si sono più volti esposti. Matteo Salvini ha detto in diverse occasioni che «sarebbe un ottimo presidente della Repubblica», Antonio Tajani ha sottolineato come abbia «tutte le carte in regola» per ricoprire la carica di capo dello Stato, e pure Giorgia Meloni ha fatto sapere che lo voterebbe e che non si metterebbe mai contro una sua candidatura al Colle. Al netto della decina di voti che mancano sulla carta e del gioco dei veti incrociati e dei franchi tiratori, l’ipotesi Berlusconi ha dunque una sua percorribilità”.
Qualora non si avverasse il sogno di Silvio (e, diciamolo, il sogno di moltissimi suoi orfani, che siano pro o siano contro), complici l’ostilità del Movimento 5 Stelle e i numerosi dubbi (anche di salute) sulla sua figura, i nomi che si fanno (di solito quelli che poi vengono bruciati) sempre in chiave centrodestra più Italia Viva, sono quelli di Pierferdinando Casini (eletto a questa ennesima sua tornata da indipendente nel Pd) e del ministro Marta Cartabia, anche se le quotazioni di quest’ultima sono in ribasso dopo gli scontri sulla riforma della giustizia. Forza Italia, sempre in chiave “nostalgica”, potrebbe tentare anche il colpo Gianni Letta. Il centrosinistra invece potrebbe puntare su Paolo Gentiloni.
Ma la strada è ancora lunga. I nomi da bruciare ancora tanti. Consoliamoci con la visione, qui sotto, del precedente selfie di Silvio, quello sul lettone, pubblicato a luglio da Marta Fascina.