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Burger King punta a ridurre
le flatulenze di mucca
(e lo fa con lo spot dell’anno)

  • di Marco Ciotola Marco Ciotola

28 agosto 2020

Burger King punta a ridurre le flatulenze di mucca (e lo fa con lo spot dell’anno)
L'ultimo sforzo di sostenibilità del colosso dei fast food è quello di ridurre le emissioni di animali da allevamento (che poi finiscono nei suoi panini), al fine di limitare le emissioni di metano. E così, per dimostrare il suo impegno, ha lanciato una canzoncina country che descrive il percorso delle “scoregge” nell’atmosfera

di Marco Ciotola Marco Ciotola

Burger King punta a ridurre le flatulenze di mucca. Non si tratta di uno scherzo ma di un obiettivo concreto e importante per la compagnia, che si sta impegnando sotto diversi punti di vista per salvaguardare clima e ambiente.

Per questo sta cercando di impostare una dieta a basso contenuto di carboidrati per le sue mucche, aggiungendo 100 grammi di citronella per ridurre le emissioni derivanti dalle flatulenze degli animali.

Secondo quanto pianificato, il nuovo piano dietetico ridurrà le emissioni di metano prodotte dalle mucche del 33% al giorno.

Malgrado l'inevitabile difficoltà a prendere seriamente l'argomento, l'azienda fa notare come le flatulenze degli animali rappresentino uno dei principali fattori in grado di contribuire al cambiamento climatico, perché il gas intrappola il calore del sole e lo riscalda.

E infatti sul sito del marchio questo processo è spiegato nel dettaglio e con linguaggio estremamente tecnico. Altra questione invece è la diffusione mediatica della cosa, che passa da una canzoncina country cantata da un bambino con l’aria sapiente, impegnato a descrivere il percorso delle scorregge nell’atmosfera.

Ecco il suggestivo spot di Burger King 

La società - proprietà di Restaurant Brands International - ha fatto sapere che la nuova carne di manzo arricchita di citronella verrà in un primo momento utilizzata per l'alimentazione di mucche destinate ad alcuni punti vendita di Austin, Los Angeles, Miami, New York e Portland.

Burger King ha definito la nuova formula “open source e abbastanza semplice da portare avanti”. Ha collaborato con professori dell'Università Autonoma dello Stato del Messico e dell'Università della California alla pianificazione del tutto.

La previsione è che la citronella agevoli il processo di digestione delle mucche, diminuendone notevolmente le flatulenze e quindi il rilascio di metano.

Secondo l'Environmental Protection Agency, circa il 50-65% di tutte le emissioni di metano proviene da attività umane, comprese quelle derivanti dall'agricoltura industriale:

“Se l'intero settore - agricoltori, fornitori di carne e altri marchi - si unirà al nostro impegno, potremo crescere sempre di più e contribuire collettivamente a ridurre le emissioni di metano, che influiscono sui cambiamenti climatici”, ha dichiarato Fernando Machado, direttore marketing di Restaurant Brands International.

Non è la prima volta che Burger King manifesta la volontà di promuovere iniziative sul fronte sostenibilità e salute. Lo scorso febbraio la compagnia ha lanciato una campagna pubblicitaria con un Whopper ammuffito, nello sforzo di sensibilizzare riguardo l'utilizzo sconsiderato e nocivo di conservanti artificiali e altri additivi.

Dai vertici hanno infatti confermato di puntare a far sì che tutti gli alimenti commercializzati dall'azienda siano privi di ingredienti artificiali entro la fine del 2020.

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La campagna di sensibilizzazione

Lo spot migliore dell’anno?

L’iniziativa del colosso del fast-food, già annunciata circa un mese fa, sta balzando alla ribalta negli ultimi giorni grazie alla trasmissione sempre più frequente negli USA dello spot dedicato.

In quest’ultimo un’orecchiabile canzoncina country annuncia – non senza ironia – l’impegno sul fronte clima dell’azienda, spiegando che “quando le mucche fanno eruttazioni e flatulenze non c’è niente da ridere, perché stanno lanciando del metano che dal sedere va dritto verso l’atmosfera, inquina il pianeta e fa male a tutti”.

Un approccio leggero ma in apparenza efficace, di certo un enorme passo avanti rispetto all’estrema rilassatezza delle ultime pubblicità del marchio.

Ricorderete infatti le polemiche – eccessive come sempre, ma facili da prevedere – attorno ai nuovi prodotti vietnamiti di Burger King, che negli spot alcune modelle cercavano goffamente di mangiare con le bacchette, scatenando un ciclone di accuse di razzismo e costringendo la società a interromperne la circolazione.

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La Tv è in gran forma, è la pubblicità che fa schifo

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  • ambiente
  • burger king
  • Food
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