E niente, Cicciogamer89 non vuole proprio rispondere a Guido Mori in video. “Tanto avrebbe sempre ragione lui”, dice scoraggiato, “e comunque oltre ai fornitori di pane non conforme ci sono due società - la Cicciogamer89 Tcg e Star Kitchen - che hanno lavorato non bene’. Era appena uscito malconcio dal dissing con Franchino Er Criminale e Giulia Crossbow, che a suon di ahò e maddeché lo hanno asfaltato sulla qualità dei suoi hamburger che Chef Guido Mori ha fortunatamente messo il famoso carico da 12 sulla faccenda, dall’alto della sua esperienza. Il celebre youtuber romano guru dei nerd che ha costruito il suo impero da casa sua giocando a Fortnite davanti alla telecamera aveva inaugurato il primo fast food a giugno scorso e lì, come si suol dire, si è fatto i famosi caz*i suoi. La pioggia di critiche anche da parte di Attrix, che ha sbattuto su YouTube un panino ammuffito comprato al nuovo negozio hanno fatto reactionare Ciccio, facendogliela pija così male da rispondere al collega esperto di videogiochi e a Giulia con un filmato da cinquantuno minuti. Interminabili, per noi gente dalle stanche membra e dalla mal sopportazione per l’approssimazione romanesca di tutti e quattro i protagonisti dell’affair. Noi, che però, in quanto a farci i cavoli nostri cercando rogna non se famo parlà dietro, non abbiamo lisciato l’incontro con Cicciogamer in via Massaciuccoli a Roma per vederlo da vicino e dire la nostra sui panini. Evidentemente più magro, dopo l’operazione di sleeve gastrectomy che gli ha fatto perdere parecchi chili, si fa strada per raggiungerci tra mucchi di adolescenti li per lui in una torrida domenica romana di agosto. E con loro ci siamo pure noi – ma chi ce l’ha fatto fa? - La faccia da romano sveglio ce l’ha, il codino samurai e la barbetta corvina pure, una camicia con i richiami marini in onore ai suoi ‘paguri’ e parecchia pazienza. Dalle 18 alle 23 si beccherà gli abbracci di un’orda di ragazzini in adorazione pigiati in questa stanza psichedelica nera e arancione, con il neon che strilla “E che te ne privi?” e la sua icona, l’immagine di un paguro. Pare di stare sul serio in un videogame. “Li è stato uno sbaglio nostro”, commenta ancora riguardo la sciagurata situazione denunciata da Attrix e dar Criminale – quest’ultimo con la consueta grazia di uno che ha studiato dalle Orsoline – sic - che ha trovato i panini contaminati da peli, sfottendolo a bestia sul proprio canale. “Per quanto riguarda la pancetta che non era croccante” - riferendosi alle altrettanto delicatissime osservazioni della foodblogger Giulia – “posso dire che siccome è laccata al miele deve essere ‘moscia’; altrimenti dovremmo trattare il prodotto chimicamente”.

E qui si apre un’altra parentesi, visto che Ciccio dichiara la presenza di guanciale tagliato a mano e sui menù la dicitura è bacon croccante. Mal gliene incolse a Ciccio, all’anagrafe Mirko Alessandrini, ormai trentaseienne, quando proprio Franchino, il più coatto dei food blogger assaggiò il fatidico hamburger al sapore di “pavimento pelvico” -cit.- Il giorno dopo gli è toccato scusarsi con i paguri e minacciare di denuncia Er Criminale, asserendo di aver manomesso apposta i panini. Anni fa Ciccio venne preso a cornettate in faccia da un fan, dando vita così al Nutella Gate – il cornetto era alla Nutella - Oggi lo vediamo al centro della querelle per muffa e pelame. Noi, che di videogames non ne sappiamo una mazza, essendo rimasti allo Scacciapensieri o al massimo al Super Nintendo, ci siamo accaparrati un ‘Amatriciccio’ e il Veggie Burger assembrati tra ragazzi incuranti del caldo di agosto, che stanno a fa la colla in coda per un panino, di domenica, nella settimana di ferragosto. Vorremmo sfilarci il reggiseno come al concerto di Vasco e fradiciarci al nasone - fontanella tipica romana dotata di becco adunco a mo’ di naso - di Via Massaciuccoli. L’hamburger con salsa amatriciana è bello carico, bun morbido, sugo di pomodoro piccantino, burger di carne alta ben cotta e pecorino in slice. L’armonia del tutto si fonde in bocca conferendo la botta di felicità, ma essendo noi fan del patty smashed, rimpiangiamo la ciccia fina che ci starebbe davvero bene, così come i chonks di guanciale nel sugo, non pervenuti. Fortunatamente assenti anche oggetti derivanti da corpo umano e ne siamo lieti.

Il Veggie burger è ottimo. Croccante la polpetta alla barbabietola, buono il cheddar plant based, la salsa è sostanziosa e si sposa con pomodoro e insalata riccia alla perfezione, tenero il bun. Supera il test ma tredici euro per un panino sono davvero troppi. “Ciccio ti amo”, “sei la mia infanzia”, “le tre ore de fila migliori daa vita mia” vergati sul muro ci lasciano perplessi; cosa rappresenta Cicciogamer89 per questi adolescenti? Un riferimento affettivo? Un Paolo Bonolis di Bim Bum Bam? Un Mauro Serio di Solletico? Una Sonia di Super Tre? Si intravede un genitore felice con il pargolo al seguito, “sono il fan numero uno!” Dice Luigi, tredici anni, “Io ero bullizzato a scuola e Ciccio mi ha dato la forza; adesso non mi vergogno più, quando mi sento solo vedo i suoi video. Ho comprato anche il libro. All’inizio le maestre a scuola non credevano che Ciccio fosse tanto importante per me. Poi ho scritto di lui e della mia esperienza e ho vinto anche un premio”. La mamma di Luigi ha i lucciconi, fiera, noi fingiamo commozione, in realtà siamo esterrefatti, al pari di Guido Mori: “Quando ad un terapista si sostituisce Cicciogamer è segno che la società ha dei limiti non da poco. Che poi sarà sempre arduo per me capire come si possa diventare famosi mostrandosi mentre si gioca ai videogames. Io sono un estimatore dei giochi al computer, alcuni li reputo opere d’arte, ma cosa si possa trarre dal guardare qualcuno che gioca resta per me un enorme enigma. Mi incuriosiscono però i modelli comportamentali e comunicativi”. Chef Mori non giustifica Cicciogamer89 dagli “incidenti” occorsi su muffa e peli: “Il punto della questione è che legalmente il proprietario è responsabile di ciò che viene erogato. Se eroghi un panino con la muffa la colpa non è del fornitore e tantomeno di chi lo maneggia, ma solo tua. E ne rispondi in sede legale”.

Per Mori insomma l’unico responsabile della sicurezza degli alimenti erogati è solo il proprietario e nessun altro. “Lui minimizza ma il punto è questo, le società risponderanno in caso di concorso di colpa. L’unica cosa che vale è che lui è il proprietario, ha fatto un errore grave e pericoloso per la salute dei clienti e invece di riconoscerlo scarica la colpa sull’attività. Non ha risposto in video perché ha paura; con la muffa di mezzo ne avrei anch’io. Per quanto riguarda la pancetta che ‘deve essere moscia’ è un’affermazione falsa. Si laccano fette di maiale crudo da due lire perché essendo ricco di liquidi è difficile da rendere croccante. Quindi aggiungendo zucchero si favorisce sia la maillard che la caramellizzazione. Il prodotto diventa croccante, basta saperlo fare”. Chef Mori ci va giù pesante e rimette al suo posto Ciccio sulla sua sedia da videogamer: ‘è una persona senza alcun talento che ha avuto successo e denaro solo grazie alla sorte. Se è solo la sorte a decidere, tutti possono esimersi al faticare per imparare. Una sorta di alibi per molti. Per quanto riguarda i libri di cucina pubblicati, sono libri in cui racconta come ha perso tanti kg. Inquietante’. Alle 21 il serpentone di maschi tutti vestiti uguali in fila per mangiare un panino con Ciccio è arrivato sino all’angolo della strada, “gli occhi estasiati de sti ragazzi che lo adorano” colpisce anche noi, come nota la gente di passaggio.

Cicciogamer è lo specchio dei tempi in cui il modello da seguire è un ragazzo con cui confrontarsi su YouTube che racconta se stesso, cosa mangia e cosa fa anche se noi non ce ne facciamo una ragione. Chef Mori da una spiegazione del fenomeno: “Il contenuto è pochissimo, quando provo a seguire uno di questi video mi annoio in pochi minuti. Mi manca proprio la densità della cultura. Per me l’ego è noioso, non mi interessa sapere cosa mangia un influencer, eppure ciò è estremamente richiesto. C’è una fame assurda dell’iniquo, un volersi abbandonare al nulla. Ma se le tue icone di riferimento non fanno niente, perché dovresti sentirti spinto a fare qualcosa?”. Circa il linguaggio massacrato alla “bella zì er panino è mpò troppo nzuppato ner pommodoro”- che induce a grattarsi a sangue dal nervoso - Mori riconosce che “è una tipologia di linguaggio comfort” che piace molto alla generazione di suo figlio. Personalmente siamo dell’idea che la faida tra foodblogger romaneschi favorisca le visualizzazioni, certo è che aldilà di tutto, gli strali velenosi di Franchino - che si definisce “uno che mangia pizzette all’angolo della strada” e per noi dovrebbe rimanerci…- e colleghi abbiano davvero rotto i coglioni a Cicciogamer, che però ne esce sempre vittorioso. Che dire? Hakuna Matata…
